Mercati, criptovalute: il Giappone valuta sgravi fiscali

Bloomberg riferisce che l’autorità di regolamentazione finanziaria del Giappone (FSA) ha proposto di ridurre le tasse alle società crypto e ai singoli investitori, come riportato da Cryptonomist.ch.

L’attuale Governo giapponese, ed in particolare il Primo Ministro, Fumio Kishida, sta studiando vari incentivi per rinvigorire l’economia del Paese, e a quanto pare tra questi potrebbero essercene anche alcuni riguardanti il settore cdelle riptovalute.

Nel dettaglio, stando a quanto riferito da Bloomberg, la proposta riguarderebbe un’esenzione delle tasse per le società che emettono criptovalute, e richiederebbe anche il potenziamento di un programma di agevolazioni fiscali ai singoli investitori in criptovalute.

Da notare che attualmente in Giappone viene applicata una tassa del 30% sui profitti crypto, compresi quelli non realizzati, tanto che diverse aziende crypto del Paese hanno chiesto insistentemente una riduzione.

In particolare, la Japan Cryptoasset Business Association (JCBA) e la Japan Virtual and Crypto Asset Exchange Association (JVCEA) ormai da tempo si lamentano, tanto da aver a loro volta già presentato una proposta in tal senso al Japan Financial Services Board (FSA).

Questa proposta ha il sostegno di alcuni politici locali, pertanto è possibile che la FSA abbia deciso di farla propria.

La situazione attuale sta portando ormai da tempo diverse società crypto giapponesi a trasferirsi all’estero, ed in particolare a Singapore. Quindi, il governo potrebbe anche accogliere la proposta di FSA in modo da frenare questa emorragia.

La visione innovativa di Fumio Kishida

Bisogna tenere presente che il Primo Ministro Kishida, in carica da ottobre dell’anno scorso, ha in mente una sua visione economica definita “Nuovo Capitalismo” con cui vorrebbe rilanciare l’economia giapponese. Anzi, si è addirittura impegnato a raddoppiare la ricchezza delle famiglie, offrendo ad esempio supporto per aiutare le imprese del Web3.

Quindi, sembra probabile che la proposta di un taglio delle tasse sui profitti crypto possa alla fine essere approvata, ad esempio, portando l’aliquota al 26% come in molti altri Paesi del mondo.

L’iniziativa in corso della FSA riguardo le agevolazioni fiscali anche al di fuori del mondo crypto, è nota come Nippon Individual Savings Account, e tra le altre cose prevede anche di aumentare i limiti di investimento.

L’obiettivo che vorrebbero raggiungere è quello di scoraggiare il risparmio effettuato semplicemente limitandosi a conservare denaro in modo improduttivo sui conti correnti, favorendone proprio l’investimento in attività produttive.

Bloomberg, ad esempio, riferisce che le famiglie giapponesi detengono circa la metà dei loro risparmi in contanti e semplici depositi bancari. Si tratta in totale di 1 quadrilione di yen, ovvero più di 7.000 miliardi di dollari, sette volte il valore dell’intero mercato crypto.

Pare, tuttavia, che si dovrà attendere la fine dell’anno prima che venga presa una decisione riguardo il taglio delle tasse sui profitti crypto.

 

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