Senatori Usa contro i fondi pensione in Bitcoin di Fidelity

In una lettera ad Abigail Johnson, ad di Fidelity, i senatori Elizabeth Warren del Massachusetts e Tina Smith del Minnesota hanno espresso grande preoccupazione per la decisione di aggiungere Bitcoin nei fondi pensione.

Senatori USA contro i fondi pensione in Bitcoin di Fidelity

A pochi giorni dall’annuncio da parte di Fidelity Investment di voler aprire aggiungere Bitcoin nei piani di investimento dei suoi piani pensione, la decisione sta già creando fermento nel mondo politico americano, da sempre molto critico verso il mondo delle criptovalute, come riportato da Cryptonomist.ch.

Una delle politiche americane maggiormente critiche verso il settore crypto è certamente la senatrice Elizabeth Warren, che ha già fatto, nei mesi scorsi, diverse proposte di legge per regolamentare e limitare la loro diffusione negli Stati Uniti.

La senatrice democratica insieme alla sua collega di partito Tina Smith del Minnesota hanno sollevato domande sulla recente decisione della società di investimenti Fidelity, per consentire agli investitori di inserire BTC nei loro piani pensionistici. In una lettera all’amministratore delegato della società, Abigal Johnson, sostengono che le criptovalute potrebbero essere un investimento troppo rischioso per risparmiatori di pensione.

Nella lettera datata mercoledì, le due senatrici democratiche hanno anche affermato che Fidelity potrebbe anche avere potenziali conflitti di interesse in questa sua decisione di aprire agli investimenti in criptovalute per i propri fondi pensione.

Possibili conflitti di interessi da parte di Fidelity

La lettera chiedeva informazioni sulla misura in cui quei potenziali conflitti avrebbero potuto influenzare la decisione presa. Nella lettera si sostiene come la società sia da tempo impegnata in investimenti legati alle criptovalute e al mining di Bitcoin.

Le due senatrici nella loro lettera chiedono quindi alla società di ripensare una decisione così rischiosa per i risparmi dei propri clienti considerando che fino ad ora la risposta sarebbe anche stata assai limitata.

Le due senatrici scrivono che: Nonostante la mancanza di domanda per questa opzione – solo il 2% dei datori di lavoro ha espresso interesse ad aggiungere criptovaluta al proprio menu 401(k) – Fidelity ha deciso di andare avanti a tutta velocità supportando gli investimenti in Bitcoin”.

La lettera non ha per il momento ricevuto risposta da parte dei vertici della società, ma pare assai difficile che Fidelity, che sembra ormai da tempo aver puntato sulle criptovalute, possa ritornare sui propri passi.

 

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