Mercati, obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate sotto la lente

Partiamo proprio dal “dove eravamo rimasti” come disse Enzo Tortora alla ripresa di Portobello dopo quattro anni di vicissitudini. Questa volta riguarda il ritorno al pubblico dell’ITForum di Rimini dopo le chiusure del Covid. Il primo approccio a Milano lo scorso novembre era andato bene, ma con limite di persone e obbligo di mascherine, questa edizione di Rimini sprizzava dalla voglia di tutti di tornare ad essere normali anche se il periodo che stiamo passando crea non poche preoccupazioni negli investitori. Alla fine è stato un successo per tutti, relatori, investitori ed espositori che si sono confrontati sui principali temi di mercato.

Personalmente è stata una soddisfazione poter parlare con le persone dei mercati obbligazionari e l’occasione del Btp Italia ha dato la possibilità di approfondire la dinamica di questo titolo che ha visto la luce in questa settimana di cui è stato l’assoluto protagonista.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

E’ infatti partita lunedì 20 giugno l’emissione dedicata al retail del Btp Italia, titolo agganciato all’inflazione italiana con due bonus e scadenza tra otto anni (28 giugno 2030) e tasso cedolare annuo garantito all’1.60%. Il Btp Italia torna, dunque, dopo un anno di assenza: nel 2021 non erano state realizzate emissioni. La sedicesima edizione, nel maggio 2020, aveva fatto il pieno di richieste con una raccolta di oltre 22 miliardi di euro (di cui 14 miliardi retail e più di otto miliardi dagli istituzionali) quando però l’inflazione era ai minimi ed era interamente dedicata al reperimento delle risorse per finanziare le spese di emergenza per il Covid-19. Oggi la situazione è completamente diversa e la fiammata dei prezzi al consumo rappresenta un forte incentivo per la raccolta. La prima giornata di racccolta del Btp Italia si è chiusa bene con una rccolta di 3.4 miliardi di euro. Raccolti altri 2.6 miliardi nella seconda giornata che si afggiungono ai 3.4 miliardi della prima giornata per untotale di 6 miliardi. La finestra dei tre giorni di collocamento dedicati ai piccoli risparmiatori si è chiusa con ordini per 7,36 miliardi, circa la metà rispetto ai 13,9 miliardi della precedente emissione di maggio 2020. L’ultima giornata era dedicata agli investitori istituzionali che alla chiusura delle ore 12 hanno sottoscritto 2,179 miliardi, portando così il totale vicino ai 9,5 miliardi complessivi, un buon successo per il Tesoro anche se forse con una parte fissa più alta dell’1,6%, si sarebbe potuto raccogliere qualcosa di più. In ogni caso per la parte inflazione al momento la cedola è importante e superiore al benchmark a tasso fisso di pari scadenza, però si tratta di un elemento aleatorio come insegna la storia del Btp Italia, illustrata anche nel corso della conferenza.

Moltissima volatilità sui mercati negli ultimi dieci giorni con protagonista in negativo e positivo ancora Christine “Lagaffe”, come viene apostrofata da molti addetti ai lavori nel settore.

Infatti prima crea negatività sui listini e su spread e rendimenti con le dichiarazioni post riunione Bce della scorsa settimana, salvo poi correre ai ripari presentandosi al Parlamento Europeo per rinnovare l’impegno ad agire contro i rischi di frammentazione, ovvero di spread ingiustificati tra i Paesi dell’Eurozona. La Lagarde, non ha comunicato dettagli sulle modalità e sulle tempistiche dello scudo anti-spread, ma ha ricordato che i lavori sono stati accelerati ed ha sottolineato che lo strumento sarà “efficace” come desiderato soprattutto nei paesi del sud e “proporzionato” come chiedono quelli del Nord, sulla base dei vincoli della corte costituzionale tedesca. “Chiunque dubiti della nostra determinazione ad agire commette un grave errore”, ha assicurato, con un piglio quasi simile al “whatever it takes” di Draghiana memoria. Inoltre la governatrice ha ribadito che l’azione anti-frammentazione è una pre-condizione di una trasmissione omogenea della politica monetaria e di conseguenza non è in contrasto con il mandato della banca centrale.

Altro market mover dei mercati è stato il discorso di Powell alle camere Usa dove ha ribadito il deciso impegno della banca centrale a far scendere l’inflazione senza innescare una recessione che rimane comunque una possibilità in questo contesto economico.

Alla luce di quanto sopra i mercati hanno respirato un attimo dopo l’impennata dei rendimenti che avevano portato il Btp decennale sopra il 4% e lo spread oltre 230 punti. Ad oggi siamo ritornati in area 3,4%, con il club del 3% che comprende Cipro al 3,65% e la Grecia al 3,75%. Ancora la Germania ai minimi del 1,45% che ha ritracciato dai massimi del 2% di qualche giorno fa.

