Asset allocation: meglio le scadenze brevi per fronteggiare l’aumento dei tassi

“I mercati stanno scontando una politica più restrittiva della banca centrale ma, finché non ci sarà chiarezza sull’inflazione, sarà difficile affermare che i tassi abbiano raggiunto il picco. Vista la vulnerabilità della crescita europea ai prezzi elevati dell’energia, vediamo un’opportunità nelle strategie investment grade a breve scadenza in quanto sono in grado di fornire una certa protezione contro l’aumento dei tassi. Gli investitori potrebbero anche prendere in considerazione un approccio ESG a questa esposizione”. Ad affermarlo è Francesco Lomartire, Head of SPDR ETFs Southern Europe di SPDR ETF, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

L’inflazione è a livelli storicamente elevati e molte banche centrali devono ancora agire. La Banca centrale europea (BCE) deve ancora avviare il processo di normalizzazione e i mercati ritengono che, come la Federal Reserve (Fed) e la Bank of England (BoE), la BCE aumenterà i tassi in modo aggressivo con un aumento previsto di 75 pb entro la fine del 2022 e di 130 pb nei prossimi 12 mesi.

Sebbene la motivazione per far uscire i tassi ufficiali dal territorio negativo non sembra in discussione, per la BCE potrebbe essere più difficile intraprendere un ciclo aggressivo di inasprimento dei tassi. La BCE ha effettivamente intensificato gli acquisti di obbligazioni del programma di acquisto dei titoli pubblici nelle ultime settimane, in parte a causa del rallentamento del programma di acquisto pandemico, ma anche per contrastare le mosse del mercato, con l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato che ha effettivamente inasprito le condizioni monetarie nell’area dell’euro. Infine, l’inflazione potrebbe essere l’obiettivo della BCE, ma con la consapevolezza che gran parte dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) è dovuto ai prezzi dell’energia. I prezzi più elevati dell’energia e la ridotta disponibilità di alcune risorse avranno effettivamente un impatto negativo sulla domanda.

Un fattore chiave che ha disincentivato l’investimento nel tratto a breve della curva nell’area dell’euro è stata la mancanza di rendimento corrente: nonostante il sell-off del mercato obbligazionario, il titolo di Stato tedesco a due anni rende ancora solo poco più di 10 pb. Un modo per aumentare il rendimento corrente è concentrarsi sul credito investment grade, prendendo in considerazione le strategie ESG, la cui ascesa è stata messa alla prova dalla recente sovraperformance dei settori dell’energia e della difesa, che tipicamente non ne rispettano i criteri. Tuttavia, esistono diversi approcci all’ESG.

State Street Global Advisors per i suoi ETF obbligazionari ha creato una serie di indici, in collaborazione con Bloomberg, che riflettono le caratteristiche dei benchmark standard non ESG. In questo modo, queste esposizioni possono essere utilizzate per la componente core del portafoglio, migliorandone allo stesso tempo il rating ESG. Lo screening e l’ottimizzazione dell’indice, sia per massimizzare il punteggio ESG che per avvicinare le caratteristiche a quelle dell’indice principale, ha avuto un impatto positivo sulla performance. L’indice Bloomberg SASB Euro Corporate 0-3 Year ESG Ex Controversies Select Index, replicato del nostro ETF ESG a breve scadenza lanciato di recente, ha sovraperformato l’indice Bloomberg EUR Corporate 0-3 Year di 14 pb da inizio anno nonostante il contesto non favorevole ad un approccio ESG.

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