Mercati, bond: le nuove emissioni della settimana sotto la lente

Dopo la forte volatilità delle Borse nei primi giorni dell’invasione dell’Ucraina, i mercati sembrano aver “anestetizzato” la situazione e hanno avuto una settimana tutto sommato tranquilla.

In realtà la coda dei dati positivi di crescita del 2021 si sta riflettendo ancora nei prezzi, supportata dai buoni dividendi annunciati e da alcuni settori che possono addirittura beneficiare della situazione critica. Infatti l’annunciato aumento delle spese militari nell’Eurozona, riporta in primo piano i titoli del settore che inglobano anche trasporti, aereonautica ed altro ancora. A ciò si aggiungono le ulitities del settore energetico soprattutto che saranno protagoniste della diversificazione per diminuire la dipendenza futura dal gas russo. Pertanto la positività di questi settori, sta compensando a Piazza Affari la “sofferenza” soprattutto del settore bancario che a Mosca aveva fatto molti investimenti negli anni scorsi, sia diretti che di supporto ad aziende d’import/export col paese e che in questa fase si vedono bloccate tutte le operatività.

Oramai siamo arrivati a un mese dall’inizio del conflitto, confidando ogni giorno che potesse essere l’ultimo. A questo punto in attesa di notizie positive, i mercati sembrano aver “metabolizzato” la situazione ed hanno guardato più a Powell che a Putin. In realtà l’unica novità arrivata da Mosca è stata la richiesta di ricevere il pagamento delle forniture di gas con i rubli. Questo ha permesso alla valuta di recuperare un po’ di terreno, circa 10 figure contro dollaro da circa 107 a 97. Molti non hanno compreso questa richiesta, non capendo come sia possibile volere una valuta debole rispetto a dollari o euro. In realtà, oltre alla valenza politica della richiesta ed all’immediato recupero del rublo unito ad un rialzo del prezzo del gas, si è trattato di una richiesta che mette in difficoltà i paesi cosidetti “ostili”.

Le sanzioni approvate soprattutto in ambito finanziario, hanno colpito le tesorerie delle banche che non possono negoziare rubli, oltre al divieto di switf ed altri mezzi di pagamento con molti enti finali russi. Pertanto questa richiesta che può apparire bizzarra, presuppone invece di mettere in difficoltà le aziende che devono pagare le forniture di gas e che potrebbero forzare la richiesta di negoziare nuovamente i rubli per permettere i pagamenti. Per quanto riguarda invece la situazione dei pagamenti del paese e delle aziende sui titoli obbligazionari in circolazione in divise estere, sono continuate senza problemi, salvo al momento uno stallo sul pagamento di una cedola dell’azienda siderurgica Severstal a causa del blocco del flusso posto in essere dalla banca americana corrispondente che non ha ancora ricevuto il benestare dal dipartimento dell’U.S. Office of Foreign Assets Control (OFAC).

Il mercato continua a scommettere su rialzi dei tassi sempre più aggressivi da parte della Federal Reserve. Sul tema è intervenuta la presidente di Fed San Francisco, disponibile a considerare un aumento di 50 punti base al prossimo meeting e ad avviare una riduzione del bilancio se risultasse necessario sulla base dei dati. Inoltre, ha sottolineato che la priorità è la lotta all’inflazione, ma che la banca centrale cerca un atterraggio morbido per non creare problemi con una stretta troppo rapida. In ogni caso prevarrà sempre la flessibilità della Fed ad adattarsi alle situazioni contingenti ed è probabile che qualche rallentamento della crescita a causa della crisi ucraina si potrà riflettere anche sull’economia americana. Sul fronte europeo gli effetti saranno visibili prossimanente sull’economia reale ed in particolare potranno risentirne i settori dei servizi e l’attività manifatturiera.

Mentre lo spread tra Btp e Bund sulla curva decennale rimane stabile in area 150, i rendimenti continuano a salire con il nostro benchmark tornato sopra il 2%. Tutti in positivo quindi con la Germania sopra lo 0,5% ed ormai tanti sopra l’1%, Spagna, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Lituania, Lettonia e da questa settimana anche l’Irlanda. Vicino al 2% è Cipro mentre sopra di noi rimane solo la Grecia al 2,75% circa.

