Mercati, obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate sotto i riflettori

Mettendo ancora da parte le influenze del conflitto russo-ucraino sui mercati, gli operatori si concentrano su inflazione e tassi d’interesse che erano già in primo piano dall’inizio del 2022.

Negli Usa è emerso dalle minute dell’ultimo meeting di marzo dove fu fatto il primo rialzo di 25 bp, che i rappresentanti della Federal Reserve si sono trovati d’accordo sul taglio di un massimo di 95 miliardi di dollari al mese degli asset a bilancio dell’istituto centrale, un ulteriore strumento per tenere a bada l’inflazione. I dettagli del programma sul bilancio presenti nelle minute sono in linea con le attese degli analisti ed aprono la strada al varo il mese prossimo. Dalle minute è emerso anche che molti esponenti del board sono pronti ad alzare i tassi al ritmo di 50 punti base nei prossimi meeting.

In ambito Bce si combatte invece tra la linea della prudenza a causa della guerra alle porte dell’Europa e chi invece sposa la linea dell’ultimo board dove si darebbe maggior peso alla questione inflattiva e di conseguenza all’adeguamento dei tassi.

Sul mercato peraltro i tassi reali sono già da qualche settimana disallineati, sulla curva decennale a fronte di uno spread contro Bund a quota media di 165, il rendimento reale del Btp benchmark 0.95% 2032 (IT0005466013) è salito al 2.37%. Sopra di noi rimane solo la Grecia al 2.76% e nel club 2% vi è anche Cipro al 2.1% circa. Sotto l’1% rimangono solo l’Olanda a 0.97% e la Germania in area 0.7%.

Le nuove emissioni obbligazionarie governative sotto la lente

E’ stata ancora un’ottima settimana per il primario con “cannibalizzazione” tra i governativi ed i sovranational del collocamento green bond UE a 20 anni. L’obiettivo dell’Unione Europea è di raccogliere fino al 30% dei fondi NextGenerationEu attraverso l’emissione di obbligazioni green, utilizzando i proventi per finanziare politiche verdi. Per l’emissione a scadenza 2043, nell’ambito del programma Next Generation EU, per un ammontare di 6 miliardi, gli ordini hanno superato quota 78.5 miliardi di euro. Il rendimento è stato fissato a 9 punti base sul mid-swap, in calo rispetto alle prime indicazioni in area 11 punti sullo stesso tasso. Il titolo è stato prezzato a 97,77 ed  il green bond ha visto in generale una richiesta più elevata rispetto alle ultime emissioni. L’Isin del titolo è EU000A3K4DG1 con taglio retail da mille euro con multipli di mille.

Ai fini statistici si è trattato del secondo green bond dell’Ue dopo l’emissione di debutto lo scorso ottobre 2021. Attraverso quella obbligazione a 15 anni, Isin EU000A3K4C42, la Commissione aveva raccolto 12 miliardi, rendendola la più grande operazione di obbligazioni verdi al mondo fino ad oggi. Nel gennaio 2022 la Commissione ha raccolto altri 2,5 miliardi tramite una riapertura di questo prestito obbligazionario.

Per la questione dei titoli legati alla Russia, le ultime sanzioni hanno impedito alle banche americane che fino a qualche giorno fa avevano garantito la distribuzione di cedole e rimborsi, di poter procedere alle operazioni di nuovi pagamenti. Pertanto la Russia ha versato rubli corrispondenti alla cifra di 650 milioni di dollari per il pagamento del bond residuale in scadenza lo scorso 4 aprile (cedola compresa), nonché la cedola di quello in scadenza il 4 aprile 2042 (Isin XS0767473852). Indirettamente questo aspetto tecnico è comunque alla base del recupero del rublo sul mercato dei cambi, arrivato contro dollaro a livelli più bassi di quelli precedenti al conflitto, a 78 rubli per un dollaro, contro gli oltre 130 a cui era arrivato nei primi giorni post invasione dell’Ucraina, così come la spinta a farsi pagare in rubli il gas, attraverso l’operazione di cambio delle valute “dei paesi ostili”. Di fatto anche certe tipologie di sanzioni andrebbero gestite e pensate meglio in quanto hanno indirettamente hanno rafforzato la divisa di Mosca.

I nuovi bond cortporate sotto i riflettori

Tra i corporate e finanziari sono andati molto bene nelle ultime settimane i tier 1 di banca Intesa, Deutsche Bank e Rabobank, così in questa settimana ne ha approfittato il Banco BPM che ha emesso un nuovo bond perpetuo Additional Tier 1 (AT1) per l’importo di 300 milioni di euro. I titoli sono stati collocati sul mercato alla pari, cioè al prezzo di 100. Pagano una cedola pari al 7% annuale e corrisposta agli obbligazionisti su base semestrale fino al 12 aprile 2027. In quella data, l’emittente potrà esercitare la call, ossia rimborsare le obbligazioni. Nel caso in cui non lo facesse, la cedola rimarrebbe fissa per i successivi 5 anni, ma sarebbe pari allo spread iniziale pagato dalla banca più il tasso midswap a 5 anni rilevato. L’Isin è XS2398286471 con taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille ed ha ben performato nel grey market con il prezzo salito mediamente di oltre mezzo punto.

La compagnia elettrica italiana Enel ha emesso nuove obbligazioni sostenibili (“sustainability-linked”) per 750 milioni di sterline. Alta la domanda, che complessivamente ha raggiunto 2,1 miliardi, proveniente per lo più dagli investitori ESG. Il bond offre un tasso d’interesse fisso del 2,875% fino alla scadenza di 11 aprile 2029. Il prezzo di emissione è stato di 99,947,  per cui il rendimento alla scadenza si è attestato al 2,883%. La data di regolamento è stata fissata per il giorno 11 aprile. Isin XS2466363202, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e rating Baa1/BBB+.  Si è trattato della prima emissione in sterline dopo un anno e mezzo. Le obbligazioni ENEL sostenibili offrono nei fatti un premio di 140 punti base (+1,4%) sul Gilt 2029, il titolo di stato del Regno Unito a 7 anni. Se, invece, effettuiamo un confronto con l’emissione in euro di ENEL in scadenza nello stesso anno, il premio offerto supera i 100 punti base (+1%). Le nuove obbligazioni ENEL finanzieranno il fabbisogno ordinario della compagnia, la quale ha fissato un obiettivo ambientale: contenere le emissioni di CO2 a 140 grammi per kilowattora entro la fine del 2024. Nel caso in cui il target non fosse centrato, a partire dalla prima data di pagamento successiva per la cedola sarà prevista una maggiorazione della stessa di 0,25% all’anno. Pertanto, il tasso salirebbe a 3,125%.

Cetin Group, fornitore di infrastrutture  leader nel settore delle telecomunicaioni nell’Europa centrale e orientale, ha iniziato il collocamento di un’ obbligazione senior a 5 anni, con scadenza  aprile 2027, con un rendimento iniziale di 225 punti base sopra il tasso midswap di riferimento. Lotto minimo 100mila euro con multipli di mille, rating BBB e Isin XS2468979302.

In area dollaro è tornata sul mercato General Motor con scadenze al 2025 e 2029. Per la parte più breve si è trattato di 300 m a tasso variabile + 130, Isin US37045XDT00 e di 1,1 miliardi a tasso fisso del 3.8% con isin US37045XDU72. Sulla scadenza 2029 la cedola sale al 4,3% con isin US37045XDV55. Tutti i titoli hanno taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille ed il rating è Baa3/BBB/BBB-.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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