Se la recessione dovesse scappare di mano (perché non è agevole controllare la flessione dell’attività economica), i tassi nei trimestri successivi avrebbero maggiori probabilità di essere tagliati che non alzati o essere tenuti invariati.
Secondo le stime del CME Group, entro i primi mesi del 2023 i tassi Usa saliranno al 4-4,25%, salvo scendere al 3,50% già entro luglio. In questo momento il mercato prezza già tre tagli dei tassi da 0,25% da qui a dodici mesi, ossia appunto la recessione.
L’asset allocation da adottare in questo scenario
In questa fase riteniamo quindi che gli investitori dovrebbero guardare in modo opportunistico a un allungamento della duration del portafoglio obbligazionario: considerato l’appiattimento relativo della curva, il rendimento incrementale per detenere scadenze più lunghe potrebbe non essere del tutto compensato dal più elevato rischio (almeno per il momento).
Per quanto riguarda l’azionario, riteniamo corretta una strategia bottom up che privilegi i titoli di quelle società che producono cassa, siano market leader nel proprio settore di riferimento e vantino una redditività superiore e sostenibile rispetto a quella media del proprio settore.
A cura di Antonio Tognoli, responsabile macro analisi e comunicazione di Cfo Sim