Mercati, attenzione: la Fed è già pronta per un nuovo rialzo dei tassi da 75 punti

I dati macro di settembre sulla creazione di posti di lavoro al di fuori del settore agricolo negli USA confermano le nostre previsioni circa la persistente solidità del mercato del lavoro statunitense. Il mese scorso sono stati creati 263.000 nuovi posti di lavoro; il dato è inferiore a quello di agosto (315.000), ma si attesta comunque ben al di sopra dei livelli compatibili con una crescita salariale più lenta e una partecipazione alla forza lavoro stabile. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso dello 0,1% al 62,3%. La disoccupazione si è ridotta di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto, attestandosi al 3,5% come in luglio. Le retribuzioni orarie medie sono aumentate dello 0,3% m/m e del 5,0% a/a. La crescita dei salari mese su mese procede a ritmo invariato e rimane superiore al livello che a nostro avviso la Fed riterrebbe accettabile.

Oltre ai dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e sulla disoccupazione, con il PMI (indice dei responsabili degli acquisti) flash e l’indice manifatturiero dell’Institute for Supply Management (ISM), la Fed non avrà altre informazioni sul mercato del lavoro prima della riunione del FOMC (Comitato di politica monetaria) del 2 novembre.

In base ai futures sui Fed Funds, al momento nessun dato potrebbe dissuadere la Fed dall’effettuare un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base.

Al di là della riunione del FOMC di novembre, i dati sulla creazione di posti di lavoro pubblicati la settimana scorsa e l’indagine JOLTS (Job Opening and Labor Turnover Survey) suggeriscono una decelerazione della crescita della domanda di forza lavoro, la quale si conferma comunque resiliente. Secondo noi l’attuale inflazione salariale elevata deriva da un’offerta di forza lavoro inelastica.

A un anno dalla rimozione degli stimoli eccezionali varati per fronteggiare la pandemia, si potrebbe pensare che il minor tasso di partecipazione al mercato del lavoro sia permanente. Per raggiungere una situazione di equilibrio sostenibile sul mercato del lavoro servirà una diminuzione della domanda di manodopera. La Fed ne è consapevole e lo ha dichiarato esplicitamente.

A nostro parere si dovrebbero creare circa 100.000-120.000 nuovi posti di lavoro al mese, un numero più basso di quello attuale e compatibile con una crescita mensile delle retribuzioni orarie inferiore allo 0,2% in una situazione di piena occupazione e con una partecipazione alla forza lavoro stabile. Pertanto crediamo che la Fed manterrà una linea restrittiva e opererà nuovi rialzi dei tassi al fine di frenare la domanda di forza lavoro e ristabilire un equilibrio.

I dati macro della settimana sotto la lente

Lunedì sarà pubblicato l’Empire Manufacturing Survey di ottobre relativo agli USA. Il mercato prospetta una prosecuzione del calo (-1,0pp) di settembre (-1,5pp) in linea con la contrazione dell’attività manifatturiera. Conosceremo anche l’indice dell’attività nel terziario e l’indice di utilizzo della capacità produttiva di agosto per il Giappone, che ci daranno indicazioni sulla situazione aggiornata nel comparto manifatturiero e nel settore dei servizi.

Martedì sarà la volta dei dati macroeconomici della Cina. Attualmente il mercato si attende una crescita del prodotto interno lordo (PIL) modesta nel T3 2022, pari al 3,3% anno su anno. Pechino renderà noti anche i dati sulla crescita di produzione industriale e immobilizzazioni in settembre che, in base alle aspettative del mercato, dovrebbero evidenziare nuovi progressi, nonché la crescita delle vendite al dettaglio in settembre per cui invece è previsto un deterioramento dovuto al nuovo aumento dei casi di Covid-19. Quanto agli USA, scopriremo i dati sulla crescita della produzione industriale e sull’utilizzo della capacità produttiva in settembre che secondo il mercato dovrebbero essere in linea con quelli del mese precedente.

A metà settimana sarà la volta dei dati sul mercato residenziale statunitense. Martedì sarà pubblicato il NAHB Housing Market Index di ottobre che potrebbe evidenziare una prosecuzione del ribasso del mese precedente. Mercoledì verranno comunicati i dati su permessi edilizi e aperture di nuovi cantieri residenziali in settembre negli Stati Uniti. Il mercato prospetta un aumento mensile dello 0,5% dei permessi edilizi cui dovrebbe contrapporsi una contrazione del 5,4% delle aperture di nuovi cantieri residenziali. Giovedì saranno pubblicati i dati sulle vendite di case esistenti in settembre per cui si stima una riduzione mensile del 2,1%.

Sempre giovedì a catalizzare l’attenzione saranno i dati aggiornati sulle richieste iniziali e successive di sussidi di disoccupazione negli USA, nonché le prospettive per l’attività economica di ottobre e l’indice anticipatore di settembre della Fed di Filadelfia. Il mercato si aspetta dati negativi in ambito manifatturiero data la debolezza del sentiment. Infine venerdì conosceremo l’inflazione CPI di settembre in Giappone e l’indice della fiducia dei consumatori europei di ottobre.

Prepariamoci a nuovi rialzi della Fed.

A cura di Christiaan Tuntono, Senior Economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors

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