Mercati, S&P 500: sentiment in ripresa. Lo dice l’analisi delle opzioni

Eugenio Sartorelli, vice presidente e membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it effettua di seguito un’analisi dell’S&P 500 legata al mercato delle opzioni.

Il mercato delle opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori volumi di opzioni.

Iniziamo con il grafico del Put/Call Ratio (dati giornalieri a partire dal gennaio 2020 e sino alla chiusura del 3 giugno 2022):

Il Put/Call Ratio è un indicatore contrarian che ha alcune similitudini con il Vix. Qui è rappresentato il Total Ratio che tiene conto dei volumi delle opzioni sia sull’indice S&P500 che sui singoli titoli. In figura vi è una media mobile esponenziale a otto periodi per renderlo meno frastagliato.

Questo indicatore ha fatto un’area di massimo tra il 2 ed il 9 maggio (vedi freccia verde) ed è stato un picco che non si era mai raggiunto da marzo 2020. Poi vi è stata una decisa discesa con valori che sono tornati verso la media di lungo periodo.

L’interpretazione è che gli operatori professionali sul mercato Usa hanno avuto una discreta paura tra fine aprile e la prima metà di maggio, legata soprattutto a timori di ulteriori strette monetarie da parte della Fed per contrastare un’inflazione decisamente elevata, mentre attualmente la situazione è più “serena”, ma per dire che non vi siano più timori questo indicatore dovrebbe scendere ulteriormente.

Passiamo ora all’indice di volatilità implicita Vix:

Questo indicatore ha il classico andamento contrarian rispetto all’indice S&P500.

Anche sul Vix vi è stato un picco massimo il 9 maggio (vedi freccia blu) e comunque non si sono raggiunti valori superiori al picco di marzo. Poi vi è stata una discesa, che tuttavia è ancora lontano da livelli medi storici.

Praticamente abbiamo una conferma di quanto visto per il Put/Call Ratio, ovvero di una fase di tensione che è in calo, ma non ancora su livelli che indichino bassi timori di nuovi ribassi per l’S&P500.

Da ultimo vediamo indicatore Sintetico di Sentiment (di mia creazione), che tiene conto di numerosi fattori, soprattutto legati al mondo delle opzioni e della loro correlazione con l’indice S&P500:

Questo indicatore si vede come segua spesso (ma non sempre) la tendenza dell’indice S&P500 – quando non la segue vi sono dei segnali discordanti (divergenze). Dal minimo del 9 maggio (vedi freccia verde) questo indicatore è salito con decisione ed in proporzione ben di più del modesto ribalzo fatto dall’S&P500. Questa è una ulteriore conferma di timori in decisa riduzione sul mercato Usa e che l’area di minimo creatasi tra il 12 ed il 20 maggio è piuttosto consistente e di notevole rilevanza se venisse violata al ribasso.

In definitiva, gli indicatori legati alle opzioni segnalano che l’area di minimo creatasi tra il 12 ed il 20 maggio è piuttosto consistente. Infatti dopo il 12 maggio i principali indicatori di sentiment hanno mostrato notevoli segnali di miglioramento per il mercato Usa.

Attualmente il sentiment generale è in ripresa, anche se ben sappiamo che le decisioni dell Fed del 15 giugno sono un punto di passaggio rilevante.

Attenzione: Per chi vuole partecipare ad una Ricerca Universitaria sul Trading Online, può rispondere al seguente questionario cliccando qui.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!