Mercati, Cfa Sentiment Index in ulteriore calo

Gli investitori professionali italiani certificati CFA® sono negativi sulle prospettive dell’economia domestica nei prossimi sei mesi, con il “Sentiment Index” che registra un valore pari a -51,5, in ulteriore calo rispetto ai valori dei mesi precedenti.

Al sondaggio, svolto da CFA Society Italy presso i suoi soci tra il 20 ed il 30 aprile 2022, hanno partecipato 34 intervistati. Il 56% circa dei partecipanti ritiene negativa la situazione attuale dell’economia Italiana mentre il 44% prevede una condizione stabile.

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, il 15,2% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (-2% rispetto al mese scorso), il 18,2% condizioni invariate (-7,5% rispetto a febbraio) ed il 66,7% prevede un peggioramento (+9,5% rispetto al mese scorso).

La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, rispetto ai pessimisti è pari a -51,5, un valore che rappresenta il “CFA Society Italy Sentiment Index” per il mese di maggio 2022. Il dato scende ulteriormente di circa 11,5 punti rispetto alla precedente rilevazione, segnalando il pessimismo degli operatori finanziari sulle prospettive dell’economia italiana per le conseguenze della crisi Russia-Ucraina. Il valore risulta prossimo al minimo assoluto della serie storica, registrato a novembre 2018 (-55 punti) ed al valore minimo registrato a marzo 2020 (-53,8).

Diviene ulteriomente negativa anche la view sul prossimo semestre per l’Eurozona mentre, seppure negative, si stabilizzano le previsioni per gli Stati Uniti.

Il tasso di inflazione, già su livelli elevati, è previsto aumentare nei prossimi sei mesi in Italia ed in Europa e stabilizzarsi in USA. Permangono le previsioni per un incremento dei tassi di interesse, sia sulle scadenze a breve che a lunga della curva dei rendimenti, in linea con la retorica sempre più improntata alla normalizzazione della politica monetaria sia da parte della Fed che della BCE.

Tornano inoltre negative le attese sui mercati azionari italiani, europei ed USA, mentre sulle valute prevalgono le aspettative per un continuo apprezzamento del dollaro e dello yen a scapito dell’euro.

Infine, sul petrolio, il 40% circa degli intervistati ritiene che le quotazioni si manterranno sugli attuali livelli per i prossimi sei mesi, il 32% prevede un rialzo ed il 26% un ribasso, risultando quindi in una view di prezzi della commodity sostanzialmenti invariati.

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