Mercati, Coima Res, Catella: “Il delisting è un passo per la crescita”

Nella conferenza stampa seguita all’annuncio dell’Opas volontaria di Evergreen su Coima Res, il Ceo Manfredi Catella ha spiegato le ragioni e le prospettive dell’operazione. Non sono estranee alla decisione le condizioni geopolitiche attuali né l’inflazione. Il delisting, ha spiegato il fondatore del gruppo, è visto come fase necessaria per i prossimi sviluppi.

Coima Res, il ruolo di inflazione e geopolitica nel delisting

L’impatto delle pressioni inflazionistiche sui costi di costruzione, ha spiegato Manfredi Catella, ha senz’altro effetti sulle prospettive di crescita di Coima Res. Tuttavia, poiché gli obbiettivi posti sono a lungo termine, e non esiste prospettiva di cambiamento della compagine azionaria nel breve periodo, la prospettiva può prescindere dal momento attuale, alla luce di progetti in via di elaborazione che rendono possibile una visione più ampia.

Per quanto riguarda i maggiori costi dei finanziamenti, altro problema per le imprese delle costruzioni, secondo Catella in parte e inevitabilmente questi dovranno riflettersi anche sul mercato, con aggiustamenti conseguenti sui canoni se la dinamica dovesse proseguire. Il mercato dovrà accettare di assorbire l’impatto riducendo i rendimenti quindi occorrerà puntare su prodotti di grande qualità.

A chi chiede se le condizioni macroeconomiche e geopolitiche abbiano accelerato la decisione del delisting, Catella risponde che il momento presente è tale da rendere opportuna tale decisione in un’ottica di crescita futura. Il valore della quotazione, infatti, secondo il Ceo consiste da un lato nella maggiore disciplina e rigore per gli operatori, dall’altro nella possibilità di accesso al capitale, quando non si voglia fare aumento di capitale a sconto. Data la situazione attuale, il delisting diventa invece la migliore opzione.

Prospettive di crescita del settore uffici

Quali, quindi, le prospettive di crescita per Coima? Il focus resta sul comparto uffici, nel quale, spiega Catella, il gruppo vuole massimamente diversificarsi, e per questo deve rivolgersi ai mercati più liquidi. Al momento la piazza migliore resta Milano, ma questo non esclude altri mercati in futuro.

Nel settore degli uffici si prevede che il lavoro da remoto diventi una componente strutturale di qualsiasi organizzazione aziendale. Secondo le stime di Evergreen, un possibile scenario di medio termine potrebbe vedere l’adozione del lavoro da remoto in Italia crescere dall’attuale livello del 5% nel 2019 ad un livello del 30-40% nel medio termine. Tale tendenza, secondo le stime, porterebbe le aziende a ridimensionare il fabbisogno di spazi ad uso ufficio in media di circa il 5-10%, con un incremento degli spazi dedicati ad aree comuni al fine di favorire la collaborazione tra i dipendenti, dall’attuale livello pari a circa il 40%6 ad un livello pari a circa 50-60% nel medio termine.

In termini di impatto ambientale, l’obiettivo di Evergreen è di raggiungere un portafoglio net-zero carbon entro il 2030, con focus su un’innovazione continua di prodotto, per realizzare un portafoglio immobiliare in linea con la domanda e i trend individuati. La domanda da parte dei conduttori è sempre più concentrata su edifici sostenibili e dotati di certificazione energetica. Infatti, secondo le stime di Evergreen negli anni 2015-2021 la domanda per questa tipologia di edifici è incrementata di 5 volte, con una riduzione del tasso di sfitto per tale tipologia di edifici inferiore al 2% nel 2021 rispetto ad una media di mercato superiore all’8%.

A cura di Idealista/news

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