Investimenti, Cfa Italy: Sentiment Index ancora in calo

Gli investitori professionali italiani certificati CFA® sono negativi sulle prospettive dell’economia domestica nei prossimi sei mesi, con il “Sentiment Index” che registra un valore pari a -40, in ulteriore calo rispetto ai valori dei due mesi precedenti.

Al sondaggio, svolto da CFA Society Italy presso i suoi soci tra il 21 ed il 31 marzo 2022, hanno partecipato 35 intervistati. Il 54% circa dei partecipanti ritiene stabile la situazione attuale dell’economia Italiana mentre il 9% vede l’economia italiana in una condizione positiva ed il 37%, al contrario, valuta negativamente l’attuale contesto.

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, il 17,1% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (-7,9% rispetto al mese scorso), il 25,7% condizioni invariate (-11,8% rispetto a febbraio) ed il 57,1% prevede un peggioramento (+19,6% rispetto al mese scorso). La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, rispetto ai pessimisti è pari a -40, un valore che rappresenta il “CFA Society Italy Sentiment Index” per il mese di aprile 2022. Il dato scende ulteriormente di circa 27 punti rispetto alla precedente rilevazione, segnalando il pessimismo degli operatori finanziari sulle prospettive dell’economia italiana a causa delle conseguenze della crisi Russia-Ucraina.

Diviene ulteriomente negativa anche la view sul prossimo semestre per l’Eurozona ed anche per gli Stati Uniti le previsioni diventano maggiormente pessimistiche.

Il tasso di inflazione, già su livelli elevati, è previsto mantenersi prevalentemente invariato sui prossimi sei mesi in tutte le aree; permangono le previsioni per un incremento dei tassi di interesse, sia sulle scadenze a breve che a lunga della curva dei rendimenti, soprattutto in USA, alla luce di una politica della Fed maggiormente restrittiva.

Tornano invece nel complesso positive le aspettative sui mercati azionari, dopo un trimestre all’insegna della volatilità, mentre sulle valute prevalgono le aspettative per un apprezzamento del dollaro e dello yen sull’euro.

Infine, sul petrolio, dopo i forti rialzi legati alle tensioni geopolitiche, si prevede un ribasso delle quotazioni dagli attuali livelli nei prossimi sei mesi.

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