Sul fronte politico, tutti gli occhi sono puntati sulle elezioni politiche italiane del 25 settembre. Probabilmente assisteremo a una maggiore spesa fiscale e a tagli alle tasse, in un contesto economico più sfavorevole.
Sebbene il costo medio di finanziamento del debito italiano sia chiaramente gestibile per il momento, è importante che non venga messo a repentaglio dalle molteplici sfide che ci attendono: l’elevato livello del debito pubblico, la rigidità del mercato del lavoro, la crisi energetica, la debolezza demografica, l’incertezza politica e l’evoluzione della politica monetaria della BCE con il front-loading dei rialzi dei tassi.
In questo contesto, manteniamo il nostro atteggiamento prudente nei confronti del debito sovrano italiano (sottopeso di duration e peso rispetto ai nostri benchmark), poiché le notizie sfavorevoli sul fronte economico, fiscale o politico potrebbero potenzialmente portare a un ulteriore allargamento dello spread e a un aumento della volatilità nel breve termine. In effetti, l’equilibrio dei rischi rimane fragile per il momento per quanto riguarda le dinamiche politiche, economiche e fiscali, mentre la BCE sta adottando una politica monetaria meno favorevole nonostante l’annuncio della rete di protezione ‘Transmission Protection Instrument (TPI)’, oltre a un posizionamento generale più prudente degli investitori nei confronti dell’Italia.