Mercati, obbligazioni: i nuovi collocamenti sotto la lente

Per chi non è costantemente davanti ai monitor di una sala operativa a seguire i mercati e le notizie, può apparire incomprensibile quanto accade in questa fase. Mettiamo subito da parte la questione della guerra in corso ai nostri confini con le conseguenze quotidiane che conosciamo e diamo per scontato quanto si riflette sui prezzi dei titoli.

Cosa sta quindi alla base di giornate con gli indici di Borsa a -3% e oltre, i rendimenti dei titoli che schizzano verso l’alto e i repentini recuperi il giorno successivo e poi ancora negatività?

La spiegazione sta nelle aspettative sui temi economici e i risultati usciti dagli indicatori. Dall’inizio dell’anno il fattore inflazione tiene banco, partendo soprattutto dagli Usa, dove la crescita economica già in corso prima dell’Eurzona, aveva alimentato la salita dei prezzi. Sulla stessa linea ha iniziato a muoversi gradualmente anche il Vecchio Continente. Fin qui tutto normale, con le banche centrali a contrastare l’inflazione da consumi, dopo la depressione della pandemia.

Il conflitto ucraino-russo ha cambiato tutte le prospettive, con l’inflazione che ha iniziato a galoppare a causa dei rincari delle materie prime e prodotti energetici, con il carico anche della speculazione. Da qui la rincorsa al rialzo dei tassi, implicita prima nei pezzi dei titoli e poi confermata dai rialzi della Fed e della Bce. Last but not least, le dichiarazioni del nuovo primo ministro britannico in tema economico, hanno dato un’altra mano alla volatilità.

In realtà è un’inflazione non di consumi e i primi segnali di rallentamento negli Usa hanno rinvigorito i mercati, nella speranza che la politica della Fed in corso, possa fermarsi per una pausa di riflessione. Wall Street ha iniziato il mese di ottobre e l’ultimo trimestre dell’anno all’insegna dei buy, con gli indici azionari americani che indicano la voglia degli investitori di lasciarsi alle spalle l’incubo di settembre, che ha visto sia il Dow Jones che l’S&P 500 concludere il mese peggiore dal marzo del 2020, ovvero dal mese ricordato come l’inizio della pandemia Covid.

In calo i rendimenti dei Treasuries Usa, con quelli decennali, che la scorsa settimana erano volati al record dal 2007 superando la soglia del 4%, che viaggiano al momento attorno al 3,617%, e i tassi a due anni in flessione al 4,076%. A dare la spinta ribassista sui rendimenti sono stati due effetti combinati: in primis il dietrofront del Governo britannico sul piano di taglio tasse da 45 mld di sterline interamente finanziato da debito, che ha rassicurato gli investitori, facendo riapprezzare la sterlina e riducendo il rischio di contagio sugli altri bond internazionali. In aggiunta sono arrivati i dati PMI manifattueriero americano, nettamente sotto le attese, un segnale che la recessione sta per arrivare anche negli Stati Uniti e che la Fed potrebbe rallentare la sua politica monetaria aggressiva.

Le nuove obbligazioni governative sottola lente

Con questi fattori anche il mercato primario ha ripreso a muoversi, con una serie di titoli collocati positivamente questa settimana.

Il Tesoro italiano, per il quarto trimestre, a fronte di titoli di stato in scadenza per 50 miliardi e della seconda tranche di 21 miliardi del NGEU, stima emissioni per circa 14 miliardi netti. Nei prossimi tre mesi il programma dovrebbe prevedere Btp tre anni, scadenza 15/01/2026 per un ammontare minimo di nove miliardi di euro; Btp sette anni, scadenza 15/12/2029 per ammontare minimo di dieci miliardi di euro; ed un nuovo Btp a dieci anni, scadenza 1/05/2033 per ammontare minimo di dieci miliardi di euro.

A livello europeo si è mossa la Banca Europea per gli Investimenti che ha riaperto per un miliardo di euro il bond sulla scadenza 14 ottobre 2033  con un rendimento di cinque punti base sotto il tasso swap. Gli ordini hanno superato 4.4 miliardi di euro, per questo emittente che gode del massimo rating AAA. Nello specifico il taglio minimo è retail con mille euro con multipli di mille, Isin XS0975634204 e cedola fissata al 3%.

Grande interesse anche per il fondo salvastati EFSF, rating massimo tripla A che ha emesso 3,5 miliardi sulla scadenza a cinque anni e mezzo con cedola del 2,375% e rendimento del 2,466% per il prezzo di collocamento a 99,545. Richieste sui book dei lead per oltre 15 miliardi permettendo così anche una limatura della guidance iniziale, da ms-17 a ms-19. Isin EU000A2SCAE8 e taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Buono l’interesse per The Flemish Community, la regione fiamminga del Belgio che ha fatto il pieno nei bond sustainability, con  due emissioni  a tasso fisso, destinate ad investitori istituzionali. Gli ordini hanno raggiunto tre miliardi. Il primo bond,  con ordini per oltre 1.2 miliardi, ha visto un rendimento fissato di 40 punti base sopra il titolo di stato belga di pari durata.La seconda obbligazione con ordini per oltre 1.75 miliardi, ha un rendimento fissato di 36 punti base sopra il titolo di stato belga corrispondente. Nel dettaglio il primo bond (codice Isin BE0002890722) paga una cedola lorda del 3% prezzo 99.60, scadenza 12 ottobre 2032 ed ammontare 750 milioni di euro, il secondo bond (BE0002889716) paga una cedola annua lorda del 3.25%, prezzo 98.37, scadenza 12 gennaio 2043  ed ammontare 1.25 miliardi. Rating delle obbligazioni AA e taglio minimo di 100mila euro con multipli di 100mila.