L’European Financial Stability Fund (Efsf) ha emesso un nuovo eurobond a dieci anni, scadenza 21 giugno 2032, per l’importo di due miliardi di euro. Ha così portato a 10,5 miliardi il valore delle emissioni già realizzate per quest’anno, dato un fabbisogno stimato per 19,5 miliardi nell’intero 2022. Gli ordini sono stati pari a 2,6 miliardi, cioè di 1,3 volte l’offerta. Il titolo è stato prezzato sotto la pari, offrendo così un rendimento del 2,447%, a fronte di una cedola fissa lorda del 2,375%. Il pricing è risultato essere di 1 punto base sopra il tasso mid-swap. Rating AAA.

L’European Union nell’ambito del programma dei recovery NGEU ha emesso 5 miliardi con scadenza 2048 raccogliendo un grande successo di richieste. Il titolo prezzat a 98,399 con una cedola del 2,625%, rating tripla A con taglio minimo da 1 euro, è letteralmente esploso nel corso della settimana con un prezzo salito in pochi giorni di 5 figure, quotando ancora nel grey market oltre quota 103. Isin EU000A3K4DM9.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Sul fronte dei corporate e finanziari la Arval Service Lease, società di noleggio autoveicoli, ha iniziato il collocamento di un’obbligazione senior a tre anni, con scadenza il 4 giugno 2026. Ammontare atteso dell’emissione 500 milioni di euro, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille. Prime indicazioni di rendimento in area 185 punti base sopra il tasso midswap.

Aareal bank ha collocato un  covered bond sulla scadenza febbraio 2027 dell’ammontare di 500 milioni di euro. Nel dettaglio il bond (Isin DE000AAR0348)  offre una cedola annua lorda del 2.25%, prezzo 99.893 e rendimento 2.279%, equivalente a 8 punti base sopra il tasso midswap. Rating AAA e lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Mediobanca ha perfezionato il collocamento di un covered bond a cinque anni per 500 milioni di euro. L’obbligazione è garantita da un pool di mutui residenziali. Rating assegnato all’emissione AA. L’obbligazione ha scadenza 30 giugno 2027, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e Isin IT0005499543; cedola fissata al 2,375% con prezzo d’emissione a 99,832.

Tripla emissione per Rentokil ad inizio settimana con 850 milioni di euro sulla scadenza 2027, con cedola fissata al 3,875% e prezzo di 99,586, Isin XS2494945939; per la scadenza 2030 cedola al 4,375% con prezzo di 99,663, isin XS2494946820. Per entrambe taglio da 100mila euro con multipli di mille e super performance grazie al mercato in ripresa con gli utlimi scambi sul grey market oltre due punti il prezzo d’emissione. In sterline l’emissione è stata di 400 milioni con scadenza 2032 e cedola del 5%, Isin XS2495087137, prezzo d’emissione a 98,37 e rialzo di un paio di punti sul grey market.

Doppio deal in euro della tedesca Basf con 750 milioni al 2028 con cedola del 3,125%, Isin XS2491542374, rating singola A e prezzo d’emissione a 99,436 salito di oltre un punto; il titolo più lungo sempre per 750 milioni ha scadenza 2032 con cedola del 3,75%, prezzo d’emissione a 99,492, Isin XS2491542457. Per entrambi taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Grandi richieste per il collocamento in sterline tier 1 perpetual con call dal quinto anno per Barclays, inizialmente fissato in una forchetta fino ad 1,25 miliardi con rendimento al 9%, sceso poi all’8,875% per le grandi richieste arrivate al lead, Isin XS2492482828.

České dráhy, l’operatore ferroviario nazionale della repubblica Ceca, al 100% di proprietà statale, è pronta a collocare una nuova emissione senior a sette anni dell’ammontare di 500 milioni di euro. Rating Baa2.

Enel ha emesso nuove obbligazioni sostenibili (“sustainibility-linked”) in quattro tranche e in valuta americana per complessivi 3,5 miliardi di dollari. Gli ordini, infatti, sono stati pari a oltre 2,5 volte l’importo offerto. Nel dettaglio: la tranche a tre anni è stata offerta per 750 milioni. La scadenza 15 giugno 2025 con cedola fissa lorda annua del 4,25% è stata prezzata a 99,58, ottenendo così un rendimento del 4,401%; la tranche a 5 anni è stata offerta per altri 750 milioni, la scadenza 15 giugno 2027 con cedola fissa lorda annua del 4,625% è stata prezzata a 99,788, ottenendo così un rendimento del 4,673%; la tranche a dieci  anni è stata offerta per un miliardo di dollari, la scadenza 15 giugno 2032 con cedola fissa lorda annua del 5% è stata prezzata a 98,701, ottenendo così un rendimento del 5,168; infine, la tranche a 30 anni è stata offerta per altri 1 miliardo di dollari, la scadenza 15 giugno 2052 con cedola fissa lorda annua del 5,5% è stata prezzata a 98,784, ottenendo così un rendimento del 5,58%. Le obbligazioni Enel sostenibili godono di rating “investment grade”: BBB+/Baa1. Con i proventi raccolti la compagnia elettrica italiana punta a ridurre le emissioni nette di CO2 per tendere alla neutralità carbonica entro il 2040 e, al contempo,  l’operazione contribuisce a ridurre l’indebitamento per il periodo 2022-2024.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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