Mercati, S&P 500: ecco il sentiment in base all’analisi delle opzioni

Eugenio Sartorelli, membro del comitato scientifico di Siat e strategist di Investimentivincenti.it effettua di seguito un’analisi dell’S&P 500 legata al mercato delle opzioni.

Il mercato delle opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori volumi delle opzioni.

Iniziamo con il grafico del Put/Call Ratio (dati giornalieri a partire dal gennaio 2020 e sino alla chiusura del 22 luglio 2022):

Il P/C Ratio è un indicatore contrarian che ha alcune similitudini con il Vix. Qui è rappresentato il Total Ratio che tiene conto dei volumi delle opzioni sia sull’indice S&P500 che sui singoli titoli. In figura vi è una media mobile esponenziale a otto periodi per renderlo meno frastagliato.

Questo indicatore ha fatto dei massimi decrescenti tra fine aprile e metà giugno (vedi retta verde punteggiata); in contemporanea l’S&P500 ha fatto dei minimi inferiori (vedi retta rossa punteggiata). Ciò indicava una riduzione della “convinzione” della discesa e che c’erano potenzialità per un rimbalzo, che è proprio in atto da metà giugno.

Attualmente il P/C ratio sta leggermente crescendo ed è sopra 1; probabilmente si scontano delle potenziali leggere tensioni legate alle attese della Fed del 27 luglio che portano ad una maggior copertura dei portafogli azionari mediante l’acquisto di Put.

Passiamo ora all’indice di volatilità implicita Vix:

Questo indicatore ha il classico andamento contrarian rispetto all’indice S&P500.

Anche sul Vix vi è stato una serie di massimi decrescenti a partire da quello del 7 maggio (vedi retta blu punteggiata); in concomitanza l’S&P500 ha fatto dei minimi inferiori.

Praticamente abbiamo una conferma di quanto visto per il P/C Ratio, ovvero di una fase di tensione che è diminuita, pur con un S&P500 che scendeva e che ha condotto al rimbalzo che è in atto.

Attualmente il Vix è intorno al 23%, che poi è pari alla media a due anni (vedi linea arancione). Per una prosecuzione del rialzo dell’Indice Usa sarebbe opportuno che il Vix scendesse verso il 20%.

Da ultimo vediamo l’Indicatore Sintetico di Sentiment (di mia creazione), che tiene conto di numerosi fattori, soprattutto legati al mondo delle opzioni e della loro correlazione con l’indice S&P500:

Questo indicatore si vede come segua spesso (ma non sempre) la tendenza dell’indice S&P500; quando non la segue vi sono dei segnali discordanti (divergenze). Vi sono stati due minimi crescenti il 9 maggio ed il 16 giugno (vedi retta verde punteggiata). Successivamente questo indicatore è salito con decisione e dal 7 luglio ha fatto nuovi massimi relativi (vedi freccia verde). È evidente come in proporzione l’indicatore abbia fatto ben di più del modesto rimbalzo fatto dall’S&P500. Questa è una ulteriore conferma di un Sentiment piuttosto positivo sul mercato Usa e che il minimo del 16 giugno è piuttosto consistente e di notevole rilevanza se venisse violata al ribasso.

In definitiva, gli indicatori legati alle opzioni segnalano che l’area il minimo del 16 giugno è un supporto piuttosto consistente. Infatti da lì i principali indicatori di Sentiment hanno mostrato notevoli segnali di miglioramento per il mercato Usa.

Attualmente il Sentiment generale è piuttosto positivo e pertanto sembra che il mercato sia “fiducioso” riguardo alle decisioni che la Fed prenderà il 28 luglio.

La didattica di Eugenio Sartorelli

Il prossimo 26 luglio alle ore 18.15, Sartorelli terrà un webinar intitolato “Analisi e Proiezioni sui principali Mercati (per le prossime settimane) mediante Cicli e Frattali“.

Per ulteriori dettagli e per partecipare clicca qui.

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