Investimenti: per Europa ed Usa preoccupazioni più simili del previsto

Il tema inflazione è ancora al centro dell’attenzione con gli Stati Uniti ed il Regno Unito che hanno riportato aumenti dei prezzi al consumo su base annua rispettivamente dell’8,5% e del 7%.

Se da un lato nessuno dei due dati ha rappresentato una significativa sorpresa per gli investitori, dall’altro gli ultimi giorni hanno evidenziato una certa debolezza dei principali mercati azionari. Il VIX è salito, riflettendo di fatto il pessimismo dei player di mercato“. L’avvertimento arriva da Lewis Grant, Senior Global Equities Portfolio Manager di Federated Hermes, che di seguito illustra nel dettaglio la propria visione.

L’impostazione di fondo continua a indicare un aumento dei prezzi più contenuti entro la fine dell’anno. Anche se questo può essere vero, un rapido ritorno ad un regime di inflazione bassa e stabile sarebbe assolutamente degno di nota. Le pressioni inflazionistiche chiave rimangono in piedi, come la guerra in Ucraina e l’interruzione della catena di approvvigionamento legata alla pandemia, elementi che stanno entrambi dando supporto alla narrativa anti-globalizzazione, e crediamo che gli investitori debbano adattarsi ad una vera e propria nuova normalità. Mentre le aspettative di crescita rallentano, una recessione potrebbe essere il prezzo necessario per combattere la spirale dei prezzi. I mercati europei hanno sopportato il peso di queste preoccupazioni, ma gli Stati Uniti non ne sono immuni.

La stagione degli utili è iniziata da poco e per molte aziende potrebbe essere ancora troppo presto per comprendere appieno l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina: il loro outlook sarà più importante dei risultati.  Monitoreremo con attenzione come i margini stiano reggendo e quali aziende e settori saranno in grado di conservare il proprio pricing power all’interno dell’attuale contesto inflazionistico.

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