Mercati: se l’unico safe-haven è il Nasdaq…

“Il lockdown di Shanghai, combinato con l’aumento dei casi di Covid in Cina, ha accresciuto le preoccupazioni che la nuova crisi sanitaria possa estendersi e pesare ulteriormente sulla domanda di petrolio cinese, ma il temporaneo calo della domanda cinese può ben poco, nel medio termine, all’interno della dinamica domanda-offerta, che resta favorevole a condizioni di mercato rialziste”. Ad affermarlo è Ipek Ozkardeskaya, senior analyst di Swissquote, che di seguito illustra nel dettaglio la view.

Molti trader sul petrolio prevedono che il prezzo del barile possa raggiungere i 200 dollari entro la fine dell’anno. Goldman Sachs, tuttavia, avverte che il barile di greggio a 200 dollari per barile manderebbe l’economia in recessione in quanto “produrrebbe uno shock di reddito di entità simile a quelli che hanno accelerato le recessioni del 1974 e del 1979. Ma non siamo ancora lì.

Il barile di greggio statunitense è ancora al di sotto del livello di $ 130 e la domanda globale dovrebbe raggiungere un record nella seconda metà dell’anno. Il calo effettivo rimarrà probabilmente di breve durata e limitato al di sopra del supporto critico di 50-DMA, che si trova appena sotto la soglia psicologica di $ 100. Molti trader di petrolio considerano questi pullback come opportunità interessanti per rafforzare le loro posizioni lunghe.

Il Big Tech guida il rally

Il Nasdaq ha guidato i guadagni lunedì. L’indice tech-heavy ha guadagnato l’1,30%, mentre l’S&P500 è progredito dello 0,70% e il Dow lo ha seguito con un progresso dello 0,27%. In quanto tale, il Nasdaq ha recuperato più della metà delle perdite subite dal selloff di novembre, quando la Federal Reserve (Fed) ha accennato a rialzi più ripidi dei tassi e a un inasprimento quantitativo. L’indice si prepara a superare la soglia dei 15000 per la prima volta da prima della guerra in Ucraina e a testare il 200-DMA, vicino al livello di 15120.

Le Big Tech, ovviamente, stanno spingendo l’indice più in alto, poiché le grandi società tecnologiche, insieme ad altri titoli a grande capitalizzazione, sono ora percepite come investimenti rifugio quando le obbligazioni crollano in attesa di una più ripida normalizzazione della politica monetaria.

La Bank of America avverte persino che il debito globale ponderato per il PIL mondiale è sulla buona strada per registrare l’anno peggiore dal 1949. Quindi, non sorprende che Joe Biden voglia una riduzione del disavanzo, finanziandola attraverso il più grande aumento delle tasse della storia in termini di dollari.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!