Mercati, bond: le nuove emissioni governative e corporate della settimana

Questa settimana è stata la prima dall’inizio delle ostilità in Ucraina, in cui le notizie sulla guerra non hanno fatto da “market mover” negli scambi. I mercati, come avvenuto subito dopo la fase acuta del covid, stanno anticipando il “vaccino” della tregua e poi della risoluzione politica.

In primo piano tornano quindi l’inflazione ed il rialzo dei tassi d’interesse, con il botta e risposta all’interno della Bce tra la Lagarde che è fiduciosa nel raffreddamento delle materie prime ed alcuni membri del board che prevedono invece dei rialzi nell’Eurozona prima della fine dell’anno.

In realtà i mercati stanno implicitamente prezzando un rialzo dei tassi, infatti i rendimenti dei governativi riflettono questo trend. Paradossalmente lo spread tra Btp e Bund sulla curva decennale è sceso verso quota 145, ma il rendimento è stabilmente sopra il 2%.

In questa settimana il movimento dei tassi è stato importante, infatti nella squadra decennale sopra al 2%, in compagnia della Grecia al 2.65%, si è aggiunto Cipro in linea con il nostro rendimento intorno al 2,05%. Nella squadra dell’1% dopo l’Irlanda nella scorsa settimana, ha fatto il suo ingresso in questa la Francia; pertanto sotto l’1% rimangono solo la Finlandia, l’Olanda e la Germania in area 0,6%. Movimenti anche sui tassi di breve dove il tasso del Bund a due anni ha toccato il livello più alto dal 2014 dopo la stima preliminare dei prezzi al consumo tedeschi.

I nuovi bond governativi sotto i riflettori

Messa in soffitta anche la tornata d’aste di fine mese, con il collocamento a medio-lungo che ha visto i rendimenti dei Btp a cinque e dieci anni ai massimi da quasi tre anni.

Il Tesoro italiano ha annunciato che emetterà 3 nuovi BTP nel prossimo trimestre con l’obiettivo di raccogliere dal mercato non meno di 29 miliardi di euro. Il nuovo Btp a dieci anni sarà forse la novità più attesa dalle famiglie, ha una durata adatta a chi vuole investire su un orizzonte temporale lungo, ma non eccessivo ed i rendimenti senza dubbio più allettanti di queste settimane potranno attirare maggiormente anche il canale retail.

Sul fronte dei titoli russi continuano le notizie positive con Mosca che ha pagato interamente gli interessi (102 milioni di dollari) su un Eurobond in scadenza nel 2035, ed uno successivo sui bond in dollari con scadenza 2030. Si tratta del terzo pagamento da quando le massicce sanzioni occidentali hanno messo in discussione la capacità del paese di pagare il debito in valuta estera; anche su questo fronte si percepisce una minore tensione negli scambi, con i prezzi che seppur deboli hanno stretto le forchette di spread tra denaro e lettera.

Primo bond rinoceronte della Banca Mondiale, con l’obiettivo di proteggere la popolazione animale a rischio in Africa, per un importo di 150 milioni di dollari e della durata di cinque anni. L’emissione sarà completata entro il 31 marzo, ma gi c’è stato il prezzo a 94,84 centesimi. Questo significa che alla scadenza, l’obbligazionista incasserà un rendimento lordo complessivo del 5,44%. Nel corso del quinquennio, il bond rinoceronte non staccherà alcuna cedola e verrà rimborsato a 100 allo scadenza dei cinque anni.

Le Isole Filippine sono tornate a rifinanziarsi sui mercati internazionali per la prima volta in questo 2022. E lo hanno fatto mana con un’emissione suddivisa in tre tranche per complessivi 2,25 miliardi di dollari. Le scadenze offerte agli investitori sono state a 5, 10,5 e 25 anni. Quest’ultima è stata la più gettonata tra gli ordini arrivati al Tesoro di Manila, incidendo non casualmente per ben 1 miliardo di dollari. Si tratta di obbligazioni sostenibili o ESG. I proventi raccolti tramite di essa saranno destinati a finanziare la transizione ecologica nazionale, con l’obiettivo di contribuire all’abbattimento delle emissioni di CO2 del 75% entro il 2030. La tranche a cinque anni è stata emessa per un importo di 500 milioni di dollari a 90 punti base sul Treasury di pari durata. Prima del collocamento, il rendimento iniziale ipotizzato era stato di +125 sull’omologo bond americano. La cedola è stata fissata al 3,229%. Quanto alla tranche a 10 anni e mezzo, l’offerta è stata di 750 milioni. Il rendimento esitato è stato di 125 punti base sopra il Treasury, anche in questo caso meno dei +165 ipotizzati all’avvio dell’operazione. La cedola è stata fissata al 3,556%. La scadenza lunghissima ha offerto un rendimento del 4,2%, nettamente inferiore al 4,7% inizialmente ipotizzato. L’accoglienza positiva ha consentito al governo filippino di rifinanziarsi a costi inferiori alle previsioni. Il debito sovrano del paese asiatico è giudicato investment gradeda tutte le principali agenzie di rating: BBB+ /BBB/Baa2.

