Mercati: ecco cosa suggerisce l’analisi delle opzioni sull’S&P 500

Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it effettua di seguito un’analisi dell’indice S&P 500 basata sul mercato delle opzioni, utile soprattutto per comprendere meglio il sentiment degli operatori istituzionali e per individuare i livelli di supporto e di resistenza tecnici considerati di rilievo dagli opzionisti sull’indice di riferimento per l’intero comparto azionario mondiale.

Il mercato delle opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori volumi per le opzioni.

Iniziamo con il grafico del Put/Call ratio (dati giornalieri a partire dal gennaio 2020 e sino alla chiusura dell’1 aprile 2022):

Il Put/Call ratio è un indicatore contrarian che ha alcune similitudini con il Vix. Qui è rappresentato il Total Ratio che tiene conto dei volumi delle opzioni sia sull’indice S&P500 che sui singoli titoli. nel grafico sopra è rappresentata una media mobile esponenziale a otto periodi per renderlo meno frastagliato.

Questo indicatore ha fatto un massimo il 24 gennaio (vedi freccia verde) ed è stato un picco che non si era mai raggiunto da aprile 2020. Poi vi è stata una serie di minimi decrescenti del Put/Call ratio con altrettanti minimi decrescenti dell’S&P500.

L’interpretazione è che gli operatori professionali sul mercato Usa hanno avuto una discreta paura durante la fase dell’inizio del conflitto in Ukraina, ma tutto sommato contenuta ed oramai in fase di assuefazione.

Passiamo ora all’indice di volatilità delle opzioni sul Vix, ovvero il VVix:

Questo indicatore ha un comportamento simile al classico Vix, ma più spesso con movimenti amplificati e talvolta anticipati.

Anche sul VVix vi è stato un picco massimo il 24 gennaio (vedi freccia blu); successivamente vi è stata una fase discendente ed anche tutto l’inizio della guerra in Ukraina questo indicatore non ha mai raggiunto livelli che segnalavano forti timori da parte degli operatori. Una conferma di quanto visto per il Put/Call ratio. Attualmente l’indicatore VVix è su livelli che indicano una situazione più favorevole al rischio (risk on).

Da ultimo vediamo indicatore sintetico di sentiment (di mia creazione), che tiene conto di numerosi fattori, soprattutto legati al mondo delle Opzioni e della loro correlazione con l’indice S&P500:

Questo indicatore si vede come segua spesso (ma non sempre) la tendenza dell’indice S&P500 – quando non la segue vi sono dei segnali discordanti (divergenze). Dal massimo del 4 gennaio (vedi freccia verde) vi è stata una decisa discesa che ha ben accompagnato parte della discesa dell’S&P500. Dal minimo del 26 gennaio (vedi freccia rossa) questo indicatore non ha più avuto vere discese. Questa è una ulteriore conferma dei timori contenuti sul mercato Usa legati al conflitto in Ukraina.

Attualmente questo indicatore è in leggero recupero, cosa che sta ben accompagnando il recupero dell’S&P500 e conferma una fase più propriamente favorevole al rischio (risk on).

In definitiva, gli Indicatori legati alle opzioni segnalano che durante l’inizio del conflitto in Ukraina il Sentiment generale sull’S&P500 non si è mai fortemente deteriorato. Attualmente il Sentiment è in ripresa, anche se contenuta, e segnala che il recupero dell’S&P500 potrebbe proseguire, ma in maniera leggera.

La didattica di Eugenio Sartorelli

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