Criptovalute: Goldman Sachs studia prodotti derivati

Goldman Sachs sta pensando di integrare alla propria offerta strumenti derivati basati sulle criptovalute, come riportato da Cryptonomist.ch.

Secondo alcune indiscrezioni di stampa, la Banca d’affari americana, Goldman Sachs, sarebbe in trattative con l’exchange di criptovalute FTX per promuovere presso la propria clientela nuovi prodotti di investimento derivati in criptovalute.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, infatti, gli amministratori delegati delle due società avrebbero tenuto di recente una riunione a porte chiuse, in cui si sarebbe discusso delle possibilità di una partnership tra le due aziende al fine di rendere i prodotti derivati di FTX conformi agli standard della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) statunitense.

Inoltre, sempre secondo il giornale finanziario della City, i due avrebbero discusso anche della possibilità di portare FTX alla quotazione al Nasdaq, come già fatto da Goldman Sachs, un anno fa, con Coinbase.

Di recente in un finanziamento di round C, FTX ha raccolto 400 milioni di dollari, arrivando così ad una valutazione complessiva di oltre 30 miliardi di dollari, con 10 miliardi di volumi di scambio giornalieri ed oltre 1 milione di utenti.

Di recente l’exchange con sede alla Bahamas ha chiesto alla CFTC di modificare una regola che impone l’utilizzo di intermediari per garantire tutte le sue operazioni in derivati. È molto probabile che durante l’incontro si sia discusso anche di questa eventualità e di come riuscire ad ottenere ciò, anche grazie alla consulenza del colosso bancario americano, che in questo momento sta agendo proprio come intermediario per FTX.

La collaborazione tra Goldman Sachs e FTX

Brett Harrison, Presidente della filiale statunitense di FTX, in un’intervista a Barron’s, ha affermato: “Abbiamo più FCM già impegnati a integrarsi tecnologicamente con lo scambio. Ci sono molti grandi che probabilmente puoi nominare”.

Una collaborazione siffatta tra Goldman e FTX, rappresenterebbe probabilmente un grande segnale di cambiamento nella valutazione della finanza tradizionale sul mondo crypto.

Molte banche d’affari stanno rivedendo radicalmente la loro opinione sulle criptovalute, definite fino a due anni fa alla stregua di poco più che una truffa senza alcun valore intrinseco.

Durante una call con gli investitori nel 2020, Goldman aveva dichiarato a proposito degli asset digitali:  “Riteniamo che un titolo il cui apprezzamento dipenda principalmente dal fatto che qualcun altro sia disposto a pagare un prezzo più alto per esso non sia un investimento adeguato per i nostri clienti”.

Ora invece, secondo alcune fonti vicino alla banca, ​​questo accordo con FTX offrirebbe alla banca l’opportunità di offrire alla propria clientela il trading diretto di future, l’introduzione di clienti e la funzione di rampa di accesso alla borsa, o la fornitura di ricariche di capitale per i clienti.

Di recente, il CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, ha partecipato ad un’audizione del presidente della CFTC presso la Commissione Agricoltura del Senato, in cui la commissione chiedeva maggiori poteri per regolamentare i mercati delle criptovalute per prevenire le frodi e proteggere i consumatori.

Lo stesso CEO di FTX, come molti altri operatori del mondo crypto, da tempo chiedono alle autorità una chiara regolamentazione del settore che andrebbe in primis, a tutto vantaggio proprio degli operatori di mercato.

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