I componenti sono stati prevalentemente selezionati in base alle loro dimensioni economiche.

Da quanto emerge dall’analisi, il livello di disclosure delle grandi società calcistiche quotate circa i temi legati alla Sostenibilità è basso. Solo in due casi si riscontrano delle politiche strutturate e chiaramente orientate alla Sostenibilità ed una rendicontazione extra-finanziaria standard (Borussia Dortmund e Juventus Football Club). Nel caso della Roma, ed in parte minore dell’Ajax, gli analisti hanno riscontrato evidenze circa l’avvio di un percorso in quella direzione.
In generale, il settore delle squadre calcistiche quotate non offre una rendicontazione pubblica qualitativamente alta (soprattutto sui temi extra-finanziari) e raramente offre anche una adeguata e piena traduzione in lingua inglese del proprio sito e della documentazione rilevante – nonostante siano entità quotate e di caratura internazionale. Infine, non appaiono diffusi (oppure non ben strutturati) i principali strumenti di governance della Sostenibilità, come Codici Etici e policy Esg.
La percezione è che – tranne alcune eccezioni – le società calcistiche quotate, sebbene coinvolte in business che vanno oltre il mero ambito sportivo – merchandising, pubblicità, diritti televisivi, gestione degli stadi e altro ancora – non seguono l’esempio di altri settori economici. In altri termini, stentano ad analizzare professionalmente il proprio impatto sociale, ambientale ed economico; ad offrire una rendicontazione Esg standard; ad articolare soprattutto un convincente sistema di governo della Sostenibilità (anche a livello apicale e di gestione dei rischi) che sia in linea alle indicazioni internazionali di Onu, Ocse, Ue.
Standard Ethics valuterà, nel prossimo futuro, l’estensione della propria analisi alle società calcistiche non quotate, con particolare attenzione a Francia, Germania, Italia, UK e Spagna.