Mercati, stock picking: l’analisi su Prysmian di Artemis

Nonostante il rialzo generale dei prezzi dell’energia, quest’anno i casi di prezzi negativi dell’elettricità sono diventati comuni nei mercati all’ingrosso degli Stati Uniti. “Ma per le aziende come Prysmian, una tale evenienza costituisce un’opportunità”. Parola di Jacob de Tusch-Lec, gestore di Artemis, che di seguito spiega nel dettaglio la view.

  • I casi di prezzi negativi nei mercati energetici all’ingrosso degli Stati Uniti raggiungeranno un nuovo record quest’anno, sottolineando la necessità di investimenti multimiliardari nelle moderne reti di trasmissione.
  • Si stima che gli Stati Uniti dovranno investire circa 360 miliardi di dollari nelle loro reti elettriche entro il 2030.
  • Prysmian è il principale produttore mondiale di cavi ad alta tensione per il trasporto di energia eolica e solare agli utenti.

Durante il decennio in cui il QE ha convogliato capitali a basso costo verso i concept stock (spesso senza profitto), aziende come Prysmian, che produce e installa i cavi ad alta tensione che formano la spina dorsale delle reti elettriche, erano considerate piuttosto… noiose. I multipli di valutazione che il mercato assegnava loro riflettevano questa opinione. Tuttavia, anche se la produzione e posa di cavi elettrici può sembrare banale, in realtà rappresenta una parte indispensabile della transizione energetica multimiliardaria del mondo.

Nonostante l’aumento generale dei prezzi dell’energia, quest’anno i casi di prezzi negativi sono diventati comuni nei mercati dell’elettricità all’ingrosso degli Stati Uniti e, per le aziende come Prysmian, una tale evenienza costituisce un’opportunità.

Nel 2021 I prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono diventati negativi circa 200 milioni di volte in tutte le sette reti regionali statunitensi, doppiando il livello di cinque anni fa. Quel record sarà battuto quest’anno per via del peggioramento dei colli di bottiglia sulle tre reti che trasportano grandi quantità di energie rinnovabili, quelle del Texas, della California e del Sudovest. Gli analisti energetici stimano che, nei primi otto mesi del 2022, i prezzi sono scesi sotto lo zero il 6,8% delle volte.

Cosa succede?

Si sta aggiungendo così tanta energia eolica e solare al mix di fonti energetiche che l’architettura della rete elettrica esistente non regge. Non ci sono abbastanza interconnettori ad alta tensione nei posti giusti per spostare l’energia dal luogo di produzione (“offshore” nel caso dell’energia eolica) a quello di consumo. Questo crea colli di bottiglia nella distribuzione, destabilizzando le reti e costringendo le aziende elettriche a interrompere la produzione – o a pagare i clienti per assorbire una parte della loro produzione in eccesso.

Intanto, il rovescio della medaglia dei colli di bottiglia è che i prezzi dell’energia sono aumentati… Questo squilibrio può essere risolto investendo nelle reti. Il Texas ha reagito ai primi segnali di prezzi negativi costruendo una rete di trasmissione per trasportare l’energia eolica dall’ovest dello Stato a dove è necessaria, vale a dire verso est, a Houston e Dallas. In altri luoghi, tuttavia, le reti elettriche degli Stati Uniti non sono ancora pronte per il passaggio all’energia rinnovabile – un passaggio che sarà comunque accelerato dall’Inflation Reduction Act (legge sulla riduzione dell’inflazione).

Perché è importante?

Per sfruttare l’aumento previsto della produzione di energie rinnovabili, gli Stati Uniti devono investire 360 miliardi di dollari nell’espansione dei sistemi di trasmissione entro il 2030 e ben 2,4 trilioni di dollari entro il 2050.

L’italiana Prysmian (2,6% di rendimento da dividendo prospettico; c.1,3% del portafoglio Artemis Funds (Lux) – Global Equity Income) è il principale produttore mondiale di cavi elettrici. Produce e installa cavi ad alta e altissima tensione – compresi i cavi sottomarini – per trasmettere l’elettricità dalle centrali elettriche alla rete e poi all’interno delle reti di distribuzione. Attualmente Prysmian è responsabile dell’installazione di circa il 40% degli interconnettori sottomarini in tutto il mondo.

La transizione energetica segnerà un salto di qualità nella domanda non solo dei metalli del gruppo del platino e del rame, ma rappresenterà anche una fonte di domanda strutturale per Prysmian, i cui cavi high-tech costituiranno la spina dorsale delle reti elettriche del XXI secolo.

Per trasportare energia dai parchi eolici nel Golfo del Messico e dai pannelli solari in Arizona alle Tesla parcheggiate nei vialetti di casa in tutta l’America, ci vorranno molto rame (investiamo in Glencore) e molti cavi ad alta tensione.

Quindi, mentre la transizione energetica procede a passo sempre più spedito, quali sono le azioni in cui è meglio investire? Tesla (nessun dividendo, 56x p/e) o Prysmian (2,1% di rendimento da dividendo, 18x p/e)? Ci sono tesi a favore sia dell’ una che dell’ altra ma, come investitori alla ricerca di reddito, siamo felici di impiegare l’ 1,3% delle risorse gestite in Prysmian.

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