Mercari, obbligazioni: i collocamenti della settimana sotto la lente

E’ stata una settimana interessante quella che è seguita ai giorni del ringraziamento, con il governatore della Fed a farla da protagonista in positivo per i mercati. Infatti nell’intervento tenuto a Washington, il numero uno della Fed ha detto che l’istituto centrale potrebbe ridurre il ritmo dei rialzi dei tassi già a dicembre. Contestualmente però ha avvisato che la battaglia contro l’inflazione è lontana dall’essere vinta e che alcune domande restano ancora senza risposta, compresa quella su quanti rialzi dei tassi saranno necessari e per quanto tempo. Gli effetti delle parole di Powell si sono fatti sentire immediatamente sui listini azionari Usa ed asiatici con indici in rialzo ed investitori maggiormente propensi nei confronti degli asset “rischiosi”. I mercati prezzano ora  un rialzo da 50 punti base da parte della Fed il 14 dicembre, rispetto alle maggiori attese di qualche giorno fa, per 75 punti.

Abbiamo avuto una settimana densa di appuntamenti dal lato macro, con positivi riscontri sul lato inflazione. Infatti dopo il calo messo in evidenza ad inizio settimana  dalle stime dell’inflazione tedesca e spagnola, il trend migliorativo ha percorso anche altri paesi dell’Euro

Per i nostri Btp lo spread contro Bund è rimasto mediamente in area 190 punti base sul tratto a dieci anni con rendimento in area 3,9% per il tasso del decennale di riferimento. Sul fronte dell’offerta, la Germania ha messo a disposizione in asta tre miliardi nel Bund agosto 2032, cedola 1,70%. In agenda c’era anche un  buyback su titoli portoghesi.

Molta attenzione sull’evolversi della situazione in Cina, dove i dati su manifattura e servizi si sono contratti ulteriormente a novembre, scivolando, in ambo i casi, al minimo da sette mesi in scia delle limitazioni per il Covid. Sulla scia dell’aumento delle proteste contro le restrizioni per arginare il coronavirus, con conseguenze negative  anche sulle produzioni e sui mercati, sembra che le autorità possano introdurre provvedimenti più mirati e non di massa, salutati positivamente dai mercati.

Statisticamente ci troviamo verso una fase temporale del mercato in cui le nuove emissioni tendono a diminuire per poi riprendere in maniera vigorosa nei primi giorni del nuovo anno. Pertanto l’operatività sarà molto concentrata nei primi quindici giorni di dicembre, salvo scemare via, via verso fine anno. Seguendo questa consuetudine, ci siamo trovati di fronte ad una settimana di “campioni” scesi in campo con molti deal.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

La Colombia ha deciso di tornare sui mercati internazionali per rifinanziarsi e lo ha fatto con l’emissione di un nuovo bond in dollari della durata di 10 anni e circa 4 mesi. La scadenza è fissata per il 2033. Con questa operazione, il governo ha incassato 1,62 miliardi, a fronte di richieste per 4,2 miliardi. La risposta degli investitori è stata molto positiva, ma per la semplice ragione che l’emittente ha dovuto offrire una cedola altissima: 8,125%. E’ stato quasi uno shock assistere a un tasso d’interesse annuale così elevato. La Colombia è una delle economie emergenti meglio messe, non solo in America Latina. I proventi del bond in dollari finanzieranno il rimborso anticipato di tre bond in scadenza nel 2023 (due) e nel 2024 (uno) per complessivi 918,6 milioni; il resto andrà ad accrescere la liquidità a disposizione dello stato. Di recente le agenzie di rating hanno declassato il debito colombiano che vantava l’investement grade fino a qualche mese fa. Al momento per S&P e Fitch vale BB+, un gradino sotto l’ultimo investment grade, per Moody’s vale Baa2.

I nuovi bond corporate sotto la lente

Tra questi Mediobanca ha emesso un bond ESG, vale a dire sostenibile, del tipo Senior Preferred per l’importo di 500 milioni di euro. Si è trattato della seconda emissione del genere dopo il green bond nel settembre 2020 e all’interno del Piano Strategico 2019-2023. Gli ordini raccolti hanno superato gli 1,7 miliardi, di cui il 74% sono stati attribuiti ad investitori stranieri. Pertanto, il successo all’infuori del mercato italiano è stato importante. Quanto alle condizioni offerte, il bond ESG ha scadenza nel febbraio 2029, per cui presenta una durata iniziale di sei anni e tre mesi. Ma dopo cinque anni, Mediobanca ha facoltà di richiamare il titolo con un rimborso anticipato. Il prezzo è stato di 99,831, corrispondente ad un rendimento in area 4,65%. Rispetto al tasso mid swap a sei anni, il premio scaturito è stato nell’ordine dei 195 punti base. Infine, il bond ESG stacca una cedola annuale del 4,625%. Rating BBB e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Bper Banca ha in corso il collocamento del suo bond long 5NC4 senior non-preferred dell’ammoantare di 400 milioni di euro. L’obbligazione (isin IT0005523896) verrà rimborsata a 100 alla scadenza fissata il 1° febbraio 2028, l’emittente ha inoltre la facoltà di richiamare il titolo a febbraio 2027. Prime indicazioni di rendimento in area 400 punti base sopra il tasso midswap, con ordini che hanno già superato un miliardo di euro. Lotto minimo 150mila euro con multipli di mille e rating Ba1/BB.

