Mercati, da IR Top il primo database Esg per le Pmi quotate

IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Advisory per la quotazione, IPO Partner di Borsa Italiana, ha presentato – in occasione dell’ESG Investor Day- il primo database ESG, volto ad indagare le practice sostenibili delle Società quotate sul segmento Euronext Growth Milan (ex AIM) di Borsa Italiana.

“La crescente attenzione alle tematiche ESG da parte degli investitori istituzionali ha stimolato la quotazione di società sostenibili che affianchiamo nel percorso di IPO sul mercato Euronext Growth Milan e nel post listing – ha affermato Anna Lambiase, CEO e founder di IR Top Consulting – Con la presentazione del nuovo database proprietario emerge un trend di crescita del +54% delle PMI che rendicontano la sostenibilità che hanno raggiunto un numero complessivo di 40 con una capitalizzazione di 3,2 miliardi di Euro, pari a circa il 30% dell’intero mercato. Attraverso l’analisi dei profili ESG delle società quotate, si delinea la necessità da parte delle PMI di adottare un approccio più integrato di rendicontazione, che tenga conto delle performance economiche, sociali ed ambientali in un unico sistema di reporting, volto a monitorare come l’organizzazione crei e mantenga valore nel breve, medio e lungo termine per sé stessa e per i propri stakeholder. Analizzando le aziende quotate sul segmento EGM di Borsa Italiana, è evidente che, in termini di rendicontazione ESG, le società hanno ancora ampi margini di miglioramento. L’OSSERVATORIO ESG ha evidenziato un duplice aspetto: per chi già rendiconta, è necessario integrare le informazioni rilevanti ESG nel processo di disclosure, definendo obiettivi SDGs (Sustainable Development Goals) raggiungibili, implementati nei piani industriali; invece, per chi ancora non rendiconta, è necessario sviluppare un processo di reporting delle performance sociali, ambientali ed economiche, per sostenere un’idea di progetto sostenibile che verrà condivisa anche con il board. Sembra mancare una visione progettuale di come la sostenibilità possa contribuire alla strategia aziendale e al processo di creazione di valore. Questo elemento assume maggiore valore alla luce della crescente attenzione da parte di banche ed investitori istituzionali, che fondano le loro decisioni di finanziamento anche sulle base delle diverse informazioni non economiche-finanziarie rendicontate dalle PMI”.

Il mercato Esg dell’Euronext Growth Milan: principali evidenzie

Al 30 giugno 2022 su 179 società quotate sul mercato EGM, solo il 22% delle PMI rendiconta le proprie attività di sostenibilità. Tuttavia, tale dato deve essere letto alla luce della crescente manifestazione di volontà da parte delle emittenti di adottare un approccio ESG-oriented: rispetto all’esercizio 2020 si registra una crescita del +54% delle aziende che hanno comunicato il loro approccio sostenibile. Le 40 società analizzate rappresentano una capitalizzazione di mercato pari a 3,2 miliardi di euro.

Le società ESG-oriented appartengono principalmente al settore Technology services (30%), seguito dai settori Commercial services (13%) e Producer manufacturing (10%). In termini di composizione territoriale, la regione più rappresentata è la Lombardia (50%), seguita da Lazio (13%), Emilia-Romagna, Veneto e Campania (8%).

Per il 64% delle imprese che pubblicano un documento di carattere non finanziario, questo coincide con un Bilancio o Report di Sostenibilità. Si rileva, altresì, che il 10% di PMI, oggetto dell’indagine, pubblica una Relazione d’Impatto in virtù del proprio status di Società Benefit e/o B-Corp, mentre il 14% adotta la Dichiarazione Non Finanziaria – DNF ex D. Lgs. 254/2016.

Il 62% delle società dell’EGM che redigono un documento ESG dichiara un’esperienza almeno biennale nella rendicontazione di sostenibilità, avendo pubblicato la prima edizione del documento nel 2020 o precedentemente, a conferma della crescente attenzione da parte delle PMI agli aspetti di sostenibilità. Dato in netto miglioramento se comparato all’esercizio 2020 (31%).

L’87% delle imprese rendiconta almeno una tematica ambientale all’interno del proprio documento di sostenibilità; la percentuale scende leggermente passando agli aspetti sociali (29%) e di governance (41%).

Assessment di materialità

Il 72% delle imprese del campione che redigono un documento di sostenibilità ha effettuato l’analisi di materialità, ovvero l’analisi dei temi di sostenibilità rilevanti per l’azienda e per i propri stakeholder. Nello specifico, il 65% delle PMI ha visto il coinvolgimento di almeno un gruppo di stakeholder nell’identificazione delle tematiche materiali: tale evidenza conferma l’esistenza di un circolo virtuoso tra apertura a nuove fonti di capitale e dialogo attivo con la comunità finanziaria (70% nel 2020)

Framework di rendicontazione

L’indagine ha messo in luce come i Global Reporting Initiative (GRI Standard) siano il framework di rendicontazione maggiormente impiegato dalle aziende del campione (82%).  Tra queste, il 43% (54% nel 2020) adotta l’opzione di conformità “Referenced”, rispetto al 38% (32% nel 2020) che ha preferito l’opzione “Core”. Nessuna azienda del panel risulta utilizzare la modalità “Comprehensive”, tuttavia la tendenza va verso una sempre maggiore rendicontazione.

Obiettivi di sviluppo sostenibile – Sdgs

Un ulteriore aspetto di analisi ha riguardato l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’AGENDA 2030 dell’ONU.  La prima evidenza emersa è che il 60% (46% nel 2020) delle aziende del campione ha preso in considerazione l’impatto che la propria attività ha sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, dato in netto miglioramento rispetto all’esercizio 2020 quando il 54% dichiarava altresì di non adottare politiche SDGs (38% nel 2021). Fra le aziende che aderiscono ai SDGs, il 55% definisce gli obiettivi di natura economica per incentivare una crescita inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti (Decent Work Economic Growth – SDG 8), mentre il 50% li collega al processo di definizione degli obiettivi di natura sociale per incentivare un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti (Quality Education – SDG 4). Infine, il 48% li correla alla necessità di adottare un approccio al consumo e una produzione più responsabile (Responsible Consumption Production – SDG 12). Si evidenzia, rispetto al 2020, una crescita e una maggiore implementazione degli SDGs all’interno dell’operato aziendale delle Emittenti.

Rischi relativi agli aspetti Esg

L’analisi qualitativa e quantitativa delle informazioni ESG delle società analizzate ha evidenziato che il 49% del campione dichiara di adottare un Modello di Gestione dei Rischi per garantirne un corretto controllo e mappare una strategia risolutiva. Dato in calo se comparato all’analisi della reportistica ESG 2020, quando la percentuale era pari al 65%.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!