Mercati: Bce aumento dei tassi di 75 punti ma retorica piú accomodante

La Bce non ha sorpreso il mercato e confermato quindi le attese alzano i tassi di interesse di 75 punti base. “Con questo terzo importante aumento consecutivo dei tassi di interesse, il Consiglio direttivo ha compiuto progressi sostanziali nel ritiro dell’accomodamento di politica monetaria” ha affermato l’istituto centrale guidato da Christine Lagarde.

Il Consiglio direttivo ha poi preso la decisione odierna e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per garantire il tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo a medio termine del 2%.

“Il meeting della BCE- commenta Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm – è stato caratterizzato da un livello di austerità piú basso delle attese. Se da un lato vediamo un secondo “jumbo rate hike” di 75 punti base e la ricalibrazione dei piani di TLTRO, dall’altro una retorica piú accomodante e la flessibilità sui reinvestimenti di APP e PEPP ha rappresentato una sorpresa espansiva”.

“Nonostante gran parte dell’inflazione sia attribuibile all’aumento dei prezzi energetici, con questa scelta la BCE continua a prediligere la prevenzione della spirale inflattiva a discapito della crescita economica, ma si lascia un certo grado di flessibilità per contenere il rischio di frammentazione. In tal senso l’ultimo Bank Lending Survey della BCE mostra già segnali di trasmissione all’economia reale del ciclo restrittivo, con un calo significativo della propensione al rischio degli istituti creditizi. Considerando anche i fattori geopolitici e i costi per le imprese, la crescita reale del PIL dell’Eurozona è stata rivista fortemente al ribasso dal Fondo Monetario Internazionale, con Italia e Germania in recessione già nel 2023. Nonostante questi segnali, ad oggi i mercati si aspettano un rialzo costante del tasso di interesse per tutto il 2023, ma il recente crollo dei prezzi del gas e gli effetti deleteri sull’economia potrebbero frenare il ciclo restrittivo, sorprendendo positivamente l’obbligazionario governativo, ma affossando ulteriormente la moneta unica”, ha poi affermato Morra.

“In linea con le aspettative, nella riunione di oggi la Banca Centrale Europea ha aumentato tutti e tre i tassi di riferimento di 75 punti base – Anna Stupnytska, Global Economist di Fidelity International – La principale novità emersa oggi è che il Consiglio Direttivo baserà il futuro andamento dei tassi ufficiali sull’evoluzione delle prospettive per l’inflazione e l’economia, seguendo il suo approccio riunione per riunione. Inoltre il Consiglio Direttivo ha compiuto “progressi sostanziali” verso il ritiro dell’orientamento “accomodante” della politica monetaria. Con la decisione di oggi, l’attenzione è rivolta alla traiettoria dei tassi e alle eventuali decisioni sul QT a partire da questo momento. La BCE continua a trovarsi difronte a un forte compromesso tra un’inflazione elevata, che rimane ai massimi storici, e un rapido deterioramento delle prospettive economiche, con una recessione incombente all’orizzonte”.

“Con l’aggravarsi della crisi energetica mondiale e con l’Europa che ne sopporta il peso, l’opportunità di anticipare in modo aggressivo l’inasprimento delle politiche si sta rapidamente riducendo. La mossa odierna sarà probabilmente l’ultimo grande rialzo di questo ciclo, seguito da aumenti dei tassi più contenuti e da una pausa anticipata, o addirittura dall’abbandono dell’inasprimento, rispetto alle aspettative. Date le molteplici variabili in gioco, l’incertezza sulle prospettive macro europee rimane molto elevata e dipenderà soprattutto dall’entità e dalla composizione delle risposte fiscali che, insieme agli sviluppi dell’euro e degli spread dei Paesi periferici, determineranno il percorso della BCE da qui in avanti”, ha concluso Stupnytska.

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