Sul fronte corporate è andato molto bene il nuovo bond in tre tranche di Vodafone.  Il gruppo telefonico ha collocato due bond in euro a 6,5  anni, a 12 anni ed un altro titolo in sterline  a 30 anni con ordini che hanno superato quota 4.1 miliardi per le tranche in euro e 1.75 miliardi per la tranche in sterline. La guidance è stata rivista per la tranche più breve a 68 punti base sul tasso midswap (da area 100 punti), per quella intermedia a 113 punti base (da area 140 punti) e per quella più lunga a Gilt+180 da Gilt+205 area. Le tre tranche hanno scadenze, rispettivamente,  marzo 2029, dicembre 2034 e dicembre 2052 e ammontari di 650 milioni di euro ciascuna delle due tranche in euro e 500 milioni di  euro la tranche in sterline.  Nel dettaglio, il prezzo per la tranche scadenza 2029 è stato fissato a 99.743, con un rendimento effettivo pari a  3.298% e cedola fissa a 3.25%. La scadenza intermedia (2034) ha una cedola fissa di 3.75%, un prezzo di 99.573 e un rendimento a scadenza pari a 3.795%. Per la tranche più lunga, 2052, la cedola fissa è 5.125%;  il prezzo di emissione è 98.63 ed il rendimento a scadenza 5.15%. Isin XS2560495462 per la tranche a 6.5 anni, XS2560495116 per la tranche a 12 anni e XS2560496197 per la tranche  a 30 anni. Rating BBB e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Snam ha emesso questa settimana il suo primo Transition bond EU Taxonomy.Aligned per l’importo di 300 milioni di euro. I proventi dell’operazione saranno impiegati per finanziare la transizione energetica secondo i cosiddetti Eligible Projects individuati con il Sustainable Finance Framework reso noto nel novembre dello scorso anno. Il Transition bond ha scadenza in data 5 dicembre 2026, per cui presenta una durata iniziale di quattro anni. E’ stato collocato sul mercato al prezzo di 99,577, a fronte di una cedola fissa annua del 3,375%. Pertanto, il rendimento offerto risulta essere di 75 punti base sopra il tasso mid swap. Il Transition bond gode di rating BBB+/Baa2.

Orsted la società di Stato danese dell’energia che fu tra le prime a lanciare sul mercato dei titoli callable ma con scadenza finale a mille anni, ha emesso un nuovo ibrido, anche questa volta con scadenza finale nel 3022, ma con prima call a partire dal 2028. Il rating assegnato a questa emissione è un po’ più basso rispetto al senior dell’emittente, ci si attende Baa3/BB+/BBB-. Il totale dell’emissione che ha avuto molto successo è stato di 500 milioni di euro con un prezzo di 100 e una cedola finale del 5,25%, in calo rispetto alla guidance iniziale di 5,875%-6%. I proventi saranno utilizzati per una tender offer sul titolo in circolazione XS0943370543, che è il precendete con cedola al 6,25% e che avrà la sua prima call nel giugno 2023. Per questo nuovo il taglio minimo è di 100mila corone con multipli di mille con Isin XS2563353361.

Stessa scelta di ibrido per la francese Edf, stesso settore di Orsted, che ha emesso un perpetual con prima call a partire dal 2028 per un totale di un miliardo con cedola di 7,5% e taglio minimo da 200mila euro con multipli di 200mila. Isin del titolo FR001400EFQ6, con prezzo d’emissione a 100 e ottima performance nel grey market, grazie anche alle parole di Powell arrivate poco dopo l’emissione, che ha permesso prezzi in rialzo di oltre un punto.

Molto successo per l’emissione del gigante e-commerce Amazon, che ha coperto con cinque titoli in dollari le scadenze fino al 2032. Tutti i titoli hanno rating A1 ed il taglio minimo retail da 2mila dollari con multipli di mille.

Partiamo dal più breve che ha scadenza nel novembre 2024 per un totale di 1,25 miliardi, con cedola 4,7% e Isin US023135CM69; il successivo sempre per 1,25 miliardi è a scadenza 2025 con cedola del 4,6% con Isin US023135CN43; si scende al 4,55% sui 2 miliardi di emissione con scadenza 2027 e Isin US023135CP90; per gli 1,5 miliardi con scadenza 2029 la cedola è fissata al 4,65%, isin US023135CQ73, mentre il più lungo per 2,25 miliardi ha scadenza nel 2032 e mostra una cedola del 4,7% con Isin US023135CR56. Tutti i titoli sono stati emessi poco sotto la pari ed hanno sostanzialmente tenuto i prezzi d’emissione anche nel grey market successivo.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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