Criptovalute, regolamentazione: in vista una collaborazione tra CFTC e SEC

Neggli Usa Timothy Massad, attuale presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), ritiene che per colmare il gap presente nella regolamentazione crypto sarà necessaria una stretta collaborazione con la Securities and Exchange Commission (SEC), come riportato da Cryptonomist.ch.

Sono anni ormai che si parla di come regolamentare il mercato delle criptovalute, cosa che si è presentata da subito come una grande sfida. La mancanza di un quadro normativo che sia chiaro e comune a tutti ha creato una certa confusione, soprattutto nel definire cos’è una criptovaluta e, di conseguenza, come trattarla.

C’è chi pensa che devono essere intese alla stregua delle security, e chi, invece, crede che devono essere considerate come delle commodity.

Questo ha portato naturalmente all’avvio di alcune azioni legali da parte delle autorità di controllo dei mercati, come la nota causa tra Ripple e la SEC. 

Esiste, inoltre, un infinito dibattito tra i promotori della vera e propria decentralizzazione e chi sostiene che per uno sviluppo sostenibile del mercato ci sia bisogno di definire regole.

Sicuramente andrebbero tutelati gli ideali che sostengono la tecnologia blockchain così com’è stata creata. D’altro canto, però, dalla nascita del Bitcoin ad oggi ci sono state numerose truffe, frodi, hack e, soprattutto negli ultimi due anni, rug pull.

Di conseguenza, sono proprio le circostanze che richiedono un quadro normativo in grado di tutelare le “parti più deboli”, ovvero consumatori ed investitori.

Inoltre, tali leggi devono poter sostenere lo sviluppo del mercato senza frenarlo, così come avviene quando le disposizioni diventano troppo stringenti e limitanti per chi opera nel settore.

Si va a creare, quindi, un chiaro conflitto tra regolamentazione e deregolamentazione. Di sicuro quest’ultima ha permesso uno sviluppo esponenziale negli ultimi 14 anni, ma ha anche lasciato spazio ad una serie troppo lunga di eventi negativi.

La soluzione espressa dal Presidente della CFTC

Secondo Timothy Massad, questo genere di gap si può risolvere attraverso la creazione di un’organizzazione di autoregolamentazione, o come viene chiamata in inglese, Self-Regulatory Organization (SRO): “C’è un divario. C’è un divario rispetto alla regolamentazione di quello che chiamerei il mercato dei contanti per le criptovalute, che non sono security”.

L’idea è quella di unire le risorse e il know-how della CFTC con quelle della SEC al fine di istituire una SRO. Questo tipo di organizzazione, in genere, viene creata con il solo scopo di regolamentare uno specifico settore, delineando degli standard per quell’industria.

Intanto, l’Unione Europea ha guadagnato un piccolo vantaggio in termini di regolamentazione crypto, approvando ufficialmente il 30 giugno il MiCAR. Si tratta di una prima disposizione comunitaria che intende aprire la strada a delle chiare linee guida per il mercato delle criptovalute.

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