Mercati, utility italiane dell’energia elettrica sotto i riflettori

Secondo Il Messaggero il Governo starebbe valutando di avviare il processo di disaccoppiamento dei mercati termoelettrico e delle rinnovabili in modo autonomo dall’UE, se non arriveranno delle decisioni a breve dal Consiglio dei ministri dell’Energia.

L’idea è quella di separare il prezzo del gas che si è impennato a causa della guerra in Ucraina, da quello dell’energia elettrica da fonti rinnovabili. Nel corso di un incontro a livello governativo sarebbe emersa anche l’idea di diversificare i prezzi dell’energia prodotta dalle diverse fonti rinnovabili: idroelettrico, geotermico, solare, eolico.

Il Messaggero riporta inoltre la proposta di Confindustria che prevede di creare una piattaforma chiamata Maver (Mercato di acquisto e vendita dell`energia elettrica) dove negoziare contratti a lungo termine (PPA) da energia renewables con una parte centrale garante di liquidità e sicurezza. Questo permetterebbe il superamento progressivo dell’attuale Mercato del Giorno Prima (MGP) utilizzato oggi ed i prezzi si allineerebbero ai costi fissi delle tecnologie delle renewables e non più alla volatilità del prezzo del gas. A regime il mercato MGP gestirà solo l’energia termica necessaria al bilanciamento di rete. Servirebbero però 12-18 mesi per il passaggio al nuovo sistema.

“La creazione di un mercato di lungo termine per fissare il prezzo delle renewables è la soluzione proposta anche dai power generators e dalle renewables e assicurerebbe visibilità di lungo termine ai prezzi per la nuova capacità renewables. Molto importante però verificare se saranno inseriti dei cap su questo mercato e inoltre come verrà valorizzata la produzione idroelettrica e WTE con il disaccopiamento dei mercati elettrici, importante driver per la redditività di A2a (circa 5 twh), Enel (16-17 twh) ed Iren (1.3 twh)”, avvertono gli analisti di Equita.

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