Mercati, commodity agricole sull’altalena

Nell’ultimo mese i prezzi del grano hanno registrato i maggiori guadagni tra le materie prime agricole, con un aumento dell’8% rispetto al mese precedente. La performance dei prezzi è stata in gran parte guidata dall’annuncio del governo indiano di una limitazione delle esportazioni di grano per gestire le forniture interne. Un annuncio che ha sorpreso i mercati anche perché l’India aveva dichiarato l’intensione di spingere le esportazioni viste le perdite di approvvigionamento dall’Ucraina che hanno portato a un aumento dei prezzi del grano sul mercato globale.

In questo scenario, ecco di seguito la view di Nitesh Shah, Head of Commodities & Macroeconomic Research, Europa di WisdomTree.

In aprile l’India ha esportato un quantitativo record di 1,4 milioni di tonnellate, quasi sei volte superiore a quello dell’aprile precedente. Queste quantità dovranno essere reperite altrove, il che potrebbe ridurre ulteriormente le già scarse scorte dei principali Paesi esportatori. Anche il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha previsto una forte diminuzione della produzione di grano invernale negli USA per il 2022/23 a causa della siccità nelle pianure meridionali. Secondo l’USDA, al momento la produzione invernale rappresenta la più povera da 26 anni a questa parte ed è lecito aspettarsi un ulteriore peggioramento nei prossimi mesi.

Lo zucchero

I prezzi dello zucchero sono aumentati del 3,9% rispetto al mese precedente, sostenuti dalla maggiore domanda dell’India, il più grande consumatore di zucchero al mondo. L’Indian Sugar Mills Association (ISMA) prevede che la domanda crescerà del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il record di 27,2 milioni di tonnellate nel periodo a cavallo tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, ci aspettiamo che i prezzi dello zucchero subiscano una pressione nei prossimi mesi. Da un lato, è previsto un aumento della produzione globale di 1,7 milioni di tonnellate arrivando a quota 182,9 milioni e, sempre secondo l’USDA, Brasile, Cina e Russia dovrebbero compensare i cali produttivi in India e Ucraina. Inoltre, è verosimile che il calo dei prezzi del petrolio renderanno probabilmente meno attraente la produzione di etanolo. Con l’avanzare della stagione della frangitura in Brasile è probabile che si assista ad aumento della produzione di zucchero mentre gli zuccherifici ridurranno l’uso di canna da zucchero per la produzione di etanolo.

Il cotone

I prezzi del cotone sono vicini ai massimi da undici anni. L’USDA prevede che la produzione mondiale di cotone crescerà del 2% nella prossima annata agraria, grazie a un raccolto più abbondante in India. Mentre il consumo globale di cotone dovrebbe scendere solo dell’1% rispetto all’anno scorso a causa della minore domanda di India e Cina, la domanda globale sarà comunque superiore alla produzione. Di conseguenza, si prevede che il mercato globale vivrà per il terzo anno consecutivo un deficit di offerta, per un ammontare di 200.000 tonnellate.

L’olio di soia

I prezzi dell’olio di soia sono scesi del 4,6% il mese scorso in seguito alla notizia della revoca dell’Indonesia del divieto di esportazione dell’olio di palma il 23 maggio, ribaltando il divieto originario del 28 aprile che in molti avevano previsto sarebbe restato per poco tempo in vigore.  Se da un lato questa decisione allenta un po’ la situazione dell’offerta sul mercato degli oli vegetali, dall’altro non riesce a colmare il vuoto dovuto al calo delle esportazioni di olio di girasole da Russia e Ucraina. Per questo motivo ci aspettiamo che la domanda di olio di soia rimanga elevata.

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