I nuovi bond governativi sotto i riflettori

Sul fronte dell’offerta, il Tesoro ha raccolto cinque miliardi di euro con il nuovo Ccteu 2030 via sindacato, con ordini per circa 10,7 miliardi di cui il 21,5% dell’emissione è andata ad investitori esteri. Isin del titolo IT0005491250 con rendimento euribor 6m +75 che al momento ha espresso una pèrima cedola in corso dello 0,226%.

La prossima settimana sarà il turno dell aste di fine mese ed il Tesoro ha messo in agenda per martedi prossimo l’asta del Bot a sei mesi.

L’Austria ha ricevuto ordini per oltre 26 miliardi per il nuovo decennale sindacato da 4,5 miliardi, collocato a 99,512 con cedola del 0,9%. Isin AT0000A2WSC8 e taglio minimo retail da mille euro con multipli di mille.

In ambito dell’Unione Europea è molto forte la necessità di finanziare i progetti di sviluppo, che passano dal NGEU che il piano di ripresa dal covid, a cui si dovranno aggiungere i nuovi investimenti in campo energetico. Questa settimana ha visto una doppia offeerta con una nuova emissione NGEU da 10 miliardi di euro, Isin EU000A3K4DD8, scadenza nel giugno del 2032 e cedola fissata all’1%. Più contenuta, l’offerta come EU, fatta per poco più di due miliardi con scadenza nel 2037 e cedola dell’1,125%, isin EU000A3K4DE6. Taglio minimo per entrambe di miulle euro con multipli di mille e forte domanda da parte dei sottoscrittori.

L’agenzia tedesca KFW, rating AAA, ha collocato un’obbligazione senior a 15 anni, con scadenza il 31 marzo 2037. Prime indicazioni di rendimento in area 8 punti base sotto il tasso midswap. Alla fine la cedola è stata confermata all’1,125% come da indicazioni, size finale da due miliardi, Isin DE000A3MP7K3 con taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Lo stato tedesco German Federal State of Berlin ha riaperto per 450 milioni di euro il suo vecchio della 0.625% 5 febbraio 2029 (DE000A2E4EE4), aumentando così l’ammontare totale dei bond in circolazione a 1.5 miliardi.  Prime indicazioni di rendimento in area 15 punti base sotto il tasso midswap. Lotto minimo di mille euro con multipli dimille.

Il Canada ha emesso il suo primo green bond sovrano, offrendo agli investitori il controvalore di cinque miliardi di dollari locali (3,6 miliardi di euro). La domanda è stata sin da subito elevata ed è arrivata a un massimo di 12,3 miliardi. Ciò ha consentito al governo di indebitarsi a costi relativamente bassi. A fronte di una scadenza fissata per dicembre 2029, le attese erano per un rendimento nell’ordine del 2,35%, ma è abbassato al 2,33%. Rating del Canada AAA.

Tra i paesi emergenti in dollari, la Nigeria in vista della scadenza di un titolo in giugno, si è rivolta ai mercati internazionali con  l’emissione di un bond in dollari per 1.25 miliardi. La durata è stata fissata a 7 anni, per cui la scadenza si avrà nel 2029. Alta la cedola fissa lorda offerta agli obbligazionisti: 8,375% che riflette il debito sovrano del paese africano: B-/B/B2, Isin XS2445169985 con taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille.

Ritorno sul mercato anche per la Turchia che ha collocato sul mercato un bond in dollari, ma con scadenza nel 2027 e cedola 8,6% per due miliardi; anche in questo caso taglio minimo 200mila dollari con multipli di mille con Isin USM88269US88.

Le nuove emissioni corporate sotto la lente

Molto attiva tutta la parte di primario sui corporate e finanziari, con deal che sono risultati ben accolti dagli investitori, soprattuto per il rialzo delle cedole, cosa che era invece mancata fino a qualche settimana fa, quando gli emittenti uscivano con rendimenti rimasti alla fine del 2021.

Tra i titoli che hanno attirato l’interesse degli investitori, spicca quello di Intesa SanPaolo, che ha emesso un bond subordinato perpetuo di tipo At1 con call annuale prevista a partire dal 30 marzo 2028,  con un rendimento del 6.375% dopo aver aperto il book in area 6.625%, un punto percentuale in più rispetto al collocamento di uno strumento di debito simile effettuato nel 2020. Le richieste da parte degli investitori istituzionali sono state oltre tre  miliardi di euro su un collocamento di un miliardo. La cedola è pagata con cadenza semestrale e l’emissione ha un taglio di 200mila euro con multiplio di mille. In base al regolamento, se l’indice di solvibilità della banca, il Cet 1 ratio transitorio, dovesse scendere sotto al livello del 5,125%, scatterebbe un trigger event. Alla fine del 2021, questo dato si collocava ampiamente sopra, al 14,5%. L’ultimo bond con questa titpologia era stato emesso il 25 agosto 2020 al 5,5%, il penultimo il 20 febbraio 2020 al 3,75%, prima dello scoppio della pandemia da Covid in Italia.