L’Egitto ha emesso il suo primo bond Samurai nel pieno di una svalutazione del cambio per rimettere in sesto la sua fragile economia. Il bond ha un ammontare di  60 miliardi di yen, circa 450 milioni di euro. Si è trattato del primo titolo di questo genere in tutto il Medio Oriente. L’obbligazione offre cedola annuale dello 0,85% ed ha durata di 5 anni. Per bond Samurai s’intende un titolo del debito denominato in valuta nipponica ed emesso in Giappone. Con questa operazione, l’Egitto sta puntando a raccogliere capitali in uno dei mercati in cui maggiormente abbondano e, peraltro, a costi molto contenuti. Una diversificazione necessaria anche per cercare di allungare la vita media delle scadenze.  Il successo dell’emissione non era scontato, perché gli investitori giapponesi sono propensi a impiegare i capitali perlopiù in asset ad alta qualità ed i bond dell’Egitto non hanno l’investment grade dalle agenzie di rating. A sostegno dell’Egitto sono arrivati aiuti importanti anche da altri paesi arabi che hanno depositato ingenti patrimoni nella banca centrale.

Non ci sarà a marzo il lancio primo bond al mondo ad essere legato al bitcoin. El Salvador ha ceduto per ora alle pressioni americane e del fondo monetario, annunciando che l’emissione è stata rinviata a settembre.

Le nuove emissioni corporate sotto la lente

Sul fronte corporate e financials sono state tantissime le emissioni e tutte con un discreto successo anche nel grey market post emissione, segno che gli investitori hanno apprezzato.

Primo deal del 2022 di Stellantis che torna sul mercato dei bond con un miliardo di euro a dieci anni, ricevendo interesse per oltre il doppio della carta offerta, Isin XS2464732770 e rating Baa3/BBB/BBB-. Il prezzo d’emissione è stato a 99,896 con una cedola fissata al 2,75% e taglio minimo 100mila euro con multipli di mille. Ottima performance successiva all’emissione con prezzi saliti oltre 100,5.

Dopo il successo del tier1 di Banca Intesa la scorsa settimana, in questa la fa da padrona Deutsche Bank con un At1 perpetual con prima call dal 2028; il totale offerto è stato di 750 milioni con richieste triple che hanno permesso di abbassare il rendimento dal 7,25% iniziale al 6,75%. Isin DE000DL19WG7 con rating dell’emissione Ba3/BB-/BB, taglio minimo da 200mila euro con multipli di 200mila e prezzo fissato a 100,014 che ha super performato salendo oltre quota 102.

Successo anche per un altro deal tedesco, la Deutsche Boerse che ha collocato un’obbligazione senior a 10 anni, scadenza 4 aprile 2032 e ammontare di 500 milioni di euro.  Prime indicazioni di rendimento per il bond (Isin DE000A3MQXZ2) in area 80 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a 50 punti base e a 40 punti base alla chiusura del collocamento. Gli ordini hanno ragiunto i quattro miliardi di euro. L’obbligazione paga una cedola annua dell’1.50%, prezzo 98.664 e rendimento 1.646%.  Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating AA.

Altro corporate tedesco la Daimler che ha rating A3/BBB+ ed ha emesso tre senior per un totale di 1.75 miliardi ricevendo interesse per oltre 7.7 miliardi. Il più gettonato è stato quello con scadenza 2027 e cedola del 1.625%, prezzo fissato a 99,563, con prezzi saliti di quasi un punto. Isin XS2466172363 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila. Il più breve per 500 milioni ad 1,5 anni ha tasso varibile trimestrale +0,38 con isin XS2466171985; il tre anni emesso per 625 milioni ha cedola del 1,25% e Isin XS2466172280.

La spagnola Cellnex, leader nel settore delle torri di trasmissioni, ha emesso un miliardo di euro a quattro anni con rendimento ms+140, sceso rispetto alla guidance iniziale per il forte interesse ricevuto. Alla fine la cedola è stata fissata al 2,25% con taglio minimo di 100mila euro con multipli di 100mila, Isin XS2465792294, prezzo d’emissione a 98,932 con rating BBB-.

Multitranche dalla banca olandese Rabobank, con un AT1 in euro da un un miliardo che ha avuto un buon successo sul mercato, con prezzo d’emissione a 100, arrivato poi in area 100,35 nel grey market. Isin XS2456432413 con cedola fissata al 4.875% e taglio minimo da 200mila euro con multipli di 200mila.

Toronto Dominion Bank ha in corso il collocamento di un’obblgazione senior con scadenza 8 aprile 2030. Prime indicazioni di rendimento in area 100 punti base sopra il tasso midswap. Rating A1/A e lotto minimo 100mila doillari con multipli di mille. Alla fine la size si è chiusa con 1,5 miliardi con cedola del 1,952%, taglio minimo da 100mila dollari con multipli di mille e Isin XS2466350993.

Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ, una delle più grandi società immobiliari quotate in Italia specializzate in centri commerciali,  aveva iniziato il collocamento di un’obbligazione green con scadenza a cinque anni il 4 aprile 2027 per un ammontare di 350 milioni di euro. Le prime indicazioni di rendimento erano in area 4%. Al termine della giornata, però la società ha deciso di posticipare la transazione e riproporla in condizioni di mercato più stabili.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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