Mercati, bond: tornano i volumi e le emissioni

Dopo un periodo di bassi volumi negli scambi e pochissime emissioni, a partire da questa settimana il mercato si è ormai messo dietro le spalle le vacanze estive e riprende verso una normale operatività.

Il fulcro della settimana è il tradizionale simposio di Jackson Hole dove l’attesa è tutta per il discorso che pronuncerà il governatore della Fed, Powell, per cercare di leggere nelle sue parole quali saranno le linee guida della politica economica della banca centrale alle prese con l’alta inflazione e il rischio che una leva troppo forte sui tassi d’interesse possa rallentare la crescita economica americana.

Nel discorso dello scorso anno si era iniziato a parlare d’inflazione “transitoria”, fattore poi smentito dai fatti, è probabile che Powell questa volta non si sbilanci troppo e matenga un atteggiamento prudente valutando di volta in volta i migliori provvedimenti da prendere, sottolineando che la politica ha ancora una lunga strada da percorrere prima che la Fed si senta sicura di aver decisamente invertito la rotta circa il ripristino della stabilità dei prezzi. Questo è importante dal momento che di recente il mercato si è comportato come se la Fed avesse abbandonato il suo atteggiamento da falco. È difficile credere che i vertici della Fed siano soddisfatti delle condizioni finanziarie diventate molto più accomodanti nell’ultimo mese, di conseguenza Powell utilizzerà il suo intervento come un’opportunità per contrastare l’interpretazione più ‘dovish’ della politica della Fed emersa di recente. Se non lo farà, i mercati lo interpreteranno come un segnale di via libera per un ulteriore rimbalzo degli asset rischiosi, che probabilmente porterà la Fed a dover aumentare ulteriormente i tassi di interesse.

La curva dei rendimenti dei Treasury rimane ancora invertita con il due anni che rende il 3,35%, il cinque anni al 3,18%; il dieci anni al 3,08% ed il tentennale al 3,29%.

Più lineare la situazione nell’Eurozona dove l’Italia non è più la maglia nera come a fine luglio sulla curva decennale, infatti il rendimento del nostro titolo benchmark si attesta intorno al 3,6% con lo spread in area 225; in settimana il rendimento del decennale tedesco è balzato al massimo da otto settimane dopo il collocamento di 3,32 miliardi di euro al tasso medio di 1,33% da 0,94% dell’asta precedente. Il rendimento decennale della Grecia, nonostante la fine del programma di “tutela della troika” iniziato con la crisi del 2012 è tornato ad essere il peggiore al 3,88%. Nel club del 3% è anche Cipro con rendimento al 3,1%. Ampio il numero di paesi con rendimenti sopra il 2%, Lituania, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e per tutti gli altri comunque rendimenti di poco sotto il 2%; anche la media dei titoli dell’Unione Europea sulla curva decennale è al 2,1%.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

Ripresa anche delle aste di fine mese con l’offerta del Btp short, fino a 2,5 miliardi di euro della quinta tranche del titolo 30 maggio 2024. Nel collocamento di fine luglio il titolo, che stacca una cedola di 1,75%, è stato assegnato al rendimento di 1,71% contro circa 1,95% che veniva scambiato in questi giorni sul secondario. In serata a mercato chiuso dal Tesoro la comunicazione dell’asta a medio e lungo termine di martedì 30 agosto, in cui il ministero dovrebbe riaprire Btp a cinque e dieci anni insieme al Ccteu.

Per i possessori dei titoli dell’Ucraina che fino a oggi avevano pagato le cedole ma che a partire da settembre avrebbero iniziato a dover rimborsare delle scadenze, ci sono delle notizie importanti. Infatti c’è stato un rialzo a CC da Restricted Default da parte di Fitch in seguito alla sua richiesta di consenso dell’11 agosto per ristrutturare il suo debito estero, che ha ottenuto il 75% del consenso degli obbligazionisti. Ciò aiuterebbe a differire di due anni sei miliardi di dollari in pagamenti di capitale e interessi, allentando così la sua pressione sul servizio del debito. Fitch aggiunge che è probabile una ristrutturazione più ampia con tempi incerti poiché si aspettano che la guerra si estenda fino al 2023 e che il debito pubblico del paese supererà il 100% del PIL. Pertanto, nonostante l’aggiornamento, l’agenzia di rating rileva che i rischi per la sostenibilità del debito continuano a persistere e pesare sul Paese. Ciò è stato ulteriormente esacerbato dal calo delle sue riserve internazionali di 5,7 miliardi di dollari USA a 22,4 miliardi di dollari USA nei quattro mesi terminati a luglio, a causa dei deflussi dei conti finanziari. L’Ucraina è valutata a Selective Default (SD) da S&P, mentre Moody’s attualmente la valuta a Caa3.