Molto in teresse per Volkswagen che ha fatto il pieno nei bond ibridi:  due emissioni di obbligazioni subordinate ibride perpetue, a tasso fisso, destinate ad investitori istituzionali. Gli ordini hanno superato a otto miliardi. Il primo bond, non callable per 5.75 anni, con ordini per oltre 4.3 miliardi, ha visto un rendimento fissato al 3.75% dopo le prime indicazioni in area 4.25% poi riviste in area 3.75%-3.875%. La seconda obbligazione, non callable per nove anni, con ordini per oltre 3,7 miliardi, ha un rendimento del 4.375% dopo le prime indicazioni in area 4.875% poi riviste in area 4.375%-4.50%. La società avrà la possibilità di rimborsare ciascuno dei prestiti obbligazionari ibridi in qualsiasi momento nei tre mesi precedenti la prima reset date e, successivamente, a ogni data di pagamento degli interessi. La prima reset date per il primo prestito obbligazionario si prevede a 5.75 anni dall’emissione (28 dicembre 2027) e per il secondo prestito obbligazionario si prevede a nove anni (28 marzo 2031).  Nel dettaglio il primo bond (XS2342732562) paga una cedola lorda del 3.75%, prezzo 100 e ammontare 1 miliardo di euro, il secondo bond (XS2342732646) paga una cedola annua lorda del 4.375%, prezzo 100 e ammontare 1.25 miliardi.  Rating delle obbligazione Baa2/BBB- e taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Bayer ha lanciato con successo sul mercato europeo un prestito obbligazionario ibrido perpetuo del valore di 1.3 miliardi suddiviso in due tranche. La  prima tranche è “non callable” per 5,5 anni, la seconda per 8,5 anni. Le suddette obbligazioni sono perpetue, nel senso che non hanno alcuna scadenza, e Bayer ha previsto la possibilità di esercitare la call a partire dai 5.5 anni di vita, cioè da settembre 2027 per la prima tranche ed a partire da 8.5 anni di vita, cioè settembre 2030 per la seconda tranche.
Le indicazioni iniziali di rendimento erano in area, rispettivamente, 4.625% e 5.5%-5.625%%.  Gli ordini raccolti hanno superato i due miliardi e questo ha consentito  alla società  di abbassare il costo di rifinanziamento per la tranche pià lunga a 5.50%. Nel dettaglio la prima tranche (XS2451802768) offre una cedola annua lorda del 4.50  %, prezzo 99.429 e ammontare 500 milioni; la seconda tranche (XS2451803063)  offre una cedola annua lorda del  5.375%, prezzo 99.204 e ammontare 800 milioni. Rating delle obbligazioni BB+/Ba1- e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Sempre in Germania, doppio deal senior da E.ON, con 750 milioni con scadenza nel 2025, cedola del 0,875% e prezzo fissato a 99,88, Isin XS2463505581. Gli altri 750 milioni sono sulla scadenza 2031 con cedola del 1,625% e prezzo d’emissione a 99,826, Isin XS2463518998, rating BBB e taglio minimo retail da mille euro con multipli di mille.

Doppio deal degli stessi importi, 750 milioni, anche per la francese Carrefour con il primo a scadenza 2026 e cedola del 1.875% con prezzo d’emissione a 99,939 ed isin FR0014009DZ6, mentre il secondo sale al 2029 con cedola del 2.375%, prezzo fissato a 99,35 e Isin FR0014009E07. Questi titoli sono della categoria Esg ed in caso in cui gli obiettivi societari di sostenibilità non fossero raggiunti nei tempi indicati, ci sarà una remunerazione ulteriore di 25 bp.

Immobiliare Grande Distribuzione (IGD), una delle più grandi società immobiliari quotate in Italia specializzata in centri commerciali , ha in programma l’emissione di un bond green, rumours di un cinque anni e ammontare 350 milioni di euro. Rating atteso BB+/BBB-.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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