Mercati, obbligazioni: le nuove emissioni sotto i riflettori

Provando a dimenticare per un istante la terribile situazione in Ucraina, l’attenzione dei mercati si è concentrata sull’attesa riunione della Fed che ha posto fine alle speculazioni sulle mosse più o meno incisive della banca centrale e a tutte le possibili interpretazioni del momento.

Alla fine la Federal Reserve ha alzato i tassi di mezzo punto percentuale, l’aumento più consistente degli ultimi 22 anni, con una decisione all’unanimità e ha annunciato che avvierà la riduzione del bilancio da quasi 9.000 miliardi di dollari il mese prossimo. Il presidente Jerome Powell ha detto che la Fed è pronta a approvare aumenti da mezzo punto a giugno e luglio escludendo un rialzo di tre quarti di punto in un prossimo meeting, e ha chiarito che i rialzi che la banca centrale ha già in mente “non saranno piacevoli”.

La palla passa ora per il meeting di Bank of England, che nelle attese dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base, anche se non è escluso un aumento di 50 punti. Sarebbe il quarto rialzo consecutivo, cosa che non accadeva dal 1997. L’annuncio della BoE sarà cruciale per la sterlina, che ha subìto un calo nelle ultime settimane.

La situazione dell’Eurozona rimane molto più complessa, da un lato l’inflazione e il rialzo dei tassi implicito nei prezzi, dall’altro la crisi Ucraina con tutte le sue conseguenze economiche, rischia, non solo di frenare la ripresa, ma di riportarci in fase depressiva come alcuni esponenti del board Bce hanno evidenziato. E’ il caso del consigliere Fabio Panetta, che in un’intervista ha sottolineato che sarebbe imprudente muoversi senza aver visto i dati sul secondo trimestre, e che in caso di frammentazione finanziaria, la Bce interverrebbe con decisione. Nelle prossime settimane la Banca Centrale Europea stabilirà quando terminare gli acquisti di titoli nel terzo trimestre e poi potrebbe decidere di concludere la fase di tassi negativi. Nelle ultime sedute sul secondario dei governativi, i prezzi dei titoli prezzavano rialzi dei tassi per quasi 95 punti base entro l’anno.

Forte rialzo implicito dei tassi con il Btp decennale che ha sfiorato il 3% e 198 punti base per lo spread sul Bund a dieci anni, ad un soffio dalla soglia psicologica di 200; poi dopo gli annunci della Fed, nella conferma del detto “buy on the rumor sell on the news” si è allentata la tensione con lo spread a 194 e i rendimenti al 2,92%.

Nell’Eurozona la Grecia è volata al 3.35% sulla curva decennale, Cipro è al 2,52% e Portogallo e Spagna sono entrati nel club del 2%. La Germania è rientrata al 0,95% dopo aver “sconfinato” sopra l’1% ad inizio settimana per la prima volta dal 2015.

La Banca centrale russa (Cbr) ha tagliato i tassi di interesse di 300 punti base, abbassandoli dal 17% al 14%, grazie al recupero del rublo che vale molto di più rispetto ai giorni precedenti al conflitto. Bisogna fare attenzione su questo punto, perché è vero che le sanzioni stanno di fatto bloccando il Forex sul rublo, però le richieste di pagamenti in rubli ed i doppi conti in valuta per aggirare la richiesta, stanno di fatto rafforzando la moneta gestita solo dalle politiche di Mosca, ora in area 64 rubli per un dollaro contro i circa 85 di metà febbraio.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

L’agenzia di rating S&P ha promosso i bond della Grecia, alzandone il rating di un gradino da BB a BB+, solo un gradino sotto il livello di investment grade. L’istituto ha lodato le riforme economiche realizzate dal governo conservatore di Kyriakos Mitsotakis. Il Tesoro greco ha riaperto il bond emesso per la prima volta nel 2020 e con scadenza iniziale di sette anni. Ha così raccolto 1,5 miliardi di euro. Il rendimento è salito dal 2% di allora al 2,4% di oggi. Con la riapertura del bond 2027, la cui durata residua è scesa sotto i 5 anni, il programma di emissioni per quest’anno è stato in gran parte completato.

Inoltre sul primario si sono attivate Francia e Spagna: la prima offre fino a 11 miliardi di euro in tre Oat, la seconda 4-5 miliardi in altrettanti Bonos e fino a 750 milioni nell’indicizzato 2033.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

L’ombra della Fed sui mercati ha di fatto ingessato il primario con il rischio della volatilità dei rendimenti che ha condizionate le nuove emissioni che sono state poche.