I nuovi bond corporte sotto i riflettori

Sono riprese in settimana anche alcune emissioni di primario con discreta accoglienza da parte degli investitori; in particolare uno dei deal di maggiore successo è stato quello della utilities tedesca Eurogrid, società che fa capo alla belga Elia e alla Kfw tedesca, che è tornata sul mercato col suo secondo deal green dopo il debutto del maggio 2020. La rarità del nome ed il rating BBB+ sono stati accolti molto bene dal mercato con richieste arrivate a 6,6 miliardi a fronte dei 750 milioni emessi. Il rendimento iniziale previsto in area ms+140 è stato rivisto a ms+105. La cedola è stata fissata al 3.279% con prezzo d’emissione di 100 che ha sovraperformato di oltre un punto sul grey market successivo. Isin XS2527319979 con taglio minimo da100mila euro con multipli di 100mila.

Sempre in Germania tra i finanziari, buon interesse per la banca specializzata in servizi finanziari per immobili commerciali ed investimenti pubblici, Deutsche Pfandbriefbank, che ha superato le problematiche di qualche anno fa quando nel mondo scoppio la bolla dei subprime immobiliari. Il gruppo ha un rating BBB+ e si è finanziato con 500 milioni a scadenza 2026 attraverso un senior preferred con cedola di tutto rispetto al 4.375%. Taglio minimo dell’investimento 100mial euro con multipli di 100mila con prezzo d’emissione a 99,921, che in grey market si è portato sopra quota 100; isin DE000A30WFV1.

Attenzione per gli investitori retail dall’utility tedesca E.On che ha emesso 600 milioni di euro con scadenza nel 2028 per un titolo che ha raccolto interesse per oltre 1,25 miliardi. Rendimento finale ms+105 rispetto alla guida iniziale di ms+125. Il prezzo fissato a 99,183 proietta il rendimento a scadenza al 3.026%. La cedola è stata invece fissata al 2.875%, taglio minimo di mille euro con multipli di mille e Isin XS2526828996.

Altra utility nel settore trasporti in Francia, l’Autoroutes du Sud che ha emesso 850 milioni a scadenza decennale con una cedola del 2.75% ed un prezzo d’emissione di 98,918. Il titolo ha ben performato, sfiorando quota 100 nel grey market successivo; Isin FR001400CH94 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

L’agenzia statale francese Cades che agisce come fondo d’ammortamento per il debito sociale del Paese, con rating AA, ha emesso tre miliardi di euro con scadenza nel 2027 e cedola del 1,75%. Taglio minimo da 100mial euro con multipli di 100mila con prezzo d’emissione 99,375 che è salito in grey market verso 99,75. Isin FR001400CHC6.

Nel rapporto tra offerta e domanda, uno dei titoli di maggior successo è stata l’emissione della Volvo Treasury, la finanziaria del gruppo automobilistico che ha emesso 500 milioni con scadenza cinque anni, arrivando a ricevere sui book dei lead manager, ordini per oltre 3,2 miliardi. Nello specifico si tratta di una scadenza breve, settembre 2024 con cedola fissata al 2.125% al prezzo di 99,903. Prezzo in grey market salito oltre quota 100; taglio minimo di 100mila euro con multipli di 100mila e Isin XS2527786755.

Da Swiss Life un’emissione da 700 milioni di euro con taglio minimo da 100mila franchi e multipli di mille e cedola del 3.25% con scadenza nel 2029. Prezzo d’emissione a 99,238 con taglio minimo da 100k+1k. Isin CH1210198136, con prezzo che si è allineato in grey market a quota 100.

Tra gli altri emittenti in euro, sono in road show di presentazione le emissioni di Jci, Bnp e Deutsche Bank.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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