Sono tre le tranche del primo green bond in corso di emissione da parte del fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund).  Si tratta dell’emissione del green bond multi-tranche da diversi miliardi di dollari e i proventi del green bond saranno utilizzati per potenziare la generazione di energia rinnovabile. Le banche incaricate del collocamento stanno raccogliendo ordini su tre scadenze e alle suddette condizioni inziali: scadenza cinque anni a 150 punti base sopra il treasury, scadenza dieci anni a 190 punti base sopra il Treasury e scadenza 100 anni con rendimento nella forchetta 7-7.25%. La tranche a cinque anni offre circa l’1,50% in più del T-bond americano di pari durata che viaggia al 3,92%, pertanto, il rendimento ipotizzato parte dal 5,40%. Quanto alla tranche a dieci anni, il T-bond offre il 3,71%, il premio dell’1,90% offerto dal green bond saudita per questa scadenza farebbe sì che il rendimento si attestasse al 5,60%. Infine, la vera sorpresa di questo collocamento: la tranche a 100 anni. Queste emissioni ultra-lunghe sono rarissime, anche perché la domanda degli stessi investitori istituzionali tende ad essere bassa. Ad esempio, gli USA non vanno oltre i 30 anni di emissione. Il rendimento offerto rende queste obbligazioni a 100 anni molto allettanti.

Ai titoli sarà assegnato il rating A1/A, in linea con le valutazioni del debito sovrano saudita.

A chiudere tra i governativi la Turchia con un’emissione di tipo sukuk, tipica dei paesi islamici. Scadenza breve in dollari a tre anni con rendimento indicativo in area 10%. Buon interesse dagli investitori in fase di sottoscrizione, Isin XS2523929474.

Le nuove emissioni corporate sotto i riflettori

Non sono mancate le emissioni corporate, tra queste spicca il multitranche di Edf in euro, Baa1/BBB/BBB+ di rating, spalmato su varie scadenze. La prima al 2027 per 750 milioni con cedola del 3,875%, Isin FR001400D6M2; la seconda per un miliardo ha scadenza nel 2029 e vede la cedola al 4,375%, Isin FR001400D6N0, mentre la più lunga ha scadenza nel 2034 per 1,25 miliardi, con cedola del 4,75% e Isin FR001400D6O8. Tutti i titoli hanno taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

Sempre dalla Francia altra offerta dalla Carrefour con rating BBB, per 500 milioni di euro a scadenza 2028 e cedola del 4,125%. Il prezzo d’emissione fissato a 98,973 che ha ben performato in grey market con prezzo sopra 99,25. Isin FR001400D0F9 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

L’operatore ferroviario nazionale ceco, České dráhy, ha collocato un’obbligazione green a cinque anni con un rendimento di 300 punti base sopra il tasso midswap. L’obbligazione (XS2495084621) offre una cedola annua fissata al 5.625%, prezzo  99,347 equivalente a un rendimento pari a 5.779%. L’obbligazione sarà rimborsata alla pari il 12 ottobre 2027, ammontare 500 milioni di euro, ammontare minimo negoziabile 100mila euro con multipli di mille e rating Baa2.

UniCredit Bk Czech Republic  Slovakia ha collocato un’obbligazione covered bond con scadenza cinque anni l’11 ottobre 2027. L’obbligazione covered paga una cedola annua del 3.125%, prezzo 99.622, rendimento 3.208% equivalente a 55 punti base sopra il tasso midswap. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Isin XS2495084621.

Carlsberg Breweries, una delle più importanti società produttrici di birra, sta collocando una nuova obbligazione senior con scadenza a tre anni. Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro, prime indicazioni di rendimento in area 85 punti base sopra il tasso midswap. Rating BBB+ e lotto minimo di 100mila euro con multipli di mille. Isin XS2545263399.

La banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso  una nuova obbligazione retail da 80 milioni in euro del tipo callable e per la durata di dieci anni, Isin XS251873328. La scadenza è, infatti, il 28 settembre 2032. Cedola del 5% annuale e taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Altro titolo con taglio retail da mille euro con multipli dimilleper le ferrovie tedesche Deutsche Bahn che hanno rating Aa1/AA, essendo società statale. La size è da 500 milioni di euro con scadenza ventennale per una cedola del 3,875%. Prezzo d’emissione a 99,33 ed ottima performance in grey market con il prezzo salito di oltre un punto. Isin XS2541394750.

CDP Reti la holding che gestisce le infrastrutture strategiche italiane nei settori del gas e dell’energia elettrica, ha in programma una nuova obbligazione sulla scadenza cinque anni. Rating BBB e road show atteso nei prossimi giorni.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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