Asset allocation, obbligazioni: decompressione all’orizzonte

Le obbligazioni private europee sono tra i migliori performer dell’anno rispetto ad altre asset class liquide. Tuttavia gli spread, dopo la stretta di marzo, si sono allargati di recente, incorporando le inferiori prospettive di crescita e l’elevata incertezza”. A farlo notare è Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments, che di seguito illustra nel dettaglio la view.

Al livello attuale, gli spread sono coerenti con il nostro scenario economico, che prevede una crescita contenuta ma non una recessione. I fondamentali aziendali si deterioreranno leggermente nei prossimi trimestri, con i tassi di default europei che dovrebbero aumentare dall’1,5% di inizio 2022 al 3% di fine anno.

Anche i rating peggioreranno, soprattutto nei settori molto ciclici e nella parte più bassa dello spettro di rating. Inoltre, i dati sui flussi di acquisti netti non dovrebbero essere di grande aiuto. La BCE smetterà di acquistare obbligazioni tra poche settimane. I deflussi si sono in gran parte fermati da marzo, ma non si vede ancora la liquidità tornare al credito, nonostante i rendimenti assoluti interessanti. Per esempio, gli Euro BBB rendono ora il 2,3%, pochi punti base di distanza dal picco del Covid.

Ciò non dovrebbe durare, dato che la revisione economica al ribasso penalizzerà in particolare il segmento High Yield e, cosa ancora più preoccupante, l’arresto quasi completo del mercato High Yield per più di due mesi si tradurrà in ampi premi per le nuove emissioni oppure in un forte riprezzamento del premio di liquidità, entrambi sotto pressione sul mercato secondario.

Pertanto, continuiamo a mantenere un Overweight nel credito, ma in modo molto difensivo, con una preferenza per gli Investment Grade rispetto agli High Yield.

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