Mercati, obbligazioni: i nuovi collocamenti governativi e corporate sotto la lente

Nel nostro Paese in questa settimana è partita la diciannovesima legislatura e compatibilmente con i tempi tecnici previsti dalla Costituzione, avremo presto un nuovo governo. In passato l’attenzione internazionale sarebbe stata concentrata su questo aspetto, ma ora le vicende esterne portano a una minore valenza di questo evento e anche sul nostro mercato prevale l’attenzione per altri aspetti.

Sui media non finanziari non si è parlato molto di quanto sta accadendo in Gran Bretagna, dove lo scontro istituzionale tra il governo e la Bank of England ha raggiunto livelli forse mai visti, con le politiche economiche totalmente divergenti e che hanno creato nel paese un vero e proprio caos finanziario con il prezzo dei Gilt, i titoli di stato, alle prese con una volatilità pari a un high yeld di mercato emergente. Per venerdi è stato confermato il ternime degli acquisti di titoli per sostenere il mercato. Sui mercati era circolata la notizia che la BoE avrebbe contattato privatamente agli istituti di credito, affermando di essere pronta ad estendere il suo programma di emergenza di acquisto di obbligazioni oltre la scadenza di venerdì, se le condizioni di mercato lo richiedessero, secondo quanto riportato dal Financial Times. A mercati aperti il governatore Andrew Bailey ha negato una tale intenzione da parte dell’istituto, creando così una situazione di ulteriore volatilità ed instabilità sul mercato.

Un altro aspetto rilevante ha riguardato la pubblicazione delle minute relative all’ultimo meeting del Fomc, dove le aspettative di un’ulteriore stretta da parte della Federal Reserve sono cresciute dopo i recenti dati sull’occupazione Usa, solidi e sopra le attese a contrasto comunque le richieste di sussidi alla disoccupazione più alti delle stime. Per i prezzi alla produzione, leggero rialzo ed anche il Cpi è stato a 8,2 sopra il consensus di 8,1, in calo minimo dal precedente 8,3.

La presidente di Fed Cleveland, Loretta Mester, ha sottolineato che la Fed non è ancora riuscita a domare l’impennata dell’inflazione e dovrà dunque proseguire con la stretta monetaria. Il mercato si aspetta che la banca centrale aumenti per la quarta volta consecutiva il tasso di interesse di riferimento di 75 punti base in occasione della riunione politica dell’1-2 novembre. Gli investitori temono che l’inasprimento della politica della Fed, il più aggressivo da decenni a questa parte, possa far precipitare l’economia in recessione. Grande volatilità sul mercato per i dati, in una mattinata positiva di giovedi con le borse tutte sopra l’1%, il dato sul Cpi ha riportato gli indici in negativo in pochi minuti, poiché non si vedono spiragli di rallentamento dell’attuale politica della banca centrale.

Molto interessante è un’analisi del Fondo Monetario Internazionale in cui si avverte che i rischi per la stabilità finanziaria globale sono aumentati, con le banche centrali intente a combattere in tutto il mondo il nemico comune dell’inflazione, usando spesso gli stessi strumenti. Così facendo, il mercato obbligazionario globale tende al momento a muoversi di concerto, riducendo la capacità degli investitori di diversificare i loro portafogli e rendendoli dunque piu’ vulnerabili.

I nuovo bond governativi sotto la lente

Grande attenzione sulle aste governative, dove nel primo degli appuntamenti della tornata di aste di metà mese, il Tesoro ha messo a disposizione fino 6 miliardi di euro nel Bot annuale ottobre 2023, con rendimenti in rialzo al 2,5%, isin IT0005512030. Sulle emissioni a medio-lungo termine, sono stati offerti fino a 8,75 miliardi nel nuovo Btp a tre anni e nelle riaperture del sette e del 15 anni e di un off-the-run con scadenza 2039. Il nuovo tre anni ha cedola del 3,5% e Isin IT0005514473; la riapertura per 2,75 miliardi del Btp 2029 con cedola del 2,8% è avvenuta a 91,93 che esprime un rendimento del 4,24%, mentre per il 15 anni 3,25% il prezzo di collocamento è stato 83,65 che significa un rendimento del 4,81%, Isin IT0005496770.

In una settimana piena dal lato dell’offerta, vi è stato anche il lancio via sindacato del Bund trentennale tedesco e di un bond dual tranche dell’Unione Europea.

La Germania ha collocato il nuovo Bund a 30 anni, scadenza 15 agosto 2053, con  una cedola fissa annua lorda dell’1,80%. Era da anni che il trentennale tedesco non offriva più più un tasso d’interesse. Le emissioni dal 2050 in poi erano avvenute senza cedola (zero coupon). Il nuovo bund offre un rendimento alla scadenza di ben il 2,349%, prezzo 88,051. Il collocamento EU è andato molto bene a livello di richieste, salvo poi entrare nel “loop” della volatilità del mercato. Il nuovo ventennale all’interno del programma NGEU è stato emesso per 6 miliardi con cedola del 3.375% con richieste quattro volte l’offerta. Isin EU000A3K4DV0 con taglio retail da un euro e prezzo di 99,58. Dopo un inizio di grey market difficile con prezzi in area 98,15 si è riposizionato sui valori del prezzo d’emissione. Quanto al tap per cinque miliardi sulla vecchia emissione 1,625% 2029 emessa a 99,59 nel luglio di quest’anno, il prezzo di questa tornata è stato di 91,137 che esprime un rendimento del 3,026%.

