Inflazione e risparmi: il Codacons vuole fare il consulente

In uno scenario in cui prosegue la corsa dell’inflazione, che tra gli effetti negativi che comporta erode anche le sicurezze dei consumatori che hanno sui propri conti correnti somme di denaro che ritengono sicure, il Codacons dà la sua ricetta per affrontare al meglio la situazione.

“Considerando che a luglio l’inflazione si è attestata al 7,9% – spiega il Codacons – se le cose non cambieranno avere 10mila euro sul conto corrente equivarrà, tra dodici mesi, ad averne 9.210 euro in termini reali e tra 24 mesi questo valore scenderà addirittura a 8.482 euro. Cosa fare per contrastare l’inflazione? Alcune banche hanno incrementato i rendimenti sui conti di deposito per contrastare l’inflazione, tali conti però garantiscono un’operatività limitata rispetto ai normali (di solito consentono di effettuare solo versamenti e prelievi), ma offrono un rendimento, pur se contenuto.
Vi è poi la possibilità di mettere i soldi su un conto deposito vincolato, che garantisce tassi più elevati in cambio dell’impegno a non toccare il denaro per un certo periodo di tempo (con il riscatto che sarebbe possibile solo pagando una penale,), o su un conto corrente libero, che consente il riscatto in qualunque momento, pur con rendimenti inferiori. Infine, per quanto riguartda gli investimenti, vi sono i buoni fruttiferi postali (attenzione però a prescrizioni e importi), BTP, obbligazioni e mercato azionario ma con molta attenzione, prima di investire assicuratevi di ascoltare il parere di un esperto, altrimenti si rischia di perdere soldi”.

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