Mercati: i nuovi bond governativi e corporate sotto la lente

Superati i primi 100 giorni del conflitto e situazione ancora incerta sul fronte russo-ucraino ma relativamente bassa l’influenza di ogni singola notizia sul trend del mercato rispetto alle prime giornate. Sui grandi temi come il rialzo delle materie prime e dei costi energetici che hanno alimentato l’inflazione, il peso della situazione rimane estremamente elevato e non si vedono al momento spiragli di miglioramento. Pertanto l’incertezza non aiuta a delineare un trend che rimane spesso “alla giornata” con acquisti su livelli dei titoli considerati interessanti e successive prese di profitti di fronte ai rialzi, in gergo si dice che si naviga a vista senza una strategia di medio-lungo termine.

E’ chiaro che il mercato è sempre reattivo e tende ad anticipare gli eventi, come avvenne due anni fa nel pieno della crisi pandemica quando iniziò una ripresa dei mercati legata alle prime anticipazioni sui vaccini. Pertanto l’allerta è massima e potremmo assistere a una rapida inversione e a recuperi importanti, quando ci saranno reali possibilità che le controparti in conflitto si possano sedere ad un tavolo di serie negoziazioni per arrivare ad una soluzione; fino a quel momento dovremo convivere con questo trend.

Tassi ed inflazione sono i principali punti sul tavolo delle banche centrali, se da una parte la Fed ha intrapreso una strada di rialzi volta al riaggiustamento dell’inflazione schizzata ai massimi livelli degli ultimi 30 anni, all’interno dell’Eurozona la situazione non è affatto chiara e condizionata dal conflitto alle porte dei nostri confini. Infatti il trend economico europeo non è in una costante espansione come avviene per quello Usa, fatto salva la “sospensione” per i mesi della pandemia,   ma si era appena riaffacciato sopra il livello del mare quando la crisi ucraina ha di fatto bloccato la ripresa. Il dilemma per la Bce è quindi come gestire la situazione, stretta tra l’inflazione ed i rendimenti impliciti tutti rialzati e lo stallo econonomico. Si tratta infatti di rialzi non di consumi eccessivi ma di costo delle materie prime e scorte energetiche. Dal meeting Bce di marzo i nostri titoli di stato decennali si sono rialzati di 140 basis points e quelli tedeschi di 0,4. Dalla maggior parte degli stati con rendimenti in territorio negativo, siamo oggi a tre blocchi positivi, con la Grecia al 3,9% e l’Italia al 3,35%; l’area tra il 2% ed il 3% che aumenta ogni settimana e comprende ora Cipro, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna; tutto il resto tra l’1% ed il 2% con la Germania all’1,35%. Spread pertando a quota 200 ma come sempre è un rilievo statistico rispetto al rendimento che è il reale termometro.

Mettere insieme quindi falche e colombe non sarà facile per il governatore della Bce, con la riunione tenutasi nella capitale olandese l‘istituto centrale europeo ha confermato la svolta rialzista ormai da qualche tempo intrapresa, mettendo definitivamente la parola fine agli acquisti di titoli governativi del quantitative easing, pur lasciando i tassi invariati in questa riunione. Quanto ai passi successivi, la Bce dovrebbe effettuare un primo rialzo del tasso sui depositi, presumibilmente da 25 punti base, nella riunione di luglio e valutare poi un altro rialzo anche di 50 basis nel consiglio di settembre. Le aspettative sull’inflazione sono indicate al 6.8% nel 2022, 3.5% nel 2023 e poi 2.1% nel 2024 e la reazione successiva dei mercati non è certo stata positiva, con debolezza dei listini ed ulteriori allargamenti degli spread.

E’ auspicabile che non si guardi più alla sola voce inflattiva nel rialzare i tassi come fece Trichet nel lontano 2011 quando ci fu l’ultimo rialzo alle soglie del grande attacco all’euro, ma si valuti di volta in volta lo svolgersi degli eventi per non rischiare che una politica miope possa produrre l’effetto opposto riportando l’eurozona in recessione.

Dopo il lungo ponte a macchia di leopardo sui mercati, con feste religiose, giubileo anglosassone per la regina ed altri eventi, si è tornati alla normalità anche se la volatilità dei rendimenti ha condizionato l’uscita dei titoli.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Al Tesoro ed anche tra gli investitori, sale l’attesa per il collocamento della prossima emissione del BTp Italia, il bond indicizzato all’inflazione italiana e al netto della componente tabacchi inizierà il 20 giugno e si concluderà il 23 giugno, da cui ci si aspetta una buona risposta degli investitori retail nazionali. Esso sarà composto da due fasi: la prima durerà tre giorni (20-22 giugno), nel corso dei quali potranno presentare gli ordini esclusivamente gli investitori retail. La mattinata del 23 giugno, invece, sarà riservata agli investitori istituzionali. Rispetto alle edizioni precedenti ci sono due novità: la prima riguarda la durata, otto anni, scadenza 28 giugno 2030; la seconda il doppio premio fedeltà che  sarà riconosciuto a favore dei soli investitori retail  che avranno acquistato il BTp Italia durante il collocamento e lo manterranno in portafoglio alle due date così definite:  in data 28 giugno 2026, a metà esatta della vita del bond, un primo premio fedeltà pari allo 0,4% del capitale nominale non rivalutato e alla scadena il 28 giugno 2030 un secondo premio fedeltà dello 0,6%. La cedola minima reale garantita sarà resa nota in data 17 giugno, mentre al termine del collocamento del 23 giugno si avrà la conoscenza della cedola minima reale definitiva. Essa potrà essere uguale o superiore a quella comunicata prima dell’avvio del collocamento.

