Mercati, ICF: cassa ed M&A mantengono il titolo attraente. L’analisi

Icf (Industrie Chimiche e Forestali) ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita del 25% a 76 milioni, superando anche i livelli pre-Covid del 2019 grazie soprattutto al contributo dei settori della calzatura e della pelletteria, che hanno più che compensato il calo dell’automotive. A livello operativo, la flessione della marginalità è imputabile principalmente alle difficoltà di ribaltare l’inflazione dei costi sui prezzi di vendita nel settore auto, mentre il manifatturiero (calzatura e pelletteria) hanno confermato una redditività a doppia cifra. La società ha comunque mostrato una solida capacità di generare cassa, che insieme alle ulteriori opportunità di M&A dopo il successo dell’acquisizione Morel conferiscono al titolo potenzialità di upside. Per il 2022, Alantra prevede ricavi in aumento a 80 milioni sostenuti soprattutto dalla solida domanda nella calzatura e nella pelletteria, a testimonianza della strategia di diversificazione del business operata dalla società. In questo scenario, ecco di seguito l’analisi fondamentale di Market Insight sulla società.

        1. La calzatura e la pelletteria compensano la frenata dell’auto
        2. Il manifatturiero conferma una redditività double digit
        3. Il focus su innovazione e sostenibilità
        4. Scenario e crisi Ucraina
        5. Outlook 2022-2023
        6. M&A per rafforzare la resilienza del gruppo
        7. La remunerazione degli azionisti

“Il 2021 è stato decisamente un anno complicato per la successione di avvenimenti rilevanti esterni: la recrudescenza della diffusione del Covid, la mancanza di materie prime, l’impennata eccezionale del prezzo delle stesse e l’aumento poderoso del costo delle energie, gas ed elettricità”.

Guido Cami, Presidente e Ceo di ICF

Così commenta il Presidente e CEO di ICF, Guido Cami, i risultati dello scorso esercizio, sottolineando come “nonostante le incertezze del quadro congiunturale, la società non abbia mai interrotto l’attività produttiva, non abbia perso ordini né consegne per i clienti e non abbia utilizzato ore di cassa integrazione guadagni”.

Nel dettaglio, i ricavi sono aumentati del 24,9% a 75,7 milioni, mentre l’Ebitda è diminuito del 27,2% a 5,2 milioni. L’Ebit è sceso a 0,7 milioni da 2,7 milioni, mentre l’Ebit adjusted (al netto degli effetti dell’ammortamento della lista clienti e dei marchi per 1,9 milioni) si è attestato a 2,7 milioni (4,7 milioni nel 2020).

L’esercizio si è chiuso con un utile netto adjusted pari a 2,2 milioni (2,3 milioni l’utile reported), rispetto ai 3,3 milioni del 2020 (2,2 milioni nel 2020). Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è salito a 7,4 milioni, dopo il buy back per 2,3 milioni di euro, 1 milione di dividendi distribuiti e 2 milioni per l’acquisto del ramo d’azienda di Morel, generando quindi 1,2 milioni di free cash flow.

Clicca qui per continuare a leggere l’analisi fondamentale su ICF di Market Insight.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!