Investimenti, attenzione: per JP Morgan potrebbe arrivare qualcosa peggiore della recessione

Secondo l’ad di JPMorgan, Jamie Dimon, potrebbe essere in arrivo anche qualcosa di peggio di una recessione. Lo ha rivelato nei giorni scorsi durante un’intervista rilasciata a Yahoo Finance, come riportato da Cryptonomist.ch.

Dimon, nel dettaglio, sostiene che sebbene l’economia USA sembri forte ci siano molte nuvole temporalesche all’orizzonte.

I problemi principali sono l’inflazione, la carenza di alcune materie prime, la guerra in Ucraina e la situazione geopolitica internazionale, in particolare il rapporto con la Cina.

A detta del CEO di JPMorgan, le probabilità che si arrivi ad un “atterraggio morbido”, così come auspicato dalla Fed, sarebbero in realtà solo del 10%, con, invece, un atterraggio duro, ma con recessione lieve al 20% o 30%. Stessa percentuale (20% o 30%) per la recessione dura, ma anche per “qualcosa di peggio”.

Sebbene non sia chiarissimo cosa intenda per “qualcosa di peggio”, la cosa rilevante è che Dimon ritiene questa ipotesi estrema decisamente più probabile di quella dell’atterraggio morbido.

Inoltre, afferma che i numeri attualmente sono distorti dall’enorme stimolo fiscale e monetario elargito dopo l’inizio della pandemia, tanto che, ad esempio, c’è recessione con la disoccupazione in diminuzione, cosa alquanto anomala. Ha anche aggiunto di ritenere altamente improbabile che si avveri la previsione della Fed di riportare l’inflazione al 4% entro la fine dell’anno. 

Questo scenario genera una bassa fiducia delle imprese nel futuro, e ciò non fa altro che confermare l’ipotesi di nubi temporalesche in arrivo.

A dire il vero, tuttavia, Dimon in passato non ha sempre dimostrato di essere bravo con le previsioni.

Jamie Dimon e le previsioni sul Bitcoin

Ad esempio, nel 2017 definì Bitcoin una truffa, paventando un crollo pressoché totale. Ebbe così tanto torto che quattro anni più tardi affermò addirittura che il prezzo di Bitcoin avrebbe potuto raggiungere 420.000 dollari entro il 2026, quando il prezzo era di 42.000$ a settembre dell’anno scorso.

Tuttavia, in questo caso non ha fatto una singola previsione, ma ha delineato quattro scenari di cui due negativi, uno relativamente neutro, ed uno positivo. Nel complesso le sue aspettative appaiono chiaramente negative, soprattutto sul breve periodo, ma il fatto che non escluda a priori una soluzione positiva a medio termine rende più credibili queste sue ultime affermazioni. Infatti, ha anche dichiarato esplicitamente che ritiene un errore in questo momento fare singole previsioni secche costituite da un’unica possibilità.

Questa ultima dichiarazione fa credere che con “qualcosa di peggio” non intenda un vero e proprio crollo totale, o un grande reset, ma semplicemente una crisi un po’ più dura di una semplice recessione.

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