Italia: scorte di gas sufficienti per l’inverno ma Pil ridotto al 3,2%

Secondo le stime diffuse da Mazziero Research, saremo in grado di oltrepassare l’inverno, se non sarà troppo rigido, anche in caso di azzeramento delle forniture russe di gas.


Nelle pagine interne al 47° Osservatorio pubblicato da Mazziero Reserch è stato condotto uno studio sulle dinamiche di consumo, importazioni e utilizzo delle scorte con risultati incoraggianti.

Non è cosa da poco se si pensa alla difficile situazione generatasi negli approvvigionamenti di gas e che risulta possibile grazie alla determinazione italiana nel riempimento degli stoccaggi, giunti al 90% seppur a costi elevati.

In questo scenario poi, nell’indagine sui conti nazionali svolta dall’Osservatorio Mazziero Research è risultatao un’Italia resiliente, ma su cui si affacciano notevoli criticità: le famiglie si trovano a fronteggiare una riduzione dei posti di lavoro e un aumento dei prezzi che costringe a diminuire gli acquisti, mentre le aziende rallentano la produzione, cercando di fronteggiare la bolletta energetica.

La bilancia commerciale è poi ormai stabilmente negativa a causa di importazioni che superano le seppur elevate esportazioni.

Sul fronte del debito a luglio si è segnato un nuovo record a 2.770 miliardi, livello dal quale solo ora inizierà a scendere, mentre aumentano le sfide sul suo finanziamento a causa di rendimenti all’emissione sempre più elevati.

Dal punto di vista della crescita, inoltre, potremmo trovarci di fronte agli ultimi due trimestri dell’anno negativi che ci spingono ad abbassare la stima del PIL annuo al 3,2%.


Ci troviamo di fronte a un progressivo deterioramento della crescita italiana, che tende ad acuirsi man mano che si procede nei mesi.

Nel complesso, da nostre rilevazioni a campione, il tessuto industriale sta ancora tenendo relativamente meglio di quanto ci si potrebbe aspettare, ma pesano molto le condizioni di approvvigionamento dei beni e soprattutto i costi dell’energia.

Al tempo stesso, non tutte le aziende manifatturiere si trovano in grado di ribaltare a valle i maggiori costi e quindi potrebbero nel corso dell’inverno adottare periodi di fermo dell’attività industriale, ponendo i lavoratori in cassa integrazione. L’alternativa di procedere comunque a un aumento dei prezzi non può sempre essere adottata in quanto non risulta pienamente prevedibile la risposta dei consumatori.

Lo scenario che abbiamo davanti è inevitabilmente di rallentamento, che per il momento stimiamo limitato, ma che potrebbe ulteriormente aggravarsi nei prossimi mesi.

Abbassiamo la stima del PIL al 3° trimestre a -0,3% da -0,1% e al 4° trimestre a -0,4% da -0,3%, di conseguenza la stima del PIL per l’intero anno passa al +3,2% dal precedente +3,4%.

Attenzione però, avvertono dalla Mazziero Research: queste stime sono suscettibili di ulteriore revisione al ribasso e già oggi presentano una condizione di recessione tecnica data da due trimestri negativi consecutivi. Allo stesso tempo occorre rilevare la buona crescita annuale, grazie anche all’effetto trascinamento dall’anno scorso e al risultato molto positivo del 2° trimestre.

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