Mercati, Bce: tassi invariati ma la retorica resta restrittiva

Come da attese la Bce ha lasciato i tassi invariati, ma la retorica continua a essere decisamente restrittiva, con la reiterazione della fine del QE nel terzo trimestre del 2022.

Di fronte a questo scenario, ecco di seguito la view di Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm.

Anche in Europa vediamo come la “forward guidance” continui a mirare al controllo delle aspettative di inflazione rispetto a fornire rassicurazioni sul supporto alla crescita economica. Non sappiamo quanto tale risolutezza possa protrarsi nel tempo, specialmente in un contesto di inflazione guidata dai prezzi delle materie prime più che dalla domanda aggregata e in cui la politica fiscale sarà chiamata a supportare famiglie e imprese.

In tale contesto, il premio al rischio dell’azionario europeo, sembra giustificare solo parzialmente l’effetto sugli utili aziendali di restrizione monetaria, rischi di recessione e inflazione. Lato obbligazionario, sebbene l’Europa periferica cominci a offrire rendimenti a scadenza interessanti (con il decennale italiano che ha superato il 2.3%), con la riduzione del QE alle porte e un probabile rallentamento dell’economia, gli spread potrebbero subire delle pressioni al rialzo. Per tale ragione riteniamo preferibile continuare a diversificare la componente a reddito fisso, includendo anche obbligazioni potenzialmente meno redditizie, ma più resilienti in periodi di stress”.

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