Forex: Euro verso i livelli pre-pandemici

L’euro si è ulteriormente indebolita durante le ultime giornate avvicinandosi sempre maggiormente ai “livelli pre pandemici”. Tuttavia, proprio ieri, abbiamo assistito a un rafforzamento dell’euro, specialmente nei confronti del dollaro Usa, ma la situazione rimane al momento orientata verso il basso.

Anzi, un eventuale rimbalzo potrebbe nascondere la realizzazione di un enesimo massimo discendente e accusare un pullback down. Pertanto, un’eventuale reazione positiva, per essere presa in considerazione, dovrebbe essere relativamente ampia e duratura nel tempo. Fino ad allora, qualsiasi rimbalzo potrebbe offrire la possibilità di andare short.

Il grafico odierno presenta l’euro index (di mia costruzione) con un segnale short tuttora in essere da circa 13 mesi, mentre ci troviamo sui minimi di periodo.

Una breve occhiata all’agenza macro. Segnalo proprio oggi la pubblicazione del dato definitivo dell’inflazione relativa al mese di marzo attesa al 2,5% su base mensile e al 7,5% anno su anno.

A livello complessivo, per quanto riguarda la tabella, nel 9% dei casi (in ulteriore calo rispetto al 15% della scorsa settimana) la divisa europea è in uno scenario rialzista o moderatamente rialzista nei confronti delle altre divise, mentre le performance a cinque giorni evidenziano una situazione relativamente “rossa”, anche se senza movimenti di rilievo.

La situazione puramente tecnica rimane tuttora orientata verso il basso, mentre siamo alle porte dei livelli pre pandemici.

Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea e del dollaro Usa.

I movers e spunti sull’euro

L’Eur/Usd ha consolidato all’inizio della settimana per poi rimbalzare proprio ieri, mentre sembrava diretto verso 1,06. Lecito ipotizzare un effimero rimbalzo verso 1,10/1, ma cautela. L’Eur/Aud è stato in grado di consolidare durante il recente passato, mantenendosi tuttavia sotto la resistenza strategica di 1,480/5. La situazione rimane al momento ribassista. L’Eur/Brl potrebbe confermare in questo momento la precedente ipotesi di “abbassare ulteriormente” i minimi al di sotto di 5. Probabile un ulteriore peggioramento della tendenza in essere. L’Eur/Cad ha confermato la precedente ipotesi che “tende a riportarsi al di sotto di 1,36”, mentre ora sembra diretto verso 1,335 circa. L’Eur/Cnh rimbalza prima di aver raggiunto l’obiettivo ribassista di 6,75 e, se confermato, potrebbe sfruttare un doppio minimo ascendente dal quale recuperare ulteriormente terreno. Probabile ora un rimbalzo verso 7,20/30. Peggioramento sotto 6,90/85. L’Eur/Jpy è rimbalzato con decisione contrariamente alla mia ipotesi ribassista. La tendenza è tuttora rialzista e potrà peggiorare solo in caso di ritorno al di sotto di 135. Cautela tuttavia in quanto la situazione è a dire poco speculativa. L’Eur/Sek sembra tuttora diretto verso l’obiettivo di 10 (ancora molto distante) e deve fare attenzione all’attuale supporto intermedio di 10,20. Positivo solo sopra 10,40. Anche l’Eur/Zar ha bruscamente invertito il trend, anche se in un’ottica di brevissimo periodo, ma ha messo a segno un rialzo significativo. Possibile un ulteriore rialzo verso 17,4/5.

