Generali, Del Vecchio dice sì al progetto di Caltagirone

Leonardo Del Vecchio sposa il progetto di Francesco Gaetano Caltagirone. Come scrive Il Sole 24 Ore, nella battaglia per il rinnovo al vertice delle Generali, l’imprenditore ora all’8% è pronto a salire ancora in vista dell’assemblea, con Caltagirone al 9,52% del capitale.

In un’intervista a Bloomberg News, il patron di Luxottica ha definito la strategia di Caltagirone una “visione imprenditoriale a lungo termine che guarda ai bisogni di crescita della compagnia, con una lista altamente competente e ben bilanciata”, oltre che a spendere parole di apprezzamento verso il candidato ad Luciano Cirinà – manager interno al gruppo con una lunga carriera di successo – e il candidato presidente Claudio Costamagna, in grado di dare “un significativo supporto quando si arriverà alla gestione di grandi transizioni trasformazionali”.

Secondo Del Vecchio, la cui quota nel Leone potrebbe essere ulteriormente arrotondata, il piano messo a punto dal gruppo Caltagirone “dà l’idea di una compagnia forte, con un grande futuro ma che è stata forse frenata da un azionista interessato solo ad estrarre dividendi. Sono della vecchia scuola e penso che gli imprenditori debbano investire le proprie risorse” ha aggiunto riferendosi a Mediobanca, primo socio della compagnia triestina e sostenitore della lista del cda che ricandida Philippe Donnet.

Intanto continua il testa a testa tra Cirinà e l’ad Philippe Donnet, candidato alla guida del gruppo nella lista del cda voluta da Mediobanca e DeAgostini (all’1,4%), a caccia del voto dei fondi tra New York e Londra. “Abbiamo avuto incontri molto positivi con gli investitori che si sono detti molto soddisfatti dei risultati 2021, del piano e della lista” ha commentato Donnet. Fonti vicine a Caltagirone fanno sapere che anche gli incontri di Cirinà con gli investitori Usa sono andati molto bene, con un elevato grado di interesse.

Si tratta quindi di appuntamenti cruciali: gli investitori istituzionali con il 35,11% del capitale sono gli arbitri della partita sul Leone su cui però si è inserito un terzo contendente, ovvero Assogestioni. L’associazione dei fondi ha presentato una lista di minoranza candidando Roberto Perotti – consigliere al suo terzo mandato e membro del comitato nomine che ha concorso alla composizione della lista del board – Alice Bordini, Giuseppe Guizzi e Mariarosaria Taddeo. Curiosamente, per i meccanismi delle liste e della parità di genere dello statuto Generali, in caso di vittoria della lista del cda con la composizione del board a 13, qualora la lista di Assogestioni dovesse risultare terza, il seggio di Assogestioni non andrebbe a Perotti ma a Bordini. Sul fronte del business, il Leone ha comunicato di essere salito al 68% di Future Generali India Life.

 

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