Investimenti: ecco le strategie alternative che migliorano i portafogli

“Alla luce del nuovo contesto di mercato, caratterizzato da un aumento dei tassi, dall’inflazione, dalla fine del quantitative easing e da un’elevata volatilità, diverse strategie alternative stanno offendo nuove opportunità che potrebbero contribuire a offrire rendimenti interessanti”. A farlo notare è Fredrik Langenskiöld, Senior Investment Specialist di UBP, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

Per quanto riguarda le strategie azionarie long/short, i gestori hanno in generale ridotto la loro esposizione netta in seguito al deterioramento delle prospettive economiche. Tuttavia, non sono tornati a un’esposizione short perché ritengono che il profilo di rischio/rendimento dei loro portafogli long sia asimmetrico, con molte notizie negative già prezzate.

Continuano a ritenere che il miglior valore sul mercato attuale rimanga quello delle società ben finanziate con potere di determinazione dei prezzi e prospettive di crescita organica a lungo termine.

I portafogli short sono tipicamente costituiti da società che presentano le caratteristiche opposte. Nel lungo periodo, i fondamentali in genere guidano i prezzi dei titoli e di conseguenza le strategie azionarie long/short ben posizionate dovrebbero essere in grado di generare forti rendimenti. Nel breve termine, potrebbero risentire delle condizioni macroeconomiche e delle rotazioni di mercato; tuttavia, dato il loro posizionamento più difensivo, i gestori dovrebbero resistere meglio alla volatilità dei mercati rispetto a quanto avvenuto nel primo semestre del 2022.

Le strategie macro sono sostenute da una serie di venti di coda, tra cui tassi più elevati, politiche delle banche centrali determinate dai fondamentali economici, prezzi delle materie prime imposti dai vincoli dell’offerta, livelli più elevati di volatilità e l’instabilità dei mercati azionari. Nel breve termine, queste strategie potrebbero subire un certo ritracciamento rispetto ai forti guadagni ottenuti di recente, ottenuti dal fatto diversi mercati erano in ipervenduto e quindi hanno avuto un rimbalzo tecnico, esacerbato dalla scarsa liquidità estiva. Per gli investitori che hanno sottopesato tali strategie, questo potrebbe rappresentare un buon punto di ingresso.

Nell’ambito delle strategie sistematiche, i modelli a più lungo termine sono potenzialmente in grado di ottenere buone performance nei mercati direzionali (sia in caso di cali che di rialzi), ma soffriranno maggiormente nelle fasi di inversione, dove le strategie a breve termine catturerebbero meglio ogni rapido cambiamento del mercato. Nel breve termine, le strategie di mean reversion e/o di breakout rappresentano le due principali strategie del settore, con movimenti di prezzo che sono fondamentali per entrambe. Le strategie azionarie sistematiche hanno recentemente tratto beneficio da una maggiore dispersione e da una migliore liquidità, evitando di subire perdite in caso di ampie rotazioni dei fattori e di ribassi dei mercati azionari. In futuro, queste strategie potranno continuare a beneficiare di queste condizioni. Nel complesso, la maggiore volatilità dei prezzi, la dispersione e i volumi, combinati con correlazioni più basse, rappresentano un vento di coda e le oscillazioni dei prezzi in entrambe le direzioni possono essere redditizie.

Tra le strategie del credito e event-driven, le strategie distressed potrebbero beneficiare di forti venti di coda. Abbiamo superato la fase iniziale del ciclo, che consisteva nell’acquisto di titoli molto economici e sopravvalutati all’inizio del crash del 2020. Oggi, con il rischio di recessione che viene sempre più prezzato e con la chiusura dei mercati dei capitali, potremmo assistere a un aumento dello stress, in particolare per le piccole e medie imprese con un indebitamento eccessivo. Non è detto che i tassi di default aumentino in modo sostanziale da questo momento in poi, ma la dispersione, l’ampliamento degli spread e la volatilità offrono alcune opportunità.

I gestori Relative Value sono destinati a registrare performance in linea con le medie di lungo periodo nel 2022. Da un lato, l’aumento della volatilità dei mercati azionari è accolto favorevolmente, in quanto crea maggiori opportunità di scambi anche per operazioni a breve termine e maggiore dispersione. Dall’altro, l’aumento dei tassi d’interesse, l’irripidimento delle curve dei rendimenti e il tapering potrebbero causare un ampliamento degli spread nel credito, per cui sono consigliati approcci meno direzionali. Pertanto, l’arbitraggio tramite le obbligazioni convertibili, le strategie di trading corporate credit e gli approcci RV multi-strategy dovrebbero essere aree più affidabili per incrementare l’esposizione al rischio. Anche i gestori del reddito fisso relative value con la fine dei tassi bassi e del QE, potrebbero vedere migliorare le proprie opportunità.

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