Investimenti: approvata in Austria la riforma fiscale eco-sociale

È stata approvata la riforma fiscale eco-sociale annunciata dal Governo Federale austriaco che, fra le nuove misure, prevede una riduzione delle imposte sui redditi societari e sui salari, oltre ad una tassa sulle emissioni di gas serra. In particolare, l’imposta sul reddito societario sarà ridotta dal 25% al 24% nel 2023 e ulteriormente al 23% nel 2024; le imprese riscontreranno uno sgravio totale fino a 700 milioni di euro per la riduzione dell’imposta sul reddito.

I nuovi regolamenti sono volti a incoraggiare cambiamenti di vasta portata sia per le aziende, sia per i privati, e mirano a rendere l’Austria ancora più attraente come luogo per gli investimenti diretti esteri.

“La riforma fiscale, ma soprattutto il fatto che si accompagni a misure sostanziali per mitigare le emissioni e trasferire questi benefici ai cittadini, rappresenta un passo significativo nel processo di adeguamento del sistema fiscale austriaco alle nuove condizioni climatiche e alle responsabilità ambientali che i governi devono essere in grado di assumersi, per il beneficio della comunità. Naturalmente il processo è di lungo periodo e i benefici produrranno un effetto nel tempo, ma questo primo passo segna già un percorso strategico per il sistema-Paese austriaco. Come Austrian Business Agency sosteniamo queste misure, che ci premureremo, come sempre, di spiegare agli imprenditori e investitori che desiderano espandere verso l’Austria il proprio percorso di crescita industriale” – spiega Marion Biber, Direttore per l’Italia di Austrian Business Agency.

Sgravio fiscale sugli utili societari

La riforma fiscale soddisfa il desiderio della comunità imprenditoriale di un’indennità di investimento (compresa una componente di greening) che risulterà in uno sgravio fiscale totale di 350 milioni di euro, con un tetto massimo per azienda.

L’esenzione d’imposta sui profitti sarà aumentata dal 13% al 15%, per i primi 30.000 euro della base imponibile (le fasi successive sono: per i successivi 145 mila euro, 13%; per i successivi 175 mila euro, 7%; e per i successivi 230 mila euro, 4,5%; massimo 45.950 euro). Tutte le persone fisiche con tipologie di reddito d’impresa possono richiedere questa indennità, indipendentemente dal fatto che calcolino il loro profitto per mezzo della contabilità entrate-uscite o della contabilità di bilancio.

Esenzione fiscale per la partecipazione agli utili dei dipendenti

Per rendere più attraente la partecipazione dei dipendenti al successo di una società, viene introdotto un sistema di partecipazione agli utili esentasse per i dipendenti della società fino a 3.000 euro all’anno per dipendente. Tuttavia, l’importo di partecipazione agli utili esente da imposte è limitato all’utile imponibile dell’anno precedente. Inoltre, l’esenzione si applica solo se la partecipazione agli utili è concessa a tutti i dipendenti o a un gruppo di dipendenti specifico e non è concessa in sostituzione di una retribuzione precedentemente pagata.

Imposta sul reddito delle persone fisiche

La riforma prevede una rimodulazione dell’imposizione fiscale sui redditi personali: i redditi fino a 11.000 euro saranno esentasse; tra gli 11.000 e i 18.000 euro l’imposta era già stata ridotta dal 25% al 20% nel 2021; tra i 18.000 e i 31.000 euro l’aliquota fiscale sarà ridotta dal 35% al 30% a partire da luglio 2022. Da luglio 2023 l’aliquota fiscale sarà ridotta dal 42% al 40% per i redditi da 31.000 a 60.000 euro. Per i redditi superiori, invece, le percentuali di imposta rimarranno invariate (48% fino a 90.000 euro; 50% da 90.000 euro a un milione di euro; 55% per redditi superiori a un milione di euro). La riforma prevede inoltre una riduzione dei contributi di assicurazione sanitaria per i redditi di fascia bassa e un aumento del bonus famiglia per chi ha figli.

Tassa sulla CO2

Per la tutela del clima è stata introdotta una nuova legge federale sul commercio nazionale di certificati per le emissioni di gas serra, per coprire le emissioni di gas serra da fonti di energia che non sono soggette al commercio di certificati dell’Unione Europea. Le aziende che mettono in circolazione le fonti di energia definite nella legge dovranno ora acquistare i certificati dalle autorità fiscali. Un certificato che autorizzi il titolare ad emettere una tonnellata di CO2 costerà 30 euro nel 2022, costo destinato ad aumentare piuttosto rapidamente di anno in anno. Attualmente l’Austria produce 46 milioni di tonnellate di CO2 all’anno non coperte dal commercio di emissioni dell’Unione Europea. Se il prezzo della CO2 è di 30 euro, si stima che le entrate aggiuntive per lo Stato raggiungeranno circa 1,4 miliardi di euro.

Tassazione delle criptovalute

Secondo l’attuale situazione giuridica, i profitti derivanti dalla vendita di criptovalute detenute come beni privati sono tassati solo come reddito da operazioni speculative. Una vendita dopo la scadenza del periodo di speculazione di un anno rimane quindi esente da imposte. Con la riforma fiscale del 2022 il reddito delle criptovalute sarà equiparato al reddito da capitale e sarà soggetto all’aliquota speciale del 27,5%. Solo nel caso che le criptovalute non siano offerte al pubblico si applica l’aliquota progressiva dell’imposta sul reddito. Le disposizioni sono entrate in vigore il 1° marzo 2022, ma si applicano sugli acquisti effettuati dopo il 28.2.2021.

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