Mercati obbligazionari all’inizio di un nuovo ciclo

Ogni settimana passiamo dai timori di una recessione incombente alla paura per l’inflazione. Passando da un estremo all’altro la volatilità dei titoli del Tesoro è aumentata. Gli asset di rischio (e si potrebbero quasi includere i Bund e i Treasury in questa categoria) mostrano un andamento confuso. Una crescita più bassa è positiva perché significa minore inflazione e aumenti ridotti dei tassi d’interesse, oppure è negativa a causa del conseguente calo delle stime sul credito? Penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che un’inflazione elevata e sostenuta e/o una recessione dura sono i due risultati che non vogliamo”. Parola di Andrew Lake, Head of Global Fixed Income di Mirabaud AM, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

I Treasury continuano a mostrare forte volatilità

Al meeting di questo mese del FOMC è assolutamente possibile un rialzo di 75 pb, con 50 pb a settembre – ancora una volta dipenderà dai dati, ed è troppo presto per fare previsioni azzardate data la potenziale volatilità estiva.

Ci aspettiamo comunque un calo dell’inflazione verso la fine dell’anno e una recessione lieve (quest’anno o all’inizio del prossimo)

Per contestualizzare il tutto, a nostro avviso una recessione lieve è più o meno come un rallentamento. Con un’occupazione solida e consumi che resistono, è difficile parlare di un hard/soft landing, a parte l’aspetto tecnico di due trimestri consecutivi di crescita negativa del PIL.

Ritengo che siamo all’inizio di un nuovo ciclo dell’obbligazionario ed è proprio in questi momenti di estrema negatività che si presentano le opportunità. Detto questo, abbiamo alcuni venti contrari a breve termine. Siamo in estate e la liquidità è scarsa. I dati economici del secondo trimestre potrebbero deludere e questo potrebbe far riemergere timori di recessione. Affinché il mercato si riprenda, è necessario che gli investitori tornino a investire nell’asset class, e questo dipenderà da una maggiore chiarezza sulla direzione dei mercati. Ci vorranno alcuni mesi per capirla.

Siamo quindi cauti nel breve termine e adottiamo una copertura sia per i rischi di duration sia per i rischi di credito. È un po’ contro intuitivo, ma ritengo che la stagflazione sia un rischio a breve termine per i prossimi due mesi. I tassi negli Stati Uniti continueranno a salire e anche il credito sarà probabilmente sotto pressione.

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