Mercati, obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate della settimana

Settimana laterale sui mercati finanziari che hanno preso alla lettera la festività Pasquale con pochi scambi e poche operazioni di rilievo sul primario. A tenere banco sono ancora le banche centrali che si trovano in una situazione parallela d’inflazione e di crisi per la questione Ucraina; da un lato quindi la necessità di alzare i tassi e dall’altra l’attenzione ad interventi a sostegno dell’economia che presto potrebbe risentire delle ripercussioni della guerra e spingere di nuovo l’Eurozona in fase recessiva.

I tassi reali di mercato scontano già il rialzo dei tassi d’interesse nel corso dell’anno, alcuni analisti ipotizzano anche per la Bce fino a tre possibili aumenti nei prossimi due anni; il membro del Consiglio direttivo della Bce Pierre Wunsch ha dichiarato che i tassi potrebbero essere portati sopra lo zero entro fine anno, mentre i colleghi Luis de Guindos e Martins Kazaks hanno aperto ad un aumento già a luglio. Eventuali spunti sulle prossime mosse dell’Eurotower e della Fed potrebbero arrivare dagli interventi di Jerome Powell e Christine Lagarde, nel corso di un evento del Fondo Monetario Internazionale. Intanto, i dati finali di marzo sull’inflazione dell’eurozona hanno evidenziato un incremento annuo del 7,4%, lievemente al di sotto del preliminare (7,5%) ma in accelerazione dal 5,9% di febbraio.

Sul mercato, il tasso del Btp decennale benchmark si trova in area 2,52% e 165 punti base per lo spread sul Bund a dieci anni, dopo una seduta che ha visto salire l’obbligazionario in generale,  per  l’ampliamento del vantaggio nei sondaggi di Emmanuel Macron in vista del ballottaggio delle presidenziali francesi, che in caso di vittoria della LePen, potrebbe essere un elemento di ulteriore volatilità per i mercati e per l’Euro, vista la sua forte critica in passato, anche se nell’ultimo periodo è tornata su posizioni più moderate.

Sul fronte americano si sono valutate le considerazioni del Beige Book della Fed. Il report evidenzia come l’economia americana sia cresciuta a un ritmo moderato fino a metà aprile, ma l’aumento dei prezzi e gli sviluppi geopolitici creano incertezza e gettano ombre sull’outlook futuro. L’elevata inflazione, acuita dagli effetti della guerra in Ucraina, rimane al centro delle preoccupazioni delle banche centrali ed alimenta la volatilità sull’obbligazionario.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Sul primario si sono attivate la Francia e la Spagna: la prima ha messo a disposizione fino a 11 miliardi di euro in tre Oat e fino a 1,5 miliardi in indicizzati, la seconda tre Bonos per 5-6 miliardi.

Incrementi su tutta la curva per titoli già in circolazione dalla Slovakia, partendo dal 2025 fini al 2051. Stesso discorso sulla Finlandia che ha aumentato di 398 milioni lo 0,75% 2031 e di 500 milioni il titolo lungo 0.125% 2052. La regione spagnola dei Paesi Baschi ha emesso 500 milioni di euro con scadenza nel 2033 e cedola del 1.875%, il taglio è retail con minimo da 1k+1k e Isin ES0000106734.

La prossima sarà una settimana di aste ed  il Tesoro ha comunicato i dettagli del collocamento di Btp short-term e Btpei che sono in agenda come prima asta martedì prossimo.

Sul mercato sta circolando la notizia che l’Ucraina sia in trattativa con l’Unione Europea e gli Stati Uniti per emettere un “bond di pace” indirizzato agli investitori retail  con finalità di sostegno al paese per sostenere gli sforzi bellici e poi la fase di ricostruzione Il ruolo della Commissione Europea potrebbe essere quello di advisor di questa emissione.

Le nuove emissioni corporate sotto i riflettori

Pochissime le emissioni in euro, tra queste la Royal Bank of Canada con rating A1/A/AA che ha emesso 1.25 miliardi con scadenza nel 2029 con cedola del 2.125%. Isin del titolo XS2472603740 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e prezzo d’emissione a 99,371.

Covered bond per la banca austriaca RBL che ha emesso 500 milioni con cedola del 1.25% con scadenza nel 2027 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100 mila, Isin AT0000A2XLA5.

Triplo deal dalla Bank of America, con due titoli in euro ed uno in sterline. La scadenza più breve è al 2026 per 1.75 miliardi con cedola del 1,949%, Isin XS2462324232; stesso importo per la scadenza 2033 con cedola del 2.824% con Isin XS2462323853; infine in sterline la size è stata di 600 milioni con scadenza 2031 e cedola del 3.584% con Isin XS2472657084. Il rating per tutti i titoli è A- ed il taglio minimo è 100mila euro (o sterline) con multipli di mille.

Unicredit ha comunicato il richiamo del bond perpetuo (Isin XS1539597499) da 500 milioni di euro con un rendimento al 9,25%, che pesa alla banca in termini di cedola essendo stato emesso a fine 2016 nel periodo in cui si fece sentire particolarmente forte l’effetto dell’entrata in vigore della direttiva del bail-in. E’ probabile che a fronte di questo rischiamo, il gruppo possa prossimamente uscite con un nuovo AT1, dopo il successo nelle scorse settimane di Banca Intesa, Bpm, Rabobank e Deutsche Bank.

Maggiore è stata l’attività sul mercato del dollaro con Morgan Stanley che ha emesso sette miliardi spalmati su più scadenze. La più breve è la 2025 con un variabile da 500 milioni +116,5 che esprime la prima cedola al 1.43%, Isin US61747YEP60. Sempre al 2025 il tasso fisso è stato emesso per 2 miliardi con cedola del 3.62% e Isin US61747YEQ44; saliamo al 2028 con 2.5 miliardi e cedola del 4.21% con Isin US61747YER27; infine la scadenza più lunga al 2037 per due miliardi con cedola del 5.297% e Isin US61747YES00. Per tutti i titoli il taglio minimo è da mille dollari con multipli di mille con rating A1/BBB+/A.

Simile scelta anche per Wells Fargo con 6.75 miliardi di dollari spalmati su 750 milioni a tasso variabile +132 per la scadenza 2026, Isin US95000U2Y86; sulla stessa scadenza con tasso fisso del 3.908% sono stati emessi 2.75 miliardi, Isin US95000U2X04; infine 3.25 miliardi sulla scadenza più lunga 2053 con cedola del 4.611%, Isin US95000U2Z51. Per tutti i titoli il taglio minimo è da mille dollari con multipli di mille con rating A1/BBB+/A+.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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