I risultati del trimestre mostrano una forte crescita della redditività malgrado il “difficile contesto esterno”. Sta poi valutando la vendita della piattaforma Npl, ha detto l’amministratore delegato Piero Montani.
A spingere i ricavi sono state soprattutto le commissioni, balzate del 37,3% a 450,6 milioni, e il margine di interesse, cresciuto del 9,6% a 376,4 milioni, in rialzo del 2,2% a 558,4 milioni anche i costi. I risultati si confrontano con un primo trimestre 2021 che consolidava le filiali di Ubi solo a partire dal 22 febbraio.
Per quanto riguarda la qualità degli attivi l’npe ratio lordo si mantiene al 4,9% e quello netto al 2%, invariati rispetto a fine 2021. Migliorano gli indici di solidità patrimoniale con un Cet1 pro-forma ratio fully phased che sale nel trimestre dal 13,5% al 13,64%, “largamente superiore” al minimo della Bce (8,3%) e tale da consentire alla banca “di affrontare con fiducia l’incertezza dell’attuale scenario macro”.
“L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da un’elevata incertezza e crescenti pressioni inflazionistiche, ci pone davanti a nuove sfide, che il gruppo Bper saprà affrontare efficacemente grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, alla solida posizione patrimoniale e di liquidità e ai significativi miglioramenti raggiunti nell’ambito della qualità del credito. Tali aspetti saranno inoltre ulteriormente rafforzati con le azioni e le misure previste dal nuovo Piano Industriale che sarà presentato al mercato nel corso del mese di giugno”, ha dichiarato l’ad, Piero Luigi Montani.
L’andamento di Bper a Piazza Affari