Criptovalute: secondo JP Morgan il bear market ha le ore contate

Qualche giorno fa in un report di JP Morgan è stato scritto che l’attuale bear market di Bitcoin e delle altre crypto in generale potrebbe essere in via di conclusione.

Lo riferisce Bloomberg, come riportato da Cryptonomist.ch, rivelando il contenuto di una nota di alcuni strateghi della nota banca di investimento, tra cui Nikolaos Panigirtzoglou.

In questa nota si sostiene che l’attuale fase di deleveraging delle criptovalute sia in uno stato già decisamente avanzato, tanto che potrebbe non durare più molto a lungo.

Panigirtzoglou sostiene anche che i vari recenti fallimenti di società o fondi crypto non dovrebbero sorprendere più di tanto, perchè l’enorme calo dei prezzi e le leve elevate li hanno resi molto vulnerabili.

Questa dinamica sarebbe parte integrante dell’attuale processo di deleveraging, che tuttavia secondo gli strateghi di JPMorgan potrebbe non essere molto lunga.

La nota, però, non dice né quanto di preciso potrebbe ancora andare avanti, né cosa potrebbe accadere dopo.

Il punto chiave che fa ipotizzare un prossimo termine di questo processo è il fatto che alcune società crypto con bilanci più solidi stanno intervenendo per aiutare a contenere il contagio. In questo modo il finanziamento dei capitali di rischio, importante fonte di capitale per l’ecosistema crypto, è proseguito “ad un ritmo salutare” tra maggio e giugno.

Inoltre, la nota afferma che una buona parte dei problemi che hanno afflitto negli ultimi mesi i mercati crypto, potrebbe ormai essere alle spalle, visto che metriche come la leva netta delle società suggeriscono che il deleveraging sia in uno stadio già ben avanzato.

In effetti è da più di tre settimane che, ad esempio, il prezzo di Bitcoin più o meno lateralizza attorno ai 20.000$, e nonostante i problemi citati nella nota di JPMorgan abbiano continuato ad affliggere i mercati crypto anche in questo ultimo periodo, questa soglia ha dimostrato una certa resistenza. 

La correlazione tra mercato crypto e mercato azionario Usa

Va tuttavia sottolineato che il trend dei mercati crypto sta seguendo piuttosto da vicino quello del Nasdaq, e dei mercati USA in generale, quindi in caso di ulteriore caduta di questi indici è difficile immaginare che i prezzi delle criptovalute possano resistere.

Però, il fatto che il valore dell’indice Nasdaq 100 sia sceso ai livelli massimi che toccò a dicembre 2017, toccati nuovamente a fine 2020 prima che si innescasse la grande bullrun del 2021, fa credere possibile che il processo di deleveraging sia in fase di conclusione.

D’altronde anche il prezzo di Bitcoin è sui livelli massimi di dicembre 2017, e su quelli di fine 2020 prima che si innescasse la grande bullrun.

In altri termini, sembra che la bolla speculativa del 2021 sia definitivamente scoppiata, facendo tornare questi indici ad una sorta di normalità.

 

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