Dhh, provider di cloud computing del Sud-Est Europa, ha archiviato il 2021 con un forte incremento di tutti gli indicatori economici, grazie alla crescita organica e al contributo delle acquisizioni, che da sempre sono alla base della sua strategia di espansione. I ricavi sono più che raddoppiati rispetto al 2020 (+113%), raggiungendo i 19,6 milioni e l’Ebitda è aumentato del 278% a 6,9 milioni. Questo anche per merito della scalabilità del modello di business, prevalentemente basato sulla vendita di abbonamenti di prodotti di cloud computing, con ricavi ricorrenti pari al 95% dei ricavi totali. Il tutto, in un anno condizionato dai lockdown e con la prospettiva di un ulteriore miglioramento nel 2022 grazie all’allentamento delle restrizioni, al pieno contributo della neoacquisita bulgara Evolink e alle prossime operazioni di M&A, da finanziare tramite la forte generazione di cassa determinata da una cash conversion dell’Ebitda pari all’82,6%. In questo scenario, ecco di seguito l’analisi fondamentale su Dhh elaborata dagli analisti di Market Insight.
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- Un mix efficace di crescita organica e acquisizioni
- IaaS e PaaS rappresentano il core business
- Italia resta il mercato principale, atteso contributo significativo dalla Bulgaria
- Un posizionamento strategico vincente
- Gli analisti mantengono una view positiva sul titolo
- L’M&A come volano della crescita
- L’investimento in Icona Technology
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Un mix efficace di crescita organica e acquisizioni
“I risultati del 2021 sono assolutamente soddisfacenti e in linea con le nostre aspettative, a maggior ragione perché in un anno pandemico siamo riusciti a concludere 3 acquisizioni, di cui due piccole operazioni di consolidamento in Italia e Croazia e una – più rilevante – in Bulgaria, entrando così in un mercato per noi nuovo”, afferma Giandomenico Sica, Presidente esecutivo di DHH.
Il chairman evidenzia soprattutto tre aspetti emersi dai conti. “Innanzitutto, i risultati del 2021 includono solamente per un mese il contributo di Evolink, acquisita a fine novembre; quindi, nel 2022 potremo beneficiare completamente dell’apporto della società bulgara, che ha un fatturato annuo superiore ai 3 milioni”.
In secondo luogo, “i risultati sono fondati su ricavi ricorrenti pari al 95% del totale, che continueranno a produrre effetti anche nel 2022. A questi si aggiungerà la crescita organica, storicamente nell’ordine del 10%, oltre al citato contributo di Evolink”.
Infine, è doveroso sottolineare “la marginalità molto buona – con un Ebitda margin del 35,5% – e l’ottima conversione di cassa, con un flusso di cassa operativo pari all’82,6% dell’Ebitda”.