Le nuove obbligazioni corporate sotto i riflettori

Sul fronte corporate e finanziari, non c’è stata a causa delle condizioni di mercato, l’offerta delle ultimi settimane, comunque alcune cose si sono viste, tra queste, ecco di seguito alcune.

Intesa Sanpaolo ha collocato sul mercato il suo primo Social Bond denominato in euro per l’importo di 750 milioni. E’ stata l’emissione più imponente sul mercato bancario italiano per questa tipologia di obbligazioni ed con la scdenza di sette anni, è anche la più lunga dal mese di gennaio. Si tratta di un Senior Preferred, i cui proventi serviranno a sostenere i finanziamenti alle piccole e medie imprese in aree svantaggiate e gli operatori no profit attivi nei settori di particolare disagio sociale. Il Social Bond di Intesa Sanpaolo offre una cedola fissa annua lorda del 5,25% che inizia a maturare a far data dal 13 ottobre. Ha ottenuto un rendimento pari al tasso mid-swap più un margine di 235 punti base,abbassato dai 255 punti base, equivalente a un rendimento fissato al 5,26%; al netto dell’imposizione fiscale del 26%, il tasso d’interesse offerto agli obbligazionisti è del 3,885%. Gli ordini sono stati pari a 1.3 miliardi di euro. Rating BBB e Isin XS2545759099, prezzo d’emissione a 99,285 che ha perso terreno nel succesivo grey market con prezzo in area 98.

Carlsberg Breweries, una delle più importanti società produttrici di birra al mondo, ha collocato un’obbligazione senior a tre anni. Prime indicazioni di rendimento in area 85 punti base sopra il tasso midswap, poi abbassate a 55 e infine a 45 punti base. L’obbligazione (Isin XS2545263399) offre una cedola annua lorda del 3.25%, prezzo 100 e rendimento 3.308%. Ammontare 500 milioni di euro, scadenza 12 ottobre 2025,taglio minimo 100mila euro con multipli di mille e rating BBB. Ordini raccolti sull’emissione 2.9 miliardi di euro.

La Banque Postale ha collocato un’obbligazione covered bond dell’ammontare di 1 miliardo di euro. L’obbligazione, con rating AAA, è stata collocata con un rendimento di 13 punti base sul tasso miswap e ha scadenza 23 gennaio 2030. Considerato il rating dei covered, la cedola è interessante al 3,25% con prezzo d’emissione di 99,217 che ha performato in grey market fino a 99,5. Isin FR001400DC98 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

La banca svizzera Credit Suisse, in un periodo di forte volatilità e speculazione sui mercati in attesa del 27 ottobre quando saranno resi noti i dati economici ed eventuali operazioni straordinarie di aumento di capitale od altro, ha annunciato il riacquisto di bond fino ad un importo di 3 miliardi di franchi (3,09 miliardi di euro). Nel dettaglio, comprerà 8 titoli denominati in euro e sterline per un miliardo e altri 12 titoli denominati in dollari fino a due miliardi. Le due offerte saranno valide rispettivamente fino al 3 e al 10 novembre di quest’anno. Il riacquisto delle obbligazioni Credit Suisse fa parte di un piano volto a rassicurare gli investitori circa la sostenibilità finanziaria del gruppo.

CDP Reti ha annunciato una nuova obbligazione sulla scadenza 5 anni. Rating atteso BBB. CDP Reti è una società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che gestisce investimenti partecipativi in Snam, Italgas e Terna per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture strategiche italiane nei settori del gas e dell’energia elettrica.

Terminato il collocamento sindacato del primo green bond del fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund). Il green bond era suddiviso in tre tranche. La prima a cinque anni è stata offerta per 1,25 miliardi di dollari e ha attirato ordini per 10,3 miliardi. La seconda a dieci anni è stata anch’essa di 1,25 miliardi, a fronte di ordini per 8,5 miliardi. Infine, la tranche a 30 anni da 500 milioni, per la quale sono arrivate richieste fino a 3,2 miliardi. In totale, un’emissione da tre miliardi per 22 miliardi di ordini. La tranche a 5 anni è stata piazzata sul mercato a un rendimento di 125 punti base sopra il T-bond di pari durata, con un rendimento iniziale in area 5,20% poi abbassato a 4.95%. Quanto alla tranche a 10 anni, +165 punti base sul T-bond con un rendimento al 5,40% poi abbassato a 5.15%. e infina la tranche a 100 anni, le attese erano per un rendimento compreso tra il 7% e il 7,25% e alla fine, esso è stato del 6,70%.  Il green bond servirà a PIF per contribuire alla decarbonizzazione in Arabia Saudita.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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