Credem, un tris di competenze per la consulenza

La formazione dei consulenti finanziari. BLUERATING ne ha discusso con Giuseppe Vicentelli, responsabile formazione rete financial wellbanker di Credem. Iniziamo con la struttura dell’area formazione che è gestita dalla direzione commerciale dei financial wellbanker, in collaborazione col team formazione e competenze dell’area people di Credem.

Ruolo chiave
“La formazione svolge un ruolo chiave nello sviluppo della professione di consulente finanziario”, spiega Vicentelli. “A livello individuale consente di incrementare e aggiornare le già elevate competenze che la professione richiede. In un’ottica più generale, supporta la condivisione e l’impegno dell’azienda e del professionista, verso il raggiungimento di obiettivi ambiziosi di crescita, qualitativi e quantitativi. Contribuisce inoltre alla creazione di una cultura e di un modello operativo condivisi e agevola la gestione del cambiamento. In sintesi crea valore per il cliente, destinatario finale della competenza del consulente”. Per la consulenza finanziaria di Credem sono importanti tre macro-aree di competenze: competenze tecniche, per assumere decisioni in materia finanziaria e patrimoniale; competenze di comunicazione, per conoscere il cliente e dialogare con lui; competenze psicologiche e comportamentali, per gestire le emozioni e fare scelte consapevoli. La progettazione dell’offerta formativa avviene attraverso l’ascolto dei consulenti, per capire le esigenze formative maggiormente sentite. “L’esperienza formativa non deve essere fine a sé stessa”, afferma Vicentelli, “ma deve essere progettata con criteri orientati a valutare il ritorno dell’investimento e il reale coinvolgimento dei partecipanti. La formazione è una leva fondamentale della competitività perché rappresenta la palestra in cui individui e aziende possono adeguatamente prepararsi prima di scendere in campo e ritrovarsi dopo per analizzare i fattori di successo e di insuccesso.

Condivisione di obiettivi
Ogni consulente finanziario non deve acquisire solo un bagaglio di nozioni, tecniche o relazionali che siano, ma deve portare a casa un’esperienza, un “senso di appartenenza”, una condivisione di valori e un Dna comune”. Infine uno sguardo ai futuri scenari. Il consulente, per Credem, deve puntare a una leadership di servizio che lo faccia percepire come un professionista che crea valore per il cliente che, a sua volta, deve essere consapevole del valore che trae dalla relazione con il consulente, basata sulla reciproca conoscenza e condivisione degli obiettivi.

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