Un rally estivo dei titoli azionari a luglio, stimolato dalle speranze che le banche centrali potessero rallentare ed eventualmente invertire i rialzi dei tassi una volta raggiunto un picco da parte dei tassi d’inflazione, è stato impressionante, ma di breve durata e sfuggente.
L’Investment Committee di Credit Suisse ha approfittato di questo rally estivo per ridurre l’allocazione azionaria da sovrappesata a neutrale in occasione della riunione del 10 agosto. Da allora, e dopo il Simposio di politica economica delle banche centrali di Jackson Hole della scorsa settimana, riteniamo che attualmente la pressione sia notevolmente aumentata.
Gli investitori devono ora avere a che fare con un contesto di rallentamento della crescita, aumento della probabilità di recessione, inflazione elevata e, dopo il simposio di Jackson Hole, banche centrali determinate ad aumentare i tassi d’interesse e a mantenere la rotta. Ciò segna un ritorno alla volatilità dei prezzi degli asset a cui abbiamo assistito nei primi sei mesi dell’anno.
I prossimi mesi saranno probabilmente duri, in quanto i mercati si adegueranno a questa nuova realtà. I rischi sono orientati al ribasso. Per questo motivo l’Investment Committee di Credit Suisse ha deciso di ridurre la posizione tattica sulle azioni portandola a sottopesata, ritenendo che le prospettive di rendimento assolute per le azioni dei mercati sviluppati ed emergenti siano decisamente poco interessanti. A livello di portafoglio, ciò significa che l’istituto sta riducendo le posizioni azionarie a livelli inferiori all’allocazione strategica.