Tra queste la Tennet Holding, operatore nazionale del sistema di trasmissione dell’elettricità nei Paesi Bassi, ha lanciato un bond in quattro tranche: quattro, sette, 11 e 20 anni. Gli ordini hanno superato quota otto miliardi di euro. Più in dettaglio,l’emissione a 4 anni è pari a 1.25 miliardi di euro, quello a sette anni di un miliardo, quella a 11 anni di 750 milioni  e quella a 20 anni di 850 milioni. L’obbligazione, è stata accolta da un boom di ordini pari a 2.4 volte l’ammontare offerto, totalizzando richieste per circa otto miliardi di euro. La forte richiesta registrata ha consentito a Tennet di comprimere i rendimenti. In particolare, la tranche a 20 anni ha visto comprimersi a 110 punti base sul midswap il rendimento rispetto alle indicazioni iniziali introno ai 130 punti base; la tranche a 11anni ha visto ridursi a 70 punti base sul midswap il rendimento rispetto alle indicazioni iniziali intorno a 90 punti base; la tranche a sette anni ha visto ridursi il rendimento a 60 punti base dai 75 iniziali e la tranche a quattro anni ha beneficiato di una richiesta sostenuta che ha fatto schiacciare il rendimento a 33 punti base sopra il tasso midswap dai 60punti base iniziali. Nel dettaglio il bond a quattro anni (codice Isin XS23531820209) offre una cedola annua lorda dell’1.625%, prezzo 99.475 e rendimento 1.748%, il bond a sette anni (Isin XS2478299204) offre una cedola del 2.125%, prezzo 99.417 e rendimento 2.211%, il bond a 11 anni (XS2478299386) offre una cedola del 2.375%, prezzo 99.019 e rendimento 2.478% e il bond a 20 anni (XS2478299469) offre una cedola lorda del 2. 75%, prezzo 98.253 e rendimento 2.866%. Rating A- e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Molto interesse per il collocamento di due nuove obbligazioni senior per un totale di 1.5 miliardi di euro divisi in due scadenze da parte di Kering, gruppo internazionale che opera nel settore del lusso con sede a Parigi. Possiede marchi come Gucci, Yves Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato. Le due obbligazioni hanno scadenza rispettivamente 5 maggio 2025 e 5 maggio 2030. Prime indicazioni di rendimento in area 45 punti base per la tranche a 3 anni e 70 punti base per la tranche a otto anni. Rating A e lotto minimo 100milq euro con multipli di 100mila, alla fine il buon numero di richieste ha permesso la contrazione del rendimento offerto rispettivamente a ms +15 per la scadenza tre anni che ha isin FR001400A5N5 ed a ms+37 per la tranche a otto anni, isin FR001400A5M7. Nel dettaglio la tranche a tre anni paga una cedola annua lorda dell’1.25%, prezzo 99.848 per un rendimento finale dell’1.303%; la tranche a 8 anni paga una cedola annua lorda dell’1.875%, prezzo 99.53, rendimento finale 1.939%. Ammontare dell’emissione 750 milioni di euro per  ciascuna tranche, lotto minimo 100mila con multipli di 100mila e rating A.

Arriva il via libera per Ferrovie all’emissione di nuovi bond ed il ricorso ad altri strumenti di provvista a medio e lungo termine per un importo complessivo massimo di tre miliardi di euro. Le emissioni saranno riservate agli investitori istituzionali. I proventi raccolti finanzieranno il fabbisogno per investimenti del gruppo e sarannod estinati all’acquisto di nuovi treni.

Dopo Inter, Juventus e Roma anche il Milan potrebbe emettere il suo primo bond, legato all’acquisizione di Investcorp. La cedola sarebbe alta, non inferiore al 5%.

Poche emissioni anche in dollari tra queste la Whirpool ha fatto 300 milioni a dieci anni con cedola del 4.7% e prezzo d’emissione a 99,061 che sposta il rendimento verso l’alto. Isin US963320AZ92, rating Baa1/BBB/BBB e taglio minimo da 2mila euro con multipli di mille.

Nel settore delle utilities la Georgia Power che ha rating Baa1/BBB+/BBB+ ha emesso complessivamente 1.5 miliardi, divisi in 700 milioni a scadenza 2032 con cedola 4.7%, prezzo d’emissione a 99,682, Isin US373334KQ30, mentre la più lunga per 800 milioni ha scadenza 2052 con cedola del 5.125% e prezzo d’emissione a 99,27, Isin US373334KR13. Entrambe le scadenze hanno taglio minimo 2mila dollari con multipli di mille.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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