La moneta unica ha un bel da farsi in quanto mostra una situazione decisamente eterogenea. Operare con cautela.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Aud ha realizzato un effimero massimo relativo al di sopra della precedente resistenza di 1,35, ma senza confermare. Probabile una nuova discesa verso 1,31. L’Usd/Cad non è riuscito a raggiungere l’obiettivo rialzista di 1,280/5 per poi cedere con la realizzazione di un mini doppio massimo discendente. Probabile discesa verso 1,23. L’Usd/Chf ha confermato il suo potenziale rialzista mettendo a segno nuovi massimi relativi. La situazione rimane rialzista e potrà peggiorare in caso di ritorno sotto 0,940/37. L’Usd/Cnh si è mantenuto al di sopra di 6,35 per poi superare l’obiettivo rialzista di 6,42/3. La situazione tende a migliorare ulteriormente verso 6,60/75. Attenzione all’eventuale ritorno al di sotto di 6,40/35. L’Usd/Nok ha perso tempo durante le ultime giornate e non appare invitante, almeno per il momento. L’Usd/Nzd ha confermato la precedente situazione “moderatamente rialzista” e ha messo a segno un massimo relativo a 1,489. Ieri ha perso terreno e potrebbe flettere verso il recente 1,42. L’Usd/Sek ha apparentemente interrotto la strada del recupero in corrispondenza di 9,60, mentre sembra destinato a flettere sotto 9,20. L’Usd/Zar ha generato un segnale di rafforzamento con il ritorno al di sopra di 14,90 e sembra diretto verso 15,80. Nuovo peggioramento tuttavia sotto 14,80. Per l’analisi dell’Usd/Brl si veda la sezione “Trade opportunity”.

Il Dollar Index ha realizzato un nuovo massimo dell’anno, ma ha perso qualche cosa proprio ieri. La situazione del biglietto verde non è omogenea. Cautela sul forex.

La seguente grafica mostra la tendenza di alcuni importanti cross

Trade opportunity

Riprendo oggi l’analisi dell’Usd/Brl pubblicata lo scorso 16 dicembre che potete rileggere cliccando qui.

Riporto per comodità la precedente strategia operativa.

Short in caso di mancato superamento di 5,8/7 e sotto 5,55 con obiettivi rispettivi 5,55/40 e 5,10/4,95. Long quindi sopra 5,80 con obiettivi 6 e 6,35/75. Qualche long dopo un’eventuale correzione su tenuta di 5,10/4,95, ma avremo probabilmente il modo di risentirci prima”.

Nel nostro caso, il perfetto mancato superamento di 5,7/8 (realizzato 5,7565) e il ritorno sotto 5,55 hanno favorito qualche short e l’ampio superamento del 3° obiettivo posto a 4,95 (realizzato di recente 4,5853).

Questo trade è stato particolarmente fortunato in quanto, anche se a distanza di oltre 4 mesi, il trend è rimasto tale consentendosi un facile utile. In effetti, il grafico non presenta indicatori e ho soltanto evidenziato un canale il quale supporto è stato magicamente interessato qualche durante la prima decade del mese.

Lo scenario puramente tecnico rimane pertanto negativo e, all’eccezione di qualche rimbalzo fisiologico, è probabile il proseguimento della tendenza in essere.

Uno strumento per tutti, l’Rsi a 14 settimane prosegue allegramente al ribasso nella zona di ipervenduto confermando, almeno per il momento, la continuazione della tendenza in essere, poi si vedrà.

Direi di proseguire in questo modo. Mantenere gli eventuali short in essere accesi sui massimi di dicembre con stop cautelativo a 4,80 e obiettivi ribassisti a 4,42 e 4,25, poi 4,05 e 3,80.

Nuovi short in caso di mancato superamento di 4,75/80 e sotto 4,55 con obiettivi rispettivi 4,58/5 e come sopra; 4,42 e 4,25, poi 4,05 e 3,80.

Modesti long sopra 4,80 con obiettivo 5 circa, mentre avremo un segnale di inversione rialzista in caso di proseguimento con obiettivi 5,20 e 5,35/40, poi 5,55 e 5,7/8 (livelli precedenti).

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso, docente Siat e responsabile delle gestioni patrimoniali di Banca Bsm

https://giovannimaiani.blogspot.com/
[email protected]

 

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