Le nuove emissoni corporate sotto i riflettori

A2a ha collocato  un green bond senior da 500 milioni di euro, della durata di quattro anni (scadenza 15 giugno 2026). Al bond è stato assegnato il rating Baa2/BBB, che ricalca quello dell’emittente. Il rendimento dell’obbligazione, a tasso fisso, secondo le indicazioni iniziali, è pari al benchmark midswap per l’area di riferimento più 120 punti base, abbassato nella fase finale a 93 punti base. Nel dettaglio l’obbligazione (XS2491189408) paga una cedola annua lorda del 2.50%, prezzo 99.58 e rendimento 2.612%. Lotto minimo negoziabile 100mila euro con miltipli di mille. I proventi delle nuove emissioni rientrano nel quadro delle iniziative messe in atto dalla società per la finanza sostenibile. In particolare, il focus aziendale è puntato sull’energia rinnovabile e l’efficienza energetica.

Nello scorso ottobre, la multi-utility emise un altro green bond per 500 milioni di euro, con scadenza novembre 2033 e cedola dell’1%. Da allora, tuttavia, le condizioni monetarie sono drasticamente mutate in peggio per gli emittenti, tant’è che A2a sta per emettere una scadenza di otto anni più corta a un costo quasi triplo rispetto allo scorso autunno.

Molto interesse per il collocamento di due nuove obbligazioni senior per un totale di un miliardo di euro divisi in due scadenze da parte di Merck Financial Services.

Le due obbligazioni hanno scadenza rispettivamente 15 giugno 2026 e 15 giugno  2030. Prime indicazioni di rendimento in area 55/60 punti base per la tranche a quattro anni e 75/80 punti base per la tranche a otto anni. Alla fine il buon numero di richieste, circa quattro miliardi di euro, ha permesso la contrazione del rendimento offerto rispettivamente a ms +25 per la scadenza quattro anni che ha isin XS2491029208  ed a ms+50 per la tranche a otto anni, Isin XS2491029380. Nel dettaglio la tranche a quattro anni paga una cedola annua lorda dell’1.875%, prezzo 99.825 per un rendimento finale dell’1.921%; la tranche a otto anni paga una cedola annua lorda del 2.375%, prezzo 99.497, rendimento finale 2.445%.  Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro per  ciascuna tranche, lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating A3/A.

La tedesca Helaba ha collocato un titolo subordinato Tier2 10.25NC5.25, ammontare 550milioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 290/300 punti base sul tasso midswap, poi abbassate a 275 punti. L’obbligazione (XS2489772991) paga una cedola lorda del 4.50%, prezzo 99.876 e rendimento 4.531%. L’obbligazione verrà rimborsata alla pari alla scadena il 15 settembre 2032, l’emittente ha la facoltà di richiamare il titolo a partire dal 2027. Rating Baa2/AA- e lotto minimo di 100mila euro con multipli di 100mila.

Vienna Insurance Group ha collocato il primo bond di quest’anno, si tratta di un’obbligazione subordinata 20NC10 Tier2 dell’ammontare di 500 milioni di euro. L’obbligazione ha scadenza a 20 anni il  15 giugno 2042 e una call esercitabile dall’emittente al decimo anno. Prime indicazioni di rendimento in area 325 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a 295 punti base nella fase finale. Lotto 100mila euro con multipli di mille, rating A-  e Isin AT0000A2XST0.

Nibc Bank ha collocato un covered bond green a cinque anni da 500 milioni di euro, facendo così il suo debutto sul mercato green anche con questo strumento. Il titolo  (XS2491156142) è stato collocato a unr ednimento di 11 punti base sopra il tasso midswap e verrà rimborsato a 100 il 16 giugno 2027. Rating AAA e lotto minimo di negoziazione di 100mila euro con multipli di 100mila.

Iren, società italiana, operante nella produzione e distribuzione di energia elettrica, nei servizi di teleriscaldamento, nella gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali, ha annunciato l’emissione di un sustainable bond. Rating BBB-.

La compagnia petrolifera messicana Pemex ha annunciato in settimana l’emissione di nuove obbligazioni in dollari per il controvalore di due miliardi. Il bond avrà scadenza 2029 e offrirà agli obbligazionisti un tasso d’interesse lordo annuo dell’8,75%. A causa della debole domanda, l’emissione è stata abbassata a 1,5 miliardi di dollari e la cedola innalzata al 9,25%. Rating dell’emittente: BBB/BB-.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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