Investimenti, elezioni di Midterm Usa: le prospettive secondo Pimco

A 36 giorni dalle elezioni di Midterm negli Stati Uniti, nonostante il miglioramento del contesto politico per il presidente Biden, il calo dei prezzi del gas e l’entusiasmo per i Democratici significativamente più alto rispetto a pochi mesi fa, è ancora molto probabile che la Camera dei Rappresentanti passi sotto il controllo repubblicano.

In questo scenario, ecco di seguito la view di Libby Cantrill, Managing Director Public Policy di Pimco.

Ciò è probabile per diverse ragioni, tra cui un ambiente meno competitivo tra i repubblicani, un leggero vantaggio di riorganizzazione dei distretti per i repubblicani, un maggior numero di pensionamenti tra democratici chiave nei distretti in bilico e un contesto economico ancora difficile per i democratici.

Il Senato, invece, è stato – e continua a essere – maggiormente destinato al ballottaggio, con un leggero vantaggio per i democratici nel mantenere il Senato, tuttavia alla fine il controllo del Senato verrà probabilmente deciso solo in una manciata di Stati. È importante notare che, a prescindere dal partito con la maggioranza in Senato, il partito vincente avrà comunque una maggioranza molto risicata e niente di simile a una maggioranza a prova di ostruzionismo o di veto, di cui un partito avrebbe bisogno per spostare davvero l’ago della bilancia.

Di conseguenza, le implicazioni per i mercati di una Camera repubblicana rispetto a una Camera e a un Senato repubblicani sono per lo più le stesse: meno sostegno fiscale, più controllo dell’amministrazione e maggiore incertezza politica sui compiti più ordinari del Congresso, come il finanziamento delle attività governative e l’aumento del tetto del debito.  La differenza più grande se i repubblicani controllassero la Camera e il Senato è che sarebbero in grado di gettare più “sabbia negli ingranaggi” per le nomine del Presidente Biden al Senato, ma i democratici moderati lo stanno facendo comunque. Ad esempio con la mancata nomina all’Office of the Comptroller of the Currency (OCC), alla vicepresidenza della vigilanza della Fed e al direttore dell’Office of Management Budget (OMB) et cetera.

La Camera

Ricordiamo che alla Camera vi sono 435 seggi, tutti in palio alle elezioni di novembre, e i democratici a novembre avranno una maggioranza di soli 5 seggi, il che significa un margine di errore molto ridotto. Con tutti i seggi in palio, la Camera è considerata un’elezione nazionale, più indicativa dell’umore del Paese e dello spirito generale, e tipicamente un referendum sul partito al potere.  A tal fine, l’umore nazionale, pur essendo migliorato, è ancora negativo, con un’ampia minoranza di elettori che pensa che il Paese sia sulla strada sbagliata; l’inflazione e l’economia continuano a essere uno dei temi più importanti, se non il più importante, sia per gli elettori repubblicani sia per quelli democratici, mentre allo stesso tempo la maggioranza degli elettori pensa che i repubblicani siano più preparati a gestire la sfera economica. Il Generic Ballot – il sondaggio che storicamente ha un potere predittivo relativamente alto nelle elezioni di metà mandato per la Camera – prevede ancora la parità, ma gli esperti in materia elettorale hanno riscontrato che storicamente i democratici hanno bisogno di un vantaggio significativo nel Generic Ballot per superare alcune delle distorsioni strutturali di questo sondaggio.

Un elemento importante, secondo il Cook Political Report, è che i democratici dovrebbero “fare il pieno” di seggi in bilico alla Camera; secondo tale analisi, ci sono 31 seggi in bilico e, per mantenere la maggioranza, i democratici dovrebbero conquistarne 26 su 31. La situazione è resa ancora più difficile dal fatto che 22 dei 31 seggi in bilico sono presidiati dai democratici e solo 9 dai repubblicani, il che significa che i repubblicani difendono meno seggi vulnerabili e hanno bisogno di mantenere solo una frazione dei seggi in bilico per riconquistare la Camera.

In conclusione: L’ipotesi di base è che i repubblicani vincano alla Camera, ma con un numero di seggi inferiore a quello che sembrava possibile fino a pochi mesi fa. I dati sembrano indicare che i repubblicani otterranno 10-20 seggi (rispetto ai 20-30 attesi all’inizio dell’estate), lasciando loro una maggioranza piuttosto esigua, che potrebbe condizionare le decisioni politiche quotidiane, come il finanziamento delle attività governative e l’aumento del tetto del debito.  Una vittoria è comunque una vittoria: quindi, dal punto di vista dei mercati, una maggioranza repubblicana alla Camera, a prescindere dall’ampiezza della maggioranza stessa, significherà che l’agenda legislativa di Biden è di fatto congelata (anche se si potrebbero trovare dei compromessi su temi come le criptovalute e la sicurezza energetica).

Il Senato:

Come abbiamo detto più volte, il Senato è molto diverso rispetto alla Camera, con solo un terzo dei 100 seggi del Senato in palio e i democratici che presidiano meno seggi (14) dei repubblicani (20). La competizione al Senato tende ad essere molto più incentrata sui candidati e a essere guidata dalla raccolta di fondi; inoltre dipende dalle peculiarità degli Stati. I democratici hanno maggioranze molto ristrette e devono effettivamente aggrapparsi a ogni seggio del Senato per mantenere la maggioranza. In pratica, il controllo del Senato si ridurrà a poche sfide decisive; tra queste, tuttavia, sono quattro in particolare che, probabilmente, decreteranno il dominio del Senato, tra cui la sfida della Georgia (attualmente stato democratico), del Nevada (democratico), della Pennsylvania (repubblicano) e del Wisconsin (repubblicano).

In conclusione: A 36 giorni dalle elezioni di metà mandato, il Senato è in ballottaggio, anche se le probabilità di mantenere il Senato sono leggermente a favore dei democratici. Se i democratici vincono, la maggioranza rimarrà sottile come la lama di un rasoio – un buon risultato si tradurrebbe in una loro maggioranza per 52 a 48, lo stesso sarebbe anche per i repubblicani, per i quali un buono scrutinio si tradurrebbe comunque in una maggioranza altrettanto stretta.  Per chiarire: un Senato repubblicano rappresenterebbe una sfida per il Presidente Biden, poiché i repubblicani controllerebbero l’agenda e potrebbero rendere molto più difficile per Biden nominare i suoi candidati per la magistratura e l’amministrazione; tuttavia, finché la Camera sarà repubblicana, il Senato rappresenterà un problema di minore entità per